RICHIESTA CHIARIMENTI SULLA TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI COINVOLTI NELLE PRIME FASI DEL SISMA

Nazionale -

al Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento

Prefetto Bruno FRATTASI


Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Iolanda ROLLI

Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Gioacchino GIOMI

Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott.ssa Silvana LANZA BUCCHIERI



Oggetto: richiesta chiarimenti sulla tutela della salute dei lavoratori coinvolti nelle prime fasi del Sisma.


La scrivente Organizzazione Sindacale, in riferimento all’oggetto, è a conoscenza che le squadre Usar e le Sezioni Operative intervenute nelle primissime fasi del Sisma, oltre ad essersi distinti per impegno ed abnegazione, hanno lavorato in condizioni estreme. Le prime squadre intervenute dalle sedi più vicine hanno raccontato di numerose persone liberate dalle macerie che poi non ce l'hanno fatta, i primi arrivati in posto dai comandi limitrofi hanno operato con attrezzature base, per non dire rudimentali, come mazza e piccone, per sfondare muri e solette per liberare persone intrappolate che chiedevano aiuto. L'impatto emotivo di quella devastazione e di tutte quelle urla il pompiere in qualche modo le sopporta, ma non significa che questo fardello emotivo sia leggero. Non vogliamo creare allarmismi o strumentalizzare il dramma di una calamità, ma ci chiediamo cosa abbia messo in atto il Dipartimento per tutelare la salute dei lavoratori.

Non abbiamo notizia di debriefing o defusing né in posto, ne a fine operazioni, né dopo le 24 ore di riposo una volta rientrati in servizio, né ad oggi dopo oltre due settimane. Non ci risulta alcun interessamento riguardo allo stato psicofisico di questi operatori né da parte dei Comandanti né da parte delle Direzioni regionali. Intanto tocchiamo con mano lo stress e il nervosismo dei “colleghi” sovraccaricati e stanchi anche dalla disorganizzazione del sistema.

Dovrebbe essere prassi in questi casi almeno un sostegno tra pari oltre a un dispositivo di professionisti più strutturato di pronto impiego in caso di bisogno.

É del 31 marzo 2009 l'istituzione della Commissione Permanente per il supporto psicologico al personale operativo coinvolto in eventi critici.

La nota Prot. 3544/S132 del 13 giugno 2013, in risposta alla nota USB del 10 aprile 2013, descriveva come prossima l'attuazione delle linee guida operative del supporto tra pari.

La nota Prot. 15273 del 9 ottobre 2015 attua la ricognizione del personale VF per il supporto tra pari. Oltre a constatare ancora una volta i tempi biblici dell'amministrazione, ad oggi non sappiamo più nulla e intanto numerosi colleghi esposti a forte stress lavorativo son lasciati a se stessi.

È triste vedere tale disinteresse, ma ci teniamo a ricordare che la salute dei lavoratori è tutelata dal D.L.81 ed è sotto la responsabilità della Dirigenza.

Chiediamo quindi che si attivino quanto prima dei debriefing operativi e dei defusing emotivi per i lavoratori coinvolti nelle prime fasi del sisma.

Se venissero ascoltati i lavoratori si potrebbe capire quanta disorganizzazione ed approssimazione c'è stata nei primi soccorsi.

Ci chiediamo come mai è stata disattesa totalmente la circolare EM 05/2013 rispetto all'attivazione delle squadre USAR light.

Ci chiediamo come mai su un sisma di tale intensità le 5 sezioni operative USAR non siano state allertate immediatamente ma dopo oltre 4 ore! Probabilmente tante vite in più si sarebbero potute salvare. Incomprensibile come mai l'Usar Sicilia non sia stato inviato affatto.

Per intendersi, le sezioni operative dei comandi hanno operato per conto proprio e non "accoppiate" nelle light come previsto dal piano sisma".

In questi momenti si evidenziano le gravi lacune nella formazione della nostra classe dirigente nella gestione di scenari operativi complessi e macro emergenze.

Al C.O.C ci risulta disorganizzazione e nessuna integrazione fra gli enti nella prima settimana. Le liste dei decessi e dei superstiti non erano condivise, le schede che raccoglievano le richieste di soccorso gravemente incomplete.

Gli UCL son stati del tutto impreparati ad affrontare una fase emergenziale così complessa.

Tutto questo per i tagli alla formazione, la mancanza di risorse per gli addestramenti e per la crescita professionale. Non è vero che siamo degli eroi, non è vero che siamo all'avanguardia... Lo potremmo essere se avessimo una classe dirigente che ha a cuore il soccorso e non il risparmio. Domandiamoci di quale "Riordino" ha bisogno il Corpo Nazionale.