RICLASSIFICAZIONE DEL DISPOSITIVO DI SOCCORSO DELLA PROVINCIA DI CATANIA
Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento
Prefetto Francesco Antonio MUSOLINO
Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Iolanda ROLLI
Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Gioacchino GIOMI
Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott. Darko PELLOS
Al dirigente dei VVF di CATANIA
ing. Giuseppe VERME
al direttore regionale dei VVF della Sicilia
ing. Giovanni FRICANO
Oggetto: riclassificazione del dispositivo di soccorso della provincia di Catania (distaccamento SUD).
La scrivente Organizzazione Sindacale, ha da sempre ritenuto che la LEGGE 252 ed il DL 217 siano di fatto una “mannaia” che pende sull’Organizzazione del Soccorso. Condizione che si è maggiormente aggravata sul piano organizzativo proprio con la firma e l’applicazione dell’ultimo riordino.
Si è assistito, di fatto, ad un tracollo del dispositivo di soccorso, con conseguente sperpero di denaro per progetti inutili, acquisto di mezzi ed attrezzature inidonei, abbinata ad una mancanza di una visione certa che ci collochi all’interno di un progetto più ampio di Protezione Civile, come quello che l’USB da anni propone.
il Riordino del CNVVF non tiene in considerazione aspetti importanti per la vita del Soccorso Tecnico Urgente, ma si limita a tagliare sedi sul territorio o peggio ancora sollecita la nascita dei presidi (aperti di giorno e chiusi di notte) oltre ad altri aspetti importantissimi che investono direttamente la vita del CNVVF. Come la riduzione dei centri spesa (da 118 a 18) con il conseguente “esodo” o “sovraccarico di lavoro” dei lavoratori SATI; la continua mancanza delle piante/dotazioni organiche NON scaturite da un calcolo reale tra l’esigenza dei vari territori e l’attuale risposta del CNVVF sito nelle rispettive aree.
Determinando il continuo “uso/abuso” di squadre sul territorio composte da numeri inferiori a 6 unità.
Oltre a ciò, la vetustà del parco automezzi sia per il soccorso ordinario che di colonna mobile (officine piene di mezzi in attesa di riparazione per mancanza di fondi); il pietoso stato in cui versano molte sedi di servizio, dove non vengono rispettate nemmeno le più elementari norme di salute e sicurezza; la non considerazione dei relativi carichi di lavoro che tra emergenze continue ed ordinario amministrativo gravano pesantemente sulle spalle di tutti i lavoratori del CNVVF; il continuo “demansionamento” dei lavoratori operativi VF che di fatto si trovano relegati al ruolo di “tappabuchi” e sempre in movimento per sostituzioni e altro (è in atto un processo di pendolarismo lavorativo); creano una miscela esplosiva deleteria per il soccorso.
Solo questi dati ci pongono come Organizzazione Sindacale generale dei cittadini che può solo rifiutare il progetto in questione! In ragione di quanto esposto, e di altro che ci riserviamo di esporre nella sede opportuna, chiediamo un immediato confronto che affronti tutto lo stato di salute della provincia e crei le condizioni per rinforzare la sede SUD di Catania, come primo punto di valorizzazione e rilancio del soccorso in questa parte nevralgica e strategica dell’isola. Vorremmo evitare, almeno in questa nostra (riteniamo che ne siete a debita conoscenza) i grandi numeri che Catania ha in termini di traffici e spostamenti di merci e persone oltre all’insediamento industriale ed economico/commerciale.
Se ciò non dovesse sortire l’effetto auspicato non troveremo alla soluzione che dichiarare lo stato di agitazione e chiediamo l’immediata applicazione della normativa vigente. Ricorrendo anche alla mobilitazione del personale del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco che è determinato dall’effettivo stato di deterioramento della gestione soccorso sul territorio etneo.