Quando l'ostruzionismo è dell'Amministrazione
E tra “offese” montate ad arte dai mass media alle notizie “fumogene” che servono a distogliere l’attenzione dalla miseria che avanza, l’Amministrazione, ed ovviamente il Governo, distruggono a passo di carica ciò che rimane del Pubblico Impiego; lo fanno in molte maniere, una delle quali, ad esempio, è mettere i bastoni fra le ruote al personale che intende fare domanda per passare capo squadra, dapprima decidendo come linea guida del concorso il possesso di corsi astrusi e molto selettivi, tramutando un corso nazionale in uno quasi ad personas, le solite personas. Poi, rettificando per far fronte alle proteste del personale, decide di emanare una lista di corsi infinita; quindi, non contenti ed in pieno giugno con le ferie alle porte, decide che i corsi definiti basici non contano, anche se, per esempio, quei corsi sono stati svolti dal personale ai Comandi in quanto prima non considerati obbligatori. Se aggiungiamo che Comandi come ad esempio Torino ha grossi problemi finanziari e non organizza molti corsi e considerati i limiti di partecipazione abbiamo un bel quadro della discriminazione del personale in base a criteri quanto meno discutibili; se vogliamo dare a tutti una base identica e da lì partire per offrire a tutti le stesse opportunità di effettuare corsi allora si adotta un criterio; se l’unico obiettivo è quello di far partecipare il minor numero possibile di personale al concorso, allora il discorso è totalmente diverso.
Ma questo non è l’unico modo in cui ci viene negata la possibilità di lavorare serenamente; il famigerato decreto “Brunetta”, dal nome del noto stakanovista del lavoro in Parlamento, è l’ennesimo passo verso la distruzione del PI. Siamo tutti d’accordo nel voler migliorare l’efficienza della PA, ma la domanda che dobbiamo porci è: in che modo? In che modo tutelare il personale che dona l’anima, e molte volte la vita, per un servizio in cui crede e allo stesso tempo elevare la qualità se servizio stesso? Sicuramente investendo sulla PA, smettendo di considerarla un peso; sicuramente valorizzando chi lavora e non penalizzando tutti sulla scia de “colpirne uno per educarne cento”; sicuramente mettendo il personale in grado di operare in sicurezza ed in maniera efficiente, senza creare ad hoc inutili e dannosi ostacoli o, addirittura, riducendolo all’osso facendo uso, (abuso), di personale precario senza nessun riguardo per l’efficienza e la razionalità del servizio. Le domande, caro Brunetta, sono queste; le vostre risposte, (quelle dei politici), sono sotto gli occhi di tutti. Ci avete ridotti all’osso, ci state prendendo per la gola, per fame, ci state costringendo ad effettuare partenze con 190 di 20 anni ultra ricondizionati, ci state togliendo il tempo libero, ci state depredando della possibilità di crearci una famiglia con permanenze infinite in comandi lontani, ci state distruggendo. Almeno, abbiate il coraggio di dirlo. Ragazzi, svegliamoci, tutti insieme.
Svegliamoci e riprendiamoci ciò che ci spetta, il rispetto.
Il 16 luglio (GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE), presidio davanti alla sede Rai di via Verdi a Torino dalle ore 12.30.