RASSEGNA RdB - le news
8 febbraio 2010 - Apcom
Protezione Civile/ Appello sindacati e associazioni: 'no' alla spa
Il 18 bebbraio 'No Bertolaso day'
(Apcom) Il 18 febbraio sarà un "no Bertolaso day". L'Osservatorio civile, rete di volontari, associazioni, comitati territoriali, sindacati, partiti, si mobilita contro l'approvazione del decreto che istituisce la Protezione civile Spa. Il 18 febbraio, nel pomeriggio è stata indetta, all'università La Sapienza, una assemblea pubblica, per dire no al decreto 195 in discussione in Parlamento. "C'è poco tempo per impedire la privatizzazione delle emergenze; per impedire che il governo porti a compimento l'opera di snaturamento di uno strumento fondamentale, in un Paese a rischio come il nostro: la Protezione Civile. Con l'obiettivo di governare il territorio, fuori da ogni controllo democratico, sfruttando le emergenze", si legge nell'appello di lancio dell'iniziativa (accessibile sul sito www.osservatoriocivile.org), che ha raccolto già oltre 3mila adesioni. "La Spa potrà agire da general contractor, detenere immobili, fare utili. Così si rendono le emergenze un business", è scritto nel testo. Alla protesta ieri hanno aderito, con una lettera, anche 60 parlamentari del Pd, che si aggiungono alla lunga lista di sottoscrizioni: il responsabile ambiente della Cgil Claudio Falasca, Carlo Podda e Antonio Crispi della Fp Cgil, la Fp Cgil presidenza del Consiglio dei Ministri, il sindacato di base Rdb, le organizzazioni sindacali dei vigili del fuoco, rappresentati dei partiti della sinistra (Prc, Verdi, Pdci, SeL), il portavoce dell'Idv Leoluca Orlando, le associazioni dei terremotati aquilani, il Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano, la Rete No Ponte di Reggio Calabria, rappresentati dei No Tav, intellettuali e decine di movimenti e comitati, volontari e realtà locali di Protezione civile. La Spa, si legge nelal letera dei parlamentari dell'opposizione, "potrà agire in qualsiasi circostanza, avvalendosi del potere potere di emanare ordinanze in deroga ad ogni legge e disposizione vigente. Si produce così uno snaturamento istituzionale. Il presidente del consiglio interviene su qualsiasi opera con strumenti discrezionali, coperto dal marchio positivo di migliaia di volontari e associazioni. Ci batteremo contro conversione ed esprimiamo solidarietà a tutti coloro che si stanno muovendo per informare i cittadini della gravissima distorsione che l'approvazione di questo atto può portare alla vita democratica del Paese". La Protezione civile, sostiene la rete Osservatorio civile, da una risorsa per il Paese sta diventando un pericolo per la democrazia. Dal 2001, quando Bertolaso è diventato capo della Protezione civile, sono state varate quasi 700 ordinanze in deroga al codice degli appalti pubblici, ai piani regolatori, alle norme su salute e sicurezza del lavoro, alle leggi ambientali. La protezione civile ha abbandonato previsione e prevenzione delle calamità naturali per diventare un grande ente appaltatore delle opere pubbliche legate ai grandi eventi, libero dal controllo della Corte dei Conti. Con risultati, com'è possibile vedere alla Maddalena, tutt'altro che efficienti. La Protezione civile "ha militarizzato interi pezzi del territorio: le discariche campane e l'inceneritore di Acerra sono state definite siti d'interesse strategico nazionale, per nascondere i gravi rischi per la salute causati dalla violazione delle norme in materia di salute dei cittadini. Nei campi dell'Aquila è stato impossibile anche solo fare assemblee o volantinare ed è stato imposto, senza neppure consultare cittadini, il Piano case, che produrrà gravi danni sul tessuto urbanistico della città. Ancora oggi, in Abruzzo, circa 8mila cittadini vivono negli alberghi sulla coste, e non sono partiti i lavori di ricostruzione, neppure per le case con danni lievi.« La Protezione civile che ci serve deve fare tutt'altro. Prevenire le calamità naturali, partecipare all'unica grande opera utile al Paese: la messa in sicurezza del territorio», è scritto nell'appello". Di questi temi, insieme a lavoratori, associazioni, volontari, partiti, parleranno nell'assemblea pubblica del 18 febbraio. Nella mattina della stessa giornata i Vigili del fuoco dell'Rdb Cub hanno indetto, contro la Protezione civile Spa, un presidio di protesta davanti al Parlamento.
8 febbraio 2010 - Inviato Speciale
La protesta dei vigili del fuoco
Il 18 febbraio manifesteranno a Roma, contro la costituenda "Protezione civile spa"
Il prossimo 18 febbraio la RdB Vigili del Fuoco sarà in piazza Montecitorio per protestare contro la mortificazione del Corpo Nazionale e contro la costituenda "Protezione Civile S.p.A", in discussione in questi giorni nelle aule parlamentari. "Finito lo scenario del terremoto, di Viareggio, di Messina, i vigili del fuoco sono diventati pacchi", denuncia Antonio Jiritano, della Direzione nazionale RdB Pubblico Impiego VVF. "Per la carenza di organico veniamo mobilitati senza alcun criterio solo per tappare i buchi delle defezioni create dal governo. Le assunzioni vanno sempre più a rilento, il contratto di lavoro cosi come si è aperto è stato immediatamente chiuso: le risorse non ci sono, e quelle messe a disposizione non vanno oltre l’elemosina; dal 2008 ad oggi gli aumenti non superano i 50 euro a fronte di stipendi da fame. Inoltre, dopo la riforme di militarizzazione del corpo nazionale le nostre carriere bloccate da anni". La RdB VVF ha scritto al Ministro dell’Interno per richiedere l’ennesimo incontro che possa dare risposte alla categoria. "Ma intanto – sottolinea Jiritano – il Ministero dell’Ambiente si crea una struttura per interventi urgenti in situazioni di rischio idrogeologico e, non ultimo, una Protezione Civile che già ha sottratto competenze al Corpo Nazionale creando un dualismo che non fa certo bene alle attività di soccorso, sta per essere trasformata in società per azioni, diventando un comitato di affari ed emarginando definitivamente i vigili del fuoco dalla cabina di regia della gestione di emergenze e calamità". "Siamo stanchi ed umiliati – incalza il dirigente RdB – ma la mattina del 18 febbraio scenderemo di nuovo in piazza per rivendicare la nostra dignità. Nel pomeriggio daremo poi il nostro contributo all’assemblea contro la Protezione civile SpA. presso l’Università La Sapienza di Roma, lanciata dalle Rete Osservatorio Civile il cui appello abbiamo sottoscritto e sosteniamo", conclude Jiritano.
8 febbraio 2010 - Il Secolo XIX on line
"No Bertolaso Day", la protesta arriva in piazza il 18 febbraio
Il 18 febbraio sarà un «no Bertolaso day». L’Osservatorio civile - rete di volontari, associazioni, comitati territoriali, sindacati, partiti - si mobilita contro l’approvazione del decreto che istituisce la Protezione civile Spa. Il 18 febbraio, nel pomeriggio è stata indetta, all’università La Sapienza, una assemblea pubblica, per dire no al decreto 195 in discussione in Parlamento. «C’è poco tempo per impedire la privatizzazione delle emergenze; per impedire che il governo porti a compimento l`opera di snaturamento di uno strumento fondamentale, in un Paese a rischio come il nostro: la Protezione Civile. Con l’obiettivo di governare il territorio, fuori da ogni controllo democratico, sfruttando le emergenze», si legge nell`appello di lancio dell`iniziativa, che ha raccolto già oltre 3mila adesioni. «La Spa potrà agire da general contractor, detenere immobili, fare utili. Così si rendono le emergenze un business», è scritto nel testo. Alla protesta ieri hanno aderito, con una lettera, anche 60 parlamentari del Pd, che si aggiungono alla lunga lista di sottoscrizioni: il responsabile ambiente della Cgil Claudio Falasca, Carlo Podda e Antonio Crispi della Fp Cgil, la Fp Cgil presidenza del Consiglio dei Ministri, il sindacato di base Rdb, le organizzazioni sindacali dei vigili del fuoco, rappresentati dei partiti della sinistra (Prc, Verdi, Pdci, SeL), il portavoce dell`Idv Leoluca Orlando, le associazioni dei terremotati aquilani, il Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano, la Rete No Ponte di Reggio Calabria, rappresentati dei No Tav, intellettuali e decine di movimenti e comitati, volontari e realtà locali di Protezione civile. La Spa, si legge nella lettera dei parlamentari dell’opposizione, «potrà agire in qualsiasi circostanza, avvalendosi del potere di emanare ordinanze in deroga ad ogni legge e disposizione vigente. Si produce così uno snaturamento istituzionale. Il presidente del consiglio interviene su qualsiasi opera con strumenti discrezionali, coperto dal marchio positivo di migliaia di volontari e associazioni. Ci batteremo contro conversione ed esprimiamo solidarietà a tutti coloro che si stanno muovendo per informare i cittadini della gravissima distorsione che l’approvazione di questo atto può portare alla vita democratica del Paese». La Protezione civile, sostiene la rete Osservatorio civile, da una risorsa per il Paese sta diventando un pericolo per la democrazia. Dal 2001, quando Bertolaso è diventato capo della Protezione civile, sono state varate quasi 700 ordinanze in deroga al codice degli appalti pubblici, ai piani regolatori, alle norme su salute e sicurezza del lavoro, alle leggi ambientali. La protezione civile ha abbandonato previsione e prevenzione delle calamità naturali per diventare un grande ente appaltatore delle opere pubbliche legate ai grandi eventi, libero dal controllo della Corte dei Conti. Con risultati, com’è possibile vedere alla Maddalena, tutt’altro che efficienti. La Protezione civile «ha militarizzato interi pezzi del territorio: le discariche campane e l`inceneritore di Acerra sono state definite siti d`interesse strategico nazionale, per nascondere i gravi rischi per la salute causati dalla violazione delle norme in materia di salute dei cittadini. Nei campi dell’Aquila è stato impossibile anche solo fare assemblee o volantinare ed è stato imposto, senza neppure consultare cittadini, il Piano case, che produrrà gravi danni sul tessuto urbanistico della città. Ancora oggi, in Abruzzo, circa 8mila cittadini vivono negli alberghi sulla coste, e non sono partiti i lavori di ricostruzione, neppure per le case con danni lievi. «La Protezione civile che ci serve deve fare tutt’altro. Prevenire le calamità naturali, partecipare all’unica grande opera utile al Paese: la messa in sicurezza del territorio», è scritto nell’appello». Di questi temi, insieme a lavoratori, associazioni, volontari, partiti, parleranno nel’assemblea pubblica del 18 febbraio. Nella mattina della stessa giornata i Vigili del fuoco dell’Rdb Cub hanno indetto, contro la Protezione civile Spa, un presidio di protesta davanti al Parlamento.
7 febbraio 2010 - Liberazione
Appello per un'assemblea contro la privatizzazione
18 febbraio: "No alla protezionecivile Spa"
Il 18 febbraio sarà un "no Bertolaso day". L'Osservatorio civile, rete di volontari, associazioni, comitati territoriali, sindacati, partiti, si mobilita contro l'approvazione del decreto che istituisce la Protezione civile Spa. Il 18 febbraio, nel pomeriggio, è stata indetta,all'università La Sapienza una assemblea pubblica per dire no al decreto 195 in discussione in Parlamento. «C'è poco tempo per impedire la privatizzazione delle emergenze; per impedire che il governo porti a compimento l'opera di snaturamento di uno strumento fondamentale, in un Paese a rischio come il nostro: la Protezione Civile. Con l'obiettivo di governare il territorio, fuori da ogni controllo democratico, sfruttando le emergenze», afferma l'appello di lancio dell'iniziativa ( www.osservatoriocivile.org ), che ha raccolto già oltre 3mila adesioni. «La Spa potrà agire da general contractor , detenere immobili, fare utili. Così si rendono le emergenze un business», è scritto nel testo.
Alla protesta hanno aderito, con una lettera, anche 60 parlamentari del Pd, che si aggiungono alla lunga lista di sottoscrizioni: il responsabile ambiente della Cgil Claudio Falasca, Carlo Podda e Antonio Crispi della Fp Cgil, la Fp Cgil presidenza del Consiglio dei Ministri, il sindacato di base Rdb, le organizzazioni sindacali dei vigili del fuoco, rappresentati dei partiti della sinistra (Prc, Verdi, Pdci, SeL), il portavoce dell'Idv Leoluca Orlando, le associazioni dei terremotati aquilani, il Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano, la Rete No Ponte di Reggio Calabria, rappresentati dei No Tav, intellettuali e decine di movimenti e comitati, volontari e realtà locali di Protezione civile. La Spa «potrà agire in qualsiasi circostanza, avvalendosi del potere di emanare ordinanze in deroga ad ogni legge e disposizione vigente. Si produce così uno snaturamento istituzionale. Il presidente del consiglio interviene su qualsiasi opera con strumenti discrezionali, coperto dal marchio positivo di migliaia di volontari e associazioni. Ci batteremo contro conversione ed esprimiamo solidarietà a tutti coloro che si stanno muovendo per informare i cittadini della gravissima distorsione che l'approvazione di questo atto può portare alla vita democratica del Paese», afferma la lettera dei parlamentari dell'opposizione.
La Protezione civile, sostiene la rete Osservatorio civile, da una risorsa per il Paese sta diventando un pericolo per la democrazia. Dal 2001, quando Bertolaso è diventato capo della Protezione civile, sono state varate quasi 700 ordinanze in deroga al codice degli appalti pubblici, ai piani regolatori, alle norme su salute e sicurezza del lavoro, alle leggi ambientali. La protezione civile ha abbandonato previsione e prevenzione delle calamità naturali per diventare un grande ente appaltatore delle opere pubbliche legate ai grandi eventi, libero dal controllo della Corte dei Conti. Con risultati, com'è possibile vedere alla Maddalena, tutt'altro che efficienti. La Protezione civile ha militarizzato interi pezzi del territorio: le discariche campane e l'inceneritore di Acerra sono state definite siti d'interesse strategico nazionale, per nascondere i gravi rischi per la salute causati dalla violazione delle norme in materia di salute dei cittadini. Nei campi dell'Aquila è stato impossibile anche solo fare assemblee o volantinare ed è stato imposto, senza neppure consultare cittadini, il Piano case, che produrrà gravi danni sul tessuto urbanistico della città. Ancora oggi, in Abruzzo, circa 8mila cittadini vivono negli alberghi sulle coste, e non sono partiti i lavori di ricostruzione, neppure per le case con danni lievi. «La Protezione civile che ci serve deve fare tutt'altro. Prevenire le calamità naturali, partecipare all'unica grande opera utile al Paese: la messa in sicurezza del territorio», è scritto nell'appello.
Di questi temi, insieme a lavoratori, associazioni, volontari, partiti, si parlerà nell'assemblea pubblica del 18 febbraio. Nella mattina della stessa giornata i Vigili del fuoco dell'Rdb Cub hanno indetto, contro la Protezione civile Spa, un presidio di protesta davanti al Parlamento. Per adesioni: noallaprotezionecivilespa@gmail.com www.osservatoriocivile.org
6 febbraio 2010 - Primadanoi
No alla Protezione civile $pa. La protesta di sindacati, volontari, associazioni
ROMA. 60 parlamentari del Pd aderiscono all'appello. Il 18 febbraio assemblea contro la Spa di Bertolaso
Il 18 febbraio sarà un "no Bertolaso day". L’Osservatorio civile, rete di volontari, associazioni, comitati territoriali, sindacati, partiti, si mobilita contro l’approvazione del decreto che istituisce la Protezione civile Spa.
Il 18 febbraio, nel pomeriggio è stata indetta, all’università La Sapienza, una assemblea pubblica, per dire no al decreto195 in discussione in Parlamento.
Anche se formalmente questa nuova spa non esiste ancora nei giorni scorsi Bertolaso ha fatto capire che si è quasi in dirittura d'arrivo.
«C’è poco tempo per impedire la privatizzazione delle emergenze; per impedire che il governo porti a compimento l’opera di snaturamento di uno strumento fondamentale, in un Paese a rischio come il nostro: la Protezione Civile. Con l’obiettivo di governare il territorio, fuori da ogni controllo democratico, sfruttando le emergenze», afferma l’appello di lancio dell’iniziativa, che ha raccolto già oltre 3mila adesioni. «La Spa potrà agire da general contractor, detenere immobili, fare utili. Così si rendono le emergenze un business», è scritto nel testo.
Alla protesta di giovedì hanno aderito, con una lettera, anche 60 parlamentari del Pd, che si aggiungono alla lunga lista di sottoscrizioni: il responsabile ambiente della Cgil Claudio Falasca, Carlo Podda e Antonio Crispi della Fp Cgil, la Fp Cgil presidenza del Consiglio dei Ministri, il sindacato di base Rdb, le organizzazioni sindacali dei vigili del fuoco, rappresentati dei partiti della sinistra (Prc, Verdi, Pdci, SeL), il portavoce dell’Idv Leoluca Orlando, le associazioni dei terremotati aquilani, il Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano, la Rete No Ponte di Reggio Calabria, rappresentati dei No Tav, intellettuali e decine di movimenti e comitati, volontari e realtà locali di Protezione civile.
La Spa «potrà agire in qualsiasi circostanza, avvalendosi del potere potere di emanare ordinanze in deroga ad ogni legge e disposizione vigente. Si produce così uno snaturamento istituzionale. Il presidente del consiglio interviene su qualsiasi opera con strumenti discrezionali, coperto dal marchio positivo di migliaia di volontari e associazioni. Ci batteremo contro conversione ed esprimiamo solidarietà a tutti coloro che si stanno muovendo per informare i cittadini della gravissima distorsione che l’approvazione di questo atto può portare alla vita democratica del Paese», afferma la lettera dei parlamentari dell’opposizione.
La Protezione civile, sostiene la rete Osservatorio civile, da una risorsa per il Paese «sta diventando un pericolo per la democrazia».
«Dal 2001, quando Bertolaso è diventato capo della Protezione civile, sono state varate quasi 700 ordinanze in deroga al codice degli appalti pubblici, ai piani regolatori, alle norme su salute e sicurezza del lavoro, alle leggi ambientali. La protezione civile ha abbandonato previsione e prevenzione delle calamità naturali per diventare un grande ente appaltatore delle opere pubbliche legate ai grandi eventi, libero dal controllo della Corte dei Conti. Con risultati, com’è possibile vedere alla Maddalena, tutt’altro che efficienti».
«Nei campi dell’Aquila», ricorda il coordinamento, «è stato impossibile anche solo fare assemblee o volantinare ed è stato imposto, senza neppure consultare cittadini, il Piano case, che produrrà gravi danni sul tessuto urbanistico della città. Ancora oggi, in Abruzzo, circa 8mila cittadini vivono negli alberghi sulla coste, e non sono partiti i lavori di ricostruzione, neppure per le case con danni lievi».
5 febbraio 2010 - Il Manifesto
PROTEZIONE CIVILE SPA
In Senato, trovata la copertura finanziaria. A Roma, il 18 febbraio, un'assemblea e un sit-in
Bertolaso si prepara a lasciare il doppio incarico per il ministero
(E.Ma.) Come era prevedibile, lo scoglio della mancanza di copertura finanziaria alla norma che istituisce la nuova Protezione civile Spa è stato superato. Il decreto legge si avvia ora rapidamente verso la conclusione dell'iter di conversione in Senato (il voto finale è previsto per martedì o mercoledì prossimi). E ai tanti che si oppongono alla privatizzazione di un pezzo importante dello Stato non rimane che manifestare. Appuntamento per un sit-in e un'assemblea, a Roma, il 18 febbraio.
Dopo un giorno di lavoro, infatti, alla fine ieri il relatore di maggioranza Antonio D'Alì è riuscito ad ottenere il via libera della commissione Bilancio di Palazzo Madama con un emendamento all'articolo 16 del decreto legge, il cuore del provvedimento che definisce la nuova società in house. Ora il problema si fa più squisitamente politico, come dimostra l'acceso dibattito che si è scatenato in Aula quando si è arrivati all'analisi dell'articolo 15, quello che concentra nella stessa persona il ruolo istituzionale di Sottosegretario e quello amministrativo di capo della Protezione civile. Interrotti i lavori, l'Assemblea si è riaggiornata a martedì prossimo per concludere l'esame del dl che norma anche il passaggio di consegne nell'emergenza terremoto in Abruzzo e in quella rifiuti in Campania. Un dibattito vivace che si è svolto «nella plateale assenza del governo», come ha fatto notare la senatrice Adamo del Pd. Peggio: «Era presente solo Guido Bertolaso che è membro dell'esecutivo solo in virtù proprio di questo decreto che il Parlamento deve ancora approvare». Bertolaso però - «l'uomo che non deve chiedere mai», come l'ha ribattezzato il democratico Gasbarri che ha fatto notare come il compenso del capo della Protezione civile lievita ogni volta che gestisce un "grande evento" - ha annunciato che presto verrà sostituito al vertice del Dipartimento di Pc, e che per intanto sarà affiancato da un vice a cui trasmettere il proprio prezioso know how. Una promessa che però non ha fatto scendere la temperatura. Se il Pd Zanda denuncia l'uso politico della Protezione civile e invita l'Aula a non votare l'articolo 15 perché affida a Bertolaso «troppo potere», Rutelli invece ovviamente si defila su una materia, quella del doppio incarico, che definisce tutta «politica» e annuncia perciò la sua astensione. Come lui, ma con un po' di coraggio in più, farà il senatore Pdl Baldassarri, presidente della commissione Finanze, che avverte: «Stiamo attenti a non trasformare un organismo tecnico in un organismo politico, soggetto allo spoil system».
Perfettamente convinti, invece, che la nuova Spa produca «un vero snaturamento istituzionale dell'azione amministrativa e di governo», oltre 60 parlamentari Pd hanno inviato una lettera di condivisione di intenti con i tanti cittadini, movimenti, sindacati e partiti che hanno aderito alla mobilitazione indetta per il 18 febbraio a Roma dalla rete osservatoriocivile.org. Con un sit-in al mattino davanti Montecitorio organizzato dal sindacato Rdb dei Vigili del fuoco e un'assemblea nel pomeriggio all'università La Sapienza, invitano a partecipare. Perché: «C'è poco tempo...».
5 febbraio 2010 - Spoleto online
VIGILI DEL FUOCO: RdB P.I.: MAI TRATTATI COSI MALE
Roma - Presidio in piazza di Monte Citorio - ore 10.00. Nel pomeriggio assemblea all'Università La Sapienza con la rete "Osservatorio Civile". Il prossimo 18 febbraio la RdB P.I. Vigili del Fuoco sarà in piazza di Monte Citorio per protestare contro la mortificazione del Corpo Nazionale e contro la costituenda "Protezione Civile S.p.A", in discussione in questi giorni nelle aule parlamentari. Finito lo scenario del terremoto, di Viareggio, di Messina, i Vigili del Fuoco sono diventati "pacchi". Per la carenza di organico veniamo mobilitati senza alcun criterio solo per tappare i buchi delle defezioni create dal governo. Le assunzioni vanno sempre più a rilento, il contratto di lavoro cosi come si è aperto è stato immediatamente chiuso: le risorse non ci sono, e quelle messe a disposizione non vanno oltre l'elemosina; dal 2008 ad oggi gli aumenti non superano i 50 ? a fronte di stipendi da fame. Inoltre dopo la riforme di militarizzazione del Corpo Nazionale le nostre carriere bloccate da anni. La RdB VVF ha scritto al Ministro dell'Interno per richiedere l'ennesimo incontro che possa dare risposte alla categoria. Ma intanto il Ministero dell'Ambiente si crea una struttura per interventi urgenti in situazioni di rischio idrogeologico e, non ultimo, una Protezione Civile che già ha sottratto competenze al Corpo Nazionale creando un dualismo che non fa certo bene alle attività di soccorso, sta per essere trasformata in società per azioni, diventando un comitato di affari ed emarginando definitivamente i Vigili del Fuoco dalla cabina di regia della gestione di emergenze e calamità. Siamo stanchi ed umiliati la mattina del 18 febbraio scenderemo di nuovo in piazza per rivendicare la nostra dignità. Nel pomeriggio daremo poi il nostro contributo all'assemblea contro la Protezione civile SpA. presso l'Università La Sapienza di Roma, lanciata dalle Rete Osservatorio Civile il cui appello abbiamo sottoscritto e sosteniamo.
4 febbraio 2010 - Asca
PROTEZIONE CIVILE: RDB VIGILI FUOCO, SPA MORTIFICA CORPO NAZIONALE
(Asca) Scenderanno in piazza i vigili del fuoco aderenti ai sindacati di base per protestare contro la costituenda ''Protezione Civile spa'', in discussione in questi giorni al Senato. La protesta, annunciata per il 18 febbraio in piazza Montecitorio, e' stata indetta contro quella che viene definita ''la mortificazione del Corpo Nazionale''. ''Finito lo scenario del terremoto, di Viareggio, di Messina, i vigili del fuoco sono diventati pacchi. - denuncia Antonio Jiritano, della Direzione nazionale RdB Pubblico Impiego VVF. Per la carenza di organico veniamo mobilitati senza alcun criterio solo per tappare i buchi delle defezioni create dal governo. Le assunzioni vanno sempre piu' a rilento, il contratto di lavoro cosi come si e' aperto e' stato immediatamente chiuso: le risorse non ci sono, e quelle messe a disposizione non vanno oltre l'elemosina; dal 2008 ad oggi gli aumenti non superano i 50 Euro a fronte di stipendi da fame. Inoltre dopo la riforme di militarizzazione del corpo nazionale le nostre carriere bloccate da anni''. La RdB VVF annuncia poi di aver scritto al Ministro dell'Interno per richiedere un incontro ''che possa dare risposte alla categoria''. ''Ma intanto - sottolinea Jiritano - il Ministero dell'Ambiente si crea una struttura per interventi urgenti in situazioni di rischio idrogeologico e, non ultimo, una Protezione Civile che gia' ha sottratto competenze al Corpo Nazionale creando un dualismo che non fa certo bene alle attivita' di soccorso, sta per essere trasformata in societa' per azioni, diventando un comitato di affari ed emarginando definitivamente i vigili del fuoco dalla cabina di regia della gestione di emergenze e calamita'''.
4 febbraio 2010 - Il Cittadino online
Pompieri in piazza contro Protezione Civile Spa
ROMA. Scenderanno in piazza i vigili del fuoco aderenti ai sindacati di base per protestare contro la costituenda ‘‘Protezione Civile spa’‘, in discussione in questi giorni al Senato. La protesta, annunciata per il 18 febbraio in piazza Montecitorio, e’ stata indetta contro quella che viene definita ‘‘la mortificazione del Corpo Nazionale’‘. ‘Finito lo scenario del terremoto, di Viareggio, di Messina, i vigili del fuoco sono diventati pacchi – denuncia Antonio Jiritano, della Direzione nazionale RdB Pubblico Impiego VVF. Per la carenza di organico veniamo mobilitati senza alcun criterio solo per tappare i buchi delle defezioni create dal governo. Le assunzioni vanno sempre piu’ a rilento, il contratto di lavoro cosi come si e’ aperto e’ stato immediatamente chiuso: le risorse non ci sono, e quelle messe a disposizione non vanno oltre l’elemosina; dal 2008 ad oggi gli aumenti non superano i 50 Euro a fronte di stipendi da fame. Inoltre dopo la riforme di militarizzazione del corpo nazionale le nostre carriere bloccate da anni’‘. La RdB VVF annuncia poi di aver scritto al Ministro dell’Interno per richiedere un incontro ‘‘che possa dare risposte alla categoria’‘. ‘‘Ma intanto – sottolinea Jiritano – il Ministero dell’Ambiente si crea una struttura per interventi urgenti in situazioni di rischio idrogeologico e, non ultimo, una Protezione Civile che gia’ ha sottratto competenze al Corpo Nazionale creando un dualismo che non fa certo bene alle attivita’ di soccorso, sta per essere trasformata in societa’ per azioni, diventando un comitato di affari ed emarginando definitivamente i vigili del fuoco dalla cabina di regia della gestione di emergenze e calamita’‘’.
4 febbraio 2010 - Gazzetta del Sud
Ora si dovranno spegnere le fiamme della protesta
di Gabriella Passariello
Catanzaro - «Dopo aver affrontato sacrifici immani a causa delle emergenze eccezionali provocate dal terremoto in Abruzzo, dal disastro idreogeologico di Messina e dopo aver prestato servizio per il gli smottamenti e le alluvioni regionali raddoppiando i turni e sottoposti ad infinite ore di lavoro straordinario, ci troviamo con un contratto scaduto da più di due anni. Non abbiamo lo stato d'animo per garantire il soccorso alla popolazione». È quanto hanno affermato i Vigili del fuoco che ieri si sono uniti in un sit-in di protesta a Piazza Matteotti per vedersi riconosciuto il diritto-dovere ad un soccorso pubblico efficiente contro un sistema che li priva di un' indennità di soccorso proporzionale alla attività lavorativa prestata, con pagamenti «per i turni notturni e festivi fermi a dodici anni fa».I Vigili del fuoco hanno lamentato l'assenza di una adeguata organizzazione del servizio: squadre di soccorso in numero insufficiente, automezzi usurati dal loro uso ormai trentennale e la mancanza di un servizio mensa che i dipendenti sono costretti pagare a proprie spese. «Siamo preoccupati- hanno aggiunto Salvatore Cosentino e Alessandro Costantinelli rispettivamente coordinatore provinciale e regionale della Rdb dei Vigili del fuoco-, non si tiene conto che questo tipo di lavoro necessita di mezzi e di risorse, un problema che investe l'intera categoria a livello nazionale». Ma c'è di più. I Vigili del fuoco hanno manifestato il loro disappunto contro la gestione portata avanti dal dirigente Gaetano Vallefuoco, che a loro dire, avrebbe riorganizzato la struttura arbitrariamente, senza rispettare alcune disposizioni normative. «La mobilità è stata effettuata occultando le regole sull'anzianità. Il dirigente Vallefuoco - hanno dichiarato Cosentino e Costantinelli - non rispetta le risultanze emerse nelle ripetute riunioni sindacali, destabilizzando il soccorso e attuando una mobilità che noi definiamo selvaggia». Persone in servizio da vent'anni sarebbero state trasferite da Catanzaro a Chiaravalle e altre con solo un anno di lavoro sulle spalle sarebbero rimaste nella sede di Catanzaro. Una delegazione di lavoratori ha chiesto di essere ricevuta dal prefetto Giuseppina Di Rosa per consegnarle una lettera in cui i Vigili hanno messo nero su bianco i motivi della protesta e le richieste di intervento. Il prefetto, assente in quel momento per motivi istituzionali, fisserà una riunione per concordare un tavolo tecnico. Oggi ci sarà il tentativo di raffreddamento dello stato di agitazione: i Vigili del fuoco sono convocati per le 10 nella sede della direzione regionale in via Barlaam da Seminara per un incontro tra le organizzazioni sindacali e il direttore regionale Guido Parisi.
3 febbraio 2010 - Centro Calabria news
I Vigili del fuoco contro chi li priva di prestare un soccorso efficiente
Catanzaro - Sul piede di guerra i Vigili del fuoco che stamattina hanno manifestato a Piazza Matteotti contro il Governo nazionale che non riconosce ai lavoratori un soccorso efficiente e contro il dirigente provinciale di Catanzaro "che presta poca attenzione alla normativa vigente in materia di anzianità. Dopo aver affrontato sacrifici immani a causa delle emergenze eccezionali -hanno detto i lavoratori-provocate dal terremoto in Abruzzo, dal disastro idreogeologico di Messina e dopo aver prestato servizio per il gli smottamenti e le alluvioni regionali raddoppiando i turni e sottoposti ad infinite ore di lavoro straordinario, ci troviamo con un contratto scaduto da più di due anni". I Vigili del fuoco vogliono vedersi riconosciuto il diritto-dovere ad un soccorso pubblico efficace contro un sistema che li priva di un' indennità di soccorso proporzionale alla attività lavorativa prestata, con pagamenti "per i turni notturni e festivi fermi a dodici anni fa". Hanno lamentato l'assenza di una adeguata organizzazione del servizio: squadre di soccorso in numero esiguo, automezzi usurati dal loro uso ormai trentennale e la mancanza di un servizio mensa che i dipendenti sono costretti pagare a proprie spese."Siamo preoccupati- hanno aggiunto Salvatore Cosentino e Alessandro Costantinelli rispettivamente coordinatore provinciale e regionale della Rdb dei Vigili del fuoco-, non si tiene conto che questo tipo di lavoro necessita di mezzi e di risorse, un problema che investe l'intera categoria a livello nazionale".Ma c'è di più. I Vigili del fuoco hanno manifestato il loro disappunto contro la gestione portata avanti dal dirigente Gaetano Vallefuoco, che a loro dire, avrebbe riorganizzato la struttura arbitrariamente, senza rispettare alcune disposizioni normative. "La mobilità provinciale è stata effettuata occultando le regole sull'anzianità. Il dirigente Gaetano Vallefuoco- hanno dichiarato Cosentino e Costantinelli- non rispetta le risultanze emerse nelle ripetute riunioni sindacali,destabilizzando il soccorso e attuando una mobilità provinciale che noi definiamo selvaggia". Persone in servizio da vent'anni sarebbero state trasferite da Catanzaro a Chiaravalle e altre con solo un anno di lavoro sulle spalle sarebbero rimaste nella sede di Catanzaro. Una delegazione di lavoratori ha chiesto di essere ricevuta dal prefetto Giuseppina Di Rosa per consegnarle una lettera in cui i Vigili hanno messo nero su bianco i motivi della protesta e le richieste di intervento. Il prefetto, assente in quel momento per motivi istituzionali, fisserà una riunione per concordare un tavolo tecnico. Domani ci sarà il tentativo di raffreddamento dello stato di agitazione: i Vigili del fuoco sono stati convocati per le 10 nella sede della direzione regionale.
3 febbraio 2010 - Catanzaro Informa Vigili del Fuoco Catanzaro, stamattina protesta in piazza
Al centro della discussione vi sono le disposizioni impartite riguardo gli ultimi trasferimenti del personale
Catanzaro - Si è svolta questa mattina la manifestazione di protesta del settore Vigili del Fuoco a seguito degli avvenimenti che stanno penalizzando le attività di soccorso nella provincia di Catanzaro. I rappresentanti del coordinamento regionale ''RdB Pubblico Impiego', nell'occasione, sono intervenuti in città distribuendo volantini per informare la cittadinanza e le autorità degli attuali disagi che hanno condotto alla proclamazione dello stato di agitazione del settore.
I COBAS E L’ESONDAZIONE
Assemblea pubblica al Comune di S. Giuliano
SAN GIULIANO - Domani assemblea pubblica, con inizio alle ore 15, nella sala consiliare del Comune di San Giuliano. La indicono i Cobas e le rappresentanze sindacali di base sul tema della protezione civile e l’esondazione.
I Cobas si battono per il no alla gestione "privata" delle emergenze, per una protezione civile non militarizzata con l’apporto del volontariato e della pubblica amministrazione.
Interverranno Manuele Bonaccorsi, autore del libro "Potere assoluto, la protezione civile al tempo di Bertolaso", Paolo Catola, rdb vigili del fuoco, Federico Giusti, Cobas Pubblico Impiego, rappresentanti del volontariato locale, Federico Meini vicesindaco del Comune di Vecchiano e Andrea Ferrara, Sava volontariato. Sono invitati ad intervenire cittadini e amministratori.
I Cobas e le rappresentanze di base sono molto critici verso Guido Bertolaso «che è sulla scena - dicono - da oltre un decennio ed è rimasto in auge sopravvivendo ai governi dei due schieramenti».
3 febbraio 2010 - La Nazione
Una contro-assemblea sui risarcimenti
SAN GIULIANO TERME - CRITICI per l'operato di Guido Bertolaso e rivendicazione del ruolo del volontariato. In sintesi questi i tempi dell'assemblea pubblica indetta dai Cobas e dalla Rdb Pubblico impiego per domani, alle 15, nella sala consiliare del Comune. Si parlerà anche dei risarcimenti per la popolazione colpita dall'esondazione del Serchio. Sono previsti gli interventi di Manuele Bonaccorsi, autore del libro Potere assoluto. La Protezione Civile al tempo di Bertolaso'; Paolo Catolam, Rdb Vigili del fuoco; Federico Giustm, Cobas Pubblico impiego; Federico Meini, vicesindaco Comune Vecchiano.