RADDOPPIO DEI TURNI, SICUREZZA SUL LAVORO: PROPOSTA

Bologna -

Alla C.A. ing. Antonio La Malfa

Comando Provinciale di Bologna

 

Le scriviamo la presente per esprimere la nostra posizione in merito all’applicazione del raddoppio di turno, infatti chiediamo di rivedere la turnazione prevista dall’odg dell’ 8 gennaio 2010 nella quale si indicava la turnazione AC – BD. Il motivo di questa richiesta è quello di evitare una turnazione gravosa per il personale, continuare un turno di 12 ore dopo la notte ci appare poco consono ai principi di sicurezza sul lavoro. La nostra proposta è di passare ad una turnazione che preveda sempre un riposo minimo di 12 ore, sul modello della vigilanza boschiva, cioè si anticipa il rientro diurno di un giorno, modello 12/12 12/24 12/24. Questo modello è stato già applicato da Modena e Ferrara durante questa emergenza terremoto. Chiaramente per garantire i servizi di istituto (vigilanza, 626, ecc.) si dovranno svolgere per questo periodo di raddoppio, nel primo giorno di smontante. Questo modello per noi, garantisce il giusto riposo e migliora l’efficacia del soccorso e soprattutto diminuisce la possibilità di infortunio. Abbiamo proposto nell’incontro di venerdì un’altra possibilità che vede una modulazione diversa sempre sulle 24 ore consecutive, ma dopo attenta riflessione, ci appare comunque una soluzione poco opportuna, perché 24 ore sono sempre 24 ore. Sarebbe comunque meglio lasciare sempre una percentuale di discrezionalità che permetta ad una parte del personale di essere libero di scegliere se fare il raddoppio o no. Non sappiamo quanto l’emergenza durerà, ma è inaccettabile continuare con la logica che per garantire il soccorso alle popolazioni bisogna lavorare decine e decine di ore in più al mese.

Gli organici sono all’osso, per quanto tempo riusciremo a raddoppiarci, quelli siamo e quelli rimaniamo.  

Utile ricordare che obbligare chi  ha già svolto una intensa attività lavorativa notturna ad un proseguimento di un altro turno di 12 ore, rappresenta una grave assunzione di responsabilità da parte del datore di lavoro.  

Ci preme inoltre evidenziare, che i distaccamenti operativi deputati al soccorso tecnico urgente, non devono essere utilizzati per interventi di verifica, per non gravare sul dispositivo di soccorso. Per le verifiche infatti si utilizzerà squadre composte da personale in raddoppio di turno. Sarebbe anche utile fare pressioni sul Prefetto di Bologna per diminuire il numero di verifiche che si fanno giornalmente, coinvolgendo maggiormente le strutture tecniche del Comune. Abbiamo anche colto l’occasione e lo ricordiamo in questo documento, di riaffermare la necessità di rivedere l’organizzazione della sala operativa, che oggi è già a volte in difficoltà in situazioni normali, figuriamoci in casi come una emergenza nazionale. Coscienti che alcuni problemi sono nazionali e in quella sede verranno affrontati da questo sindacato, siamo anche convinti però che alcune migliorie sono possibili da subito con investimenti mirati, sicuramente sarà utile investire anche in una maggiore formazione degli operatori.

Questo sindacato è contrario ad una riduzione delle ferie programmate, come accennato nella riunione di venerdì. L’emergenza attuale non giustifica tali iniziative, se dovessero comunque sciaguratamente essere intraprese, il Comando si dovrà fare carico immediato delle eventuali spese sostenute dal personale per le prenotazioni delle vacanze stesse.  Cogliamo infine l’occasione per proporre di rivedersi tra un mese per fare il punto sull’emergenza, se questa dovesse chiaramente continuare.

Speriamo di vedere accolte le nostre istanze.