RICONOSCIMENTO DELLA PROFESSIONALITÀ
Al Ministro dell'Interno
On. Matteo SALVINI
Al Sottosegretario di Stato all'Interno con delega ai Vigili del Fuoco
Sen. Stefano CANDIANI
Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento
 Prefetto Bruno FRATTASI 
 
Tramite:                            
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Roberta LULLI
Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Fabio DATTILO
Al responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott.ssa Silvana LANZA BUCCERI
Oggetto: riconoscimento della professionalità. 
La  scrivente Organizzazione Sindacale, in riferimento all’oggetto, ritiene  doveroso che il Corpo Nazionale debba puntare sulla formazione e sulla  professionalizzazione di tutti; investendo sul diritto di formazione,  sugli obblighi formativi annuali e la valorizzazione in maniera  ufficiale dei percorsi di formazione continua. Ciò in termini di  investimento sostenibile creerebbe la condizione standard di pari  opportunità per tutti debellando l’attuale discrasia.
  
Premesso  che il primo riconoscimento che serve alla categoria dei Vigili del  Fuoco è di certo il riconoscimento della professionalità, ma non  limitato al percorso accademico precedente allo svolgimento della  professione, bensì di pari passo esteso ad un adeguato riconoscimento economico, in itinere, bilanciato ”anche e non solo”  al possesso di un titolo di diploma o di laurea e in linea con gli  altri paesi europei paragonabili per livello economico e costo della  vita al nostro, ed al miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualità dei servizi.
Dobbiamo  centrare il nostro dibattito su quello che veramente manca, da decenni,  nel settore del nostro lavoro: un investimento in termini economici e  di pensiero, che possa garantire veramente condizioni di lavoro  dignitoso e un servizio di qualità per l’intero tessuto sociale.
L’affermazione  forte del nostro bisogno di senso, rispetto, valore e qualità, come  lavoratori e persone, passa già attraverso un dialogo aperto, confronto e  dibattito sui territori, attraverso insomma una linea di discussione  che attraversa l’intero paese costruisce un’unità e una mobilitazione  nazionale che si sta preparando ad emergere in maniera prorompente. In  sintesi: “il vigile del fuoco è stanco di fare formazione senza che  gli venga riconosciuta la professionalità ma, di fatto, gli venga  soltanto aumentato il carico di lavoro”.
 
Duole sottolinearlo, ma siamo il Corpo Nazionale del merito sommerso. Non riconosciuto, non valutato, non incentivato! 
Sembra  incredibile, ma nessuno ama istintivamente la meritocrazia. Tutti a  parole la difendono, ma nessuno la vuole davvero, perché ognuno teme la  competizione, odia il cambiamento e ama aggrapparsi alle poche certezze  di cui dispone nella vita. Se poi si abita nel CNVVF del “tutto finto”, la meritocrazia diventa  davvero un termine senza senso.
Con  un piccolo sforzo, però, è facile arrivare a capire che la meritocrazia  conviene a tutti, soprattutto nel medio e nel lungo termine. Oltre al  fatto che è piacevole sapere che il vigile del fuoco che ti verrà a  soccorrere sa quello che sta facendo e non è stato piazzato  dagli amici  degli amici, visto che l’attuale sistema è un grande attivatore di  circuiti virtuosi.
Se una amministrazione è capace, amministra  saggiamente e produce servizi utili a un costo sostenibile dalla  comunità. I servizi utili producono benessere e migliorano la qualità  della nostra vita e del nostro lavoro. Lo stesso vale nel caso di un  imprenditore, di un insegnante, di uno scienziato. Se sono competenti e  abili produrranno risultati utili a tutti: più impresa, più posti di  lavoro, più qualità, più ricerca, più benessere, generando vantaggi per  tutte le persone coinvolte nel processo. Il tutto si trasforma in  crescita economica, culturale e in un aumento della qualità delle vita.
Ora, riteniamo, che il tempo sia maturo per finalmente cominciare a parlare di meritocrazia sostenibile e trasparente;  finalizzata a creare una crescita del Corpo Nazionale dalla base verso  il vertice, in linea con le altre realtà europee del soccorso tecnico.  Il lavoro, di fatto non è apocalittico ciò che deve cambiare è la  mentalità e deve crescere la voglia di voler fare qualcosa di veramente  costruttivo e di pari opportunità per tutti i lavoratori del CNVVF. La  meritocrazia vera è finalizzata a dare al lavoratore il giusto  riconoscimento professionale ed economico valorizzando sia la sua  professionalità acquisita dopo anni di lavoro sia la professionalità, in  parola, a cui si aggiunge o il possesso di un diploma o una laurea. 
In attesa che la ricevente apra una discussione in merito si inviano i saluti di rito.
 
							     
					 
    
			 
    
			 
    
			 
    
			 
    
			 
    
			 
    
			 
    
			 
    
			 
    
			 
    
			 
							 
							 
							 
        						 
				 
									 
                                    