Reperibilità: no grazie!!!
In seguito all’incontro avvenuto in Direzione Regionale Lombardia, anche a Milano la RdB\CUB si dichiara contraria all’utilizzo dell’istituto della reperibilità, in quanto surrogato teso a compensare le carenze di organico, visto che le assunzioni promesse, non compenseranno le necessità contingenti.
Oltre a ciò, ricorre il fatto che il personale deve lavorare di più, oltretutto per un salario accessorio e poi va messo in conto l’aumento dello stress psicofisico…senza contare che ormai sarà vietato ammalarsi, altrimenti c’è la cura Brunetta!...
Certo qualcuno dirà: “meglio questo che niente”, ma alla lunga sappiamo a cosa portano queste “innovazioni” e se ne riparlerà, visto che ormai siamo rimasti i soli a chiedere aumenti salariali veri e non sottoforma di accessorio.
L’alternativa ? Proponiamo che i fondi vengano utilizzati per la formazione, che deve essere incentivata e non solo per determinati settori, ma allargata a tutto il personale.
Prendiamo ad esempio gli autisti che, fatta la patente, guidano per sempre senza nessun’altro corso per migliorare le conoscenze di nuovi mezzi o attrezzature.
Questo vale anche per i Cr Cs e Vp, si dovrebbero organizzare percorsi informativi e di mantenimento professionale liberi dal servizio percependo la diaria straordinaria A Milano stiamo assistendo ad una debacle degli automezzi, con incidenti che si susseguono a ritmo incalzante, con costi altissimi, sia in termini economici che di infortuni…
Sarebbe opportuno istituire percorsi informativi, formativi e di mantenimento professionale, come previsto per alcuni settori, seguendo più il buon senso e la necessità, che la moda del momento.
Ad esempio per il mantenimento: 10 operatori cinofili, stanziamento previsto: 15.444 euro T.P.S.S. per 72 unita e 12 istruttori, stanziamento previsto 17.472 euro.
Il risultato è che il personale va dove ci sono gli incentivi e nel nostro Comando, causa anche la continua mobilità, scarseggia la motivazione per alcune specialità, come appunto l’autista, che deve aggiungerci poi le responsabilità civili e penali.
Di questo passo ci saranno i volontari a guidare i nostri automezzi, che sembra si facciano anche meno problemi!?… Insomma, se si può prendere in considerazione la necessità per quanto riguarda emergenze o calamità, non si può certo avallare lo stesso principio per carenza di personale, che invece sta diventando la norma e non l’eccezione.
Giusto per citare un passaggio contenuto in un documento del coord. di Bari di una sigla che una volta era il baluardo di questi concetti: “…Tutti servizi questi, che uno Stato moderno dovrebbe sostenere ordinariamente e non straordinariamente, assumendo personale e ridistribuendo gli introiti ai Lavoratori”, condividiamo tale proposito e cerchiamo da sempre di perseguirlo.
In conclusione e a scanso di equivoci ribadiamo che, nelle fasi di reale emergenza e calamità può essere previsto il richiamo del personale, al di fuori dell’orario di lavoro, utilizzando anche la reperibilità, non certo per sopperire a carenze create ad arte, tenendo ben presente che non si tratta di produttività ma di soccorso alla popolazione.