QUANDO LA SOLUZIONE E' (PIU') PEGGIORE DEL PROBLEMA

Nazionale -

Lavoratori,

quasi sette mesi sono già un tempo sufficientemente utile per apprezzare le doti di fantasiosità e la capacità di trovare rapidamente soluzioni ad ogni problema e ad ogni emergenza che si presenta. Doti innate in ogni componente della scala gerarchica del Corpo Nazionale del Vigili del Fuoco, dal capo sino al vigile neo assunto. Se da un lato è vero che vivo la realtà del Nucleo elicotteri, non credo sia errato supporre che ciò avvenga anche negli altri contesti lavorativi.

Il tutto ruota attorno a due parole chiavi: EMERGENZA e SOCCORSO.

Parole semplici ma allo stesso tempo piene di significato, a tal punto che il sistema della protezione civile studia oggi la pianificazione e la gestione dell’emergenza.

In realtà, oggi noi prendiamo spunto dall’imperatore Ottaviano Augusto che già qualche migliaio di anni fa asseriva che “il valore della pianificazione diminuisce con la complessità dello stato delle cose”. Tale espressione può essere interpretata in vari modi ma quello maggiormente accreditato è che la pianificazione deve essere una strategia semplice e flessibile e non quindi cristallizzarsi in forme rigide e immutabili, tale da adattarsi costantemente alle varie complessità, alle varie emergenze. Da qui, il nome del metodo Augustus che nasce dal bisogno di unitarietà negli indirizzi della pianificazione dell’emergenza.

Per agganciarci all’emergenza di questi giorni che vede l’Italia bruciare, bisogna tener presente che il fenomeno degli incendi boschivi non deve essere considerato come un evento occasionale, ma gli si deve riconoscere la sua natura di fenomeno ricorrente che presenta specifiche e ben valutabili situazioni di continuità. Il fenomeno degli incendi boschivi diventa così uno di quegli ambiti nel quale si deve parlare di EMERGENZA CONTINUA.

Proviamo a capire cosa accade in caso d’incendio.

Il cittadino chiama i Vigili del Fuoco. Questi trasmettono la segnalazione alla SOUP che la rimbalza al COAU…ohps, scusate, questo è il caso di un incendio boschivo canonico.

Il cittadino chiama i Vigili del Fuoco. La SOP, chiama il nucleo elicotteri per allertarlo e per sapere che tipo di scheda segnalazione, se trattasi di scheda AIB o modello “C” da trasmettergli in base all’elicottero disponibile e al tipo di incendio. Dopo di che viene allertata la COR che a sua volta chiama la SOCAV. Qualcuno inizia a porsi delle domande e chiede se l’incendio si sta propagando verso il centro abitato o comunque abitazioni o verso la campagna. Se va verso la campagna e magari ci sono boschi vicini allora si mandano gli ex forestali ma bisogna distogliere l’elicottero dalla disponibilità del COAU. Si, ma siccome è stato trasmesso il modello “C”, allora parte l’equipaggio del soccorso con l’elicottero rosso…ed intanto il tempo scorre mentre le fiamme avanzano.

Come suol dirsi quando si vuole risolvere un problema in maniera radicale, tagliamo la testa al toro e modifichiamo il modello “C”: sostituiamo la voce “incendio d’interfaccia” con “altro”.

 

Cosa vorrà significare “altro”. Intanto che si riesce ad interpretare questo nuovo campo, il tempo trascorre ulteriormente e le fiamme continuano nella loro avanzata fin quando non spunta il CON che ricorda a tutti che gli interventi con i mezzi aerei sono regolamentati dalla disposizione OPV 2011 ed. 2, quindi tutt’appost!!!

In tutto questa confusione di acronimi e uffici, abbiamo dimenticato qualcuno benché abbiamo citato SEI UFFICI?

Pare proprio di si, il comando provinciale dei Vigili del Fuoco. Beh, niente vogliamo far fare a questo Ufficio?

 

Certo, andiamo dal comandante provinciale, nel suo ufficio, a fargli firmare il certificato di viaggio che, dopo avertelo firmato, ti liquida speditamente rappresentandoti che sta lavorando. A quel punto dentro di te ti poni una domanda e pensi: “ma perché, non sono anche io parte del suo lavoro”? Involontariamente posi lo sguardo sul monitor del suo computer e vedi una videata di un qualcosa che ha a che fare col D.lgs 81/2008 (ex D. lgs 626/94) e comprendi così che è quello il suo vero lavoro.