Quando gli estremi si toccano…ma non basta!
Cari colleghi,
… a Trieste accade l’impossibile!!!
Il 14 giugno, presso la Direzione regionale, si tiene la riunione per la distribuzione dei fondi erogati dalla regione FVG come previsto dalla convenzione stilata tra quest’ultima e i Vigili del Fuoco.
Tale convenzione che prevede compartecipazione alla campagna di antincendio boschivo, all’addestramento delle componenti operative e specialistiche ed esercitazioni congiunte, è stata da poco rinnovata per un secondo triennio.
Il Direttore presenta nel dettaglio gli obiettivi e la relativa distribuzione dei fondi sulla base delle esperienze precedenti e concetti di equità in base alle esigenze dei relativi Comandi Provinciali.
La delegazione USB, dopo una rapida analisi di contenuti, giudica (udite!! Udite!!) le riflessioni del dirigente in linea con quelle della stessa organizzazione sindacale affermando quindi il proprio assenso al protocollo.
Ma ecco che, una trattativa che poteva risolversi in pochi minuti, in seguito alla cocciutaggine di alcune sigle, che, con discutibili piagniucolii, (…noi siamo più carenti di altri…) relativi alla necessità di impiegare fondi per: garantire l’apertura di distaccamenti stagionali in località climatiche marine, paventando altissimi rischi di incendi boschivi (negli ultimi secoli non se ne ricordano!!!), garantire partenze ordinarie presso le sedi centrali e così via, fanno protrarre un’infruttuosa discussione per oltre tre ore.
A poco valgono le raccomandazioni del Direttore sui precisi obiettivi della convenzione che non fanno demordere chi, evidentemente per soddisfare in modo clientelare il proprio substrato di tesserati nel Comando dove pesca di più, non si fa scrupolo di cercare di spostare qualche migliaio di euro da una sede provinciale all’altra.
La vocazione mediatrice del Direttore cerca in qualche modo di avvicinare le posizioni, ma come è possibile accettare eticamente dei servizi di soccorso dichiaratamente attivi fino all’esaurimento dei fondi?
Ci viene ovvio pensare che se il sindacato maggiormente rappresentativo esprimesse avversione, invece di malcelato consenso, verso le politiche distruttive e affamatorie dell’Amministrazione Centrale, forse i suoi rappresentanti locali si risparmierebbero questi atteggiamenti che rasentano l’accattonaggio.
A questi attori Noi chiediamo più dignità!