Ravenna: ribalta APS Eurofire

INCIDENTE STRADALE O INFORTUNIO SUL LAVORO?

 

Ravenna -

LAVORATORI,

leggendo il misero trafiletto del Resto del Carlino, ma anche l’articolo del Corriere di Ravenna, il drammatico evento del ribaltamento dell’APS viene “ridotto” ad un banale incidente stradale e nulla più. Ma sappiamo tutti che i fatti non stanno oggettivamente così ed emergono una serie di problematiche alle quali non è stata data ancora una risposta da parte dell’Amministrazione.

E’ ovvio che si tratta di un infortunio sul lavoro, è altrettanto ovvio che le conseguenze potevano essere tragiche.

Sappiamo tutti che adesso ci saranno una serie di “inchieste” per accertare eventuali responsabilità da parte di chi conduceva il mezzo e, augurandogli di cuore che tutto vada come deve andare, comunque a lui rimarrà la seccatura di doversi spiegare ed avere forse per anni una relazione “epistolare” con l’Amministrazione per richieste di risarcimento dei danni riportati da un bene di sua proprietà. Questo è uno degli aspetti, ma se parlassimo con l’autista dell’APS che uscendo dalla Centrale di Firenze ha investito un passante purtroppo uccidendolo, ci potrebbe raccontare una triste storia di “abbandono alla propria sorte”, dove un lavoratore così esposto alla responsabilità verso terzi, si deve accontentare della avvocatura dello stato( che ci vogliono dai 34 ai 40 gg. per attivarla), mentre i primi “interrogatori” gli inquirenti li fanno subito.

Altra questione che emerge è che siamo drammaticamente pochi: quella mattina dell’infortunio, nella sede Centrale di Ravenna c’era solo una squadra operativa e il personale per i mezzi di appoggio!

E’ possibile che il Governo e l’Amministrazione Centrale non si rendano conto che Ravenna potrebbe “scoppiare” letteralmente data la complessità delle attività economiche, industriali, estrattive, portuali e la vastità del territorio? Gli aumenti di organico prossimi futuri, strappati dopo le lotte dei pompieri, andranno in gran parte in regioni che, guarda caso hanno eminenti esponenti al Governo.A Ravenna neanche un uomo!!

Quei ragazzi, l’altra mattina andavano per soccorrere qualcuno a Milano Marittima, dopo avere espletato 4-5 interventi precedentemente. Il “pendolarismo per soccorso” sulla SS16 diventerà sempre maggiore con l’avvicinarsi della stagione turistica, ma a Roma se ne fregano. Potrà capitare che i pompieri stiano tutto un turno impegnati in un intervento, senza la possibilità di avvicendamento, di ristorarsi, di riposarsi un poco: questo innalzerà inevitabilmente la possibilità di infortuni. Ma di uomini a Ravenna, Balocchi e Morcone non ritengono di doverne mandare: dobbiamo accontentarci delle loro promesse da pulcinella!

Se a Cervia vi fosse stato il Distaccamento, quei colleghi avrebbero dovuto percorrere meno strada per giungere sul posto dell’intervento!

Lo sapranno questo lorsignori, inventori del progetto “Italia in 20’ ”?

Nonostante questa drammatica situazione, anche il Dirigente si ostina a non vedere, organizzando corsi di formazione su corsi di formazione, distogliendo personale dalle squadre o dalle ferie…….a breve porrà sul piatto della bilancia, in cambio della “forzata” apertura di Cervia, il classico “osso di prosciutto” (rientro dai salti a pagamento) che i lavoratori si andranno a litigare con la filosofia dei “pochi maledetti e subito…..(forse)”, stretti nella morsa della emergenza salariale, invece di aumentarci lo stipendio in modo dignitoso, preferiscono renderci “servi”. I carichi di lavoro andranno così ad aumentare, le ore di straordinario lieviteranno, assisteremo a personale che smontato dalla notte farà il “boschivo” o la 626 eppoi rinuncerà al “riposone” per andare a Cervia eppoi andrà al “campo base sub”. E’ già successo!

Da parte nostra, pensiamo che le condizioni che hanno impedito l’apertura del Distaccamento di Cervia l’anno scorso non siano mutate, anzi sono oggettivamente peggiorate ed assisteremo a breve ad una ulteriore flessione degli organici dovuti a pensionamenti e passaggi di qualifica. Ora si aggiunge la questione che manca l’APS incidentato. Per questo ribadiamo il nostro no alla apertura precaria di Cervia. Le battaglie di principio non possono essere “mercificate”.

IN FOTOGALLERIA ALCUNE IMMAGINI DELL’APS RIBALTATA