PROTEZIONE CIVILE, TEMPI MATURI PER ATTUARE UNA RIFORMA
Nell’ambito della presentazione della legge delega sulla Protezione civile, avvenuta nella sala provinciale di Viterbo, l’Unione sindacale di base vigili del fuoco Viterbo ha manifestato la propria opinione riguardo tale riordino.
“Come Usb vigili del fuoco Viterbo riteniamo siano maturi i tempi per attuare una riforma vera e funzionale ai bisogni dei cittadini e del sistema protezione civile. Non è più giustificabile l’attuale dualismo: vigili del fuoco e protezione civile, perché tutto ciò ha portato ad una dispersione di risorse e forze.
Da anni, come Usb vigili del fuoco abbiamo elaborato una proposta di riforma incentrata a dare le responsabilità a chi possiede le giuste competenze con una gestione delle risorse finalizzata esclusivamente a rendere funzionale ed efficace il servizio che pensiamo debba essere considerato un bene comune. La gestione degli interventi che ha caratterizzato le ultime macro emergenze sono state supportate dai vigili del fuoco del soccorso tecnico urgente senza mezzi e con poche risorse.
La nostra proposta è semplice: partendo del presupposto che lo Stato debba essere titolare delle funzioni di protezione civile, questo come garanzia di massima funzionalità ed efficacia, avremo un corpo nazionale dei vigili del fuoco strutturato di professionisti che si occuperà di Soccorso tecnico urgente, enti di ricerca come supporto qualificato alle attività di prevenzione e protezione del territorio nazionale e volontariato (quest’ultimo finalmente controllato e non più fonte di precariato come lo è ora).
Un tale organismo tecnico-operativo deve dipendere direttamente dalla presidenza del Consiglio dei Ministri con un suo dipartimento e, proprio per il suo compito di una risposta alla popolazione snella e veloce, non deve sottostare ai tempi che la burocrazia impone.
Quale proposta alternativa ai lavoratori del Corpo Nazionale per uscire dalle secche di questa strisciante militarizzazione, noi presentiamo il nostro disegno di legge sulla riforma della protezione civile, respingendo la malsana collocazione dei vigili del fuoco a mero organo di difesa civile a salvaguardia delle funzioni dello Stato e della sua economia.
Dobbiamo dare una diversa visione: una proposta che richiamando sempre la nostra identità e peculiarità di vigili del fuoco nel Paese dia una diversa collocazione rispetto a quella attuale. Una struttura di protezione civile così, come quella da noi prospettata, ci porterebbe al pieno superamento della diversa interpretazione di emergenza, indicando una nuova collocazione dei vigili del fuoco come struttura non gerarchica ma come mantenimento del servizio sociale con forte competenza professionale. Tale servizio è già svolto a pieno titolo nella società”.