PUBBLICO IMPIEGO - RINNOVO CONTRATTI

L’ISTAT DA’ I NUMERI!

(SOPRATTUTTO A RIDOSSO DELLE ELEZIONI REGIONALI)

 

 

 

 

Roma -

“Con il comunicato di oggi sulle retribuzioni da lavoro dipendente nel nostro Paese l‘Istat, venendo meno alla sua funzione di Istituto di ricerca scientifico si schiera a sostegno delle politiche governative sul rinnovo dei contratti pubblici”, dichiara Paola Palmieri della Direzione Nazionale RdB-Cub Pubblico Impiego.

“I numeri forniti dall’Istat sono palesemente manipolati in particolare quelli riportati sull’aumento delle retribuzioni dei dipendenti pubblici” continua la RdB-Cub Pubblico Impiego,” è evidente infatti che il dato riportato di aumento delle retribuzioni su base annua è il frutto degli arretrati contrattuali del rinnovo biennale 2002-2003, biennio rinnovato con minimo 22 mesi fino a 4 anni di ritardo ( Comparto Università)”

“Ancora più grave è il fatto che l’Istat utilizzi i dati sulle retribuzioni in modo del tutto strumentale sapendo bene che li stessi suoi dipendenti, come gli altri dipendenti del Comparto Ricerca, sono in attesa di aver rinnovato il contratto da 4 anni e 4 mesi”

“ Ricordiamo al Sottosegretario Sacconi” continua Paola Palmieri ” che nel pubblico impiego, nonostante il famigerato Accordo di Luglio del 1993 tanto sostenuto da Governo, Confindustria e Cgil Cisl Uil, la durata del contratto va ben oltre i tempi previsti; come si dimostrato dai ripetuti mancati rinnovi.”