PRONTA DISPONIBILITÀ - OSSERVAZIONI

Nazionale -

 

Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco

Prefetto Renato FRANCESCHELLI

 

Tramite: Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento

Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento

Viceprefetto Angelina TRITTO

 

Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Ing. Carlo DALL’OPPIO

 

All'Ufficio Relazioni Sindacali

Viceprefetto Renata CASTRUCCI

 

 

 

OGGETTO: PRONTA DISPONIBILITÀ - OSSERVAZIONI

 

La scrivente Organizzazione Sindacale come già evidenziato nelle riunioni per il rinnovo del CCNL e ribadito nella riunione tenutasi il 7 dicembre u.s. presso il Dipartimento, non può accettare l’istituto della “Pronta Disponibilità”.

L’art. 10 del DPR 121/2022 è una necessità che si è posta principalmente l’Amministrazione con l’avallo di alcune Organizzazioni Sindacali che l’avevano prevista nelle loro Piattaforme Contrattuali.

Uno strumento fallace fin dal primo momento poiché rileviamo la posizione dell’Amministrazione, nella persona del Capo del Corpo Nazionale, che ha dichiarato che tale modello organizzativo non può essere strutturato solo sulla base della volontarietà Una necessità che nasceva dal presupposto legato agli stati emergenziali o di natura particolarmente complessa. Ora però apprendiamo con stupore che verrà impiegato anche per la copertura delle partenze ordinarie.

Un dialogo può essere intavolato su questo istituto purché vengano definite e si dichiarino le “fasi emergenziali” durante gli eventi eccezionali e che rimanga unicamente su base volontaria.

Una condizione che mina fortemente il tempo libero dei Lavoratori mercificandolo miseramente. Tempo libero che costituisce un aspetto fondamentale ed imprescindibile per tutti i Lavoratori e, anche dal punto di vista della semantica, viene definito libero, cioè privo d’impegno.

Un tempo che non può essere dedicato unicamente all’attività lavorativa ma deve poter essere dedicato a qualsivoglia attività legata alla sfera privata del singolo e soprattutto al recupero psico-fisico. Non è possibile obbligare i Lavoratori a fare ciò che altri decidono in loro vece, ma occorre poter fare quello che ognuno di loro ha deciso di fare in piena libertà.

 

Perché ci ostiniamo a far lavorare sempre di più i Vigili del Fuoco ed andare ad intaccare quelli che dovrebbero essere dei diritti acquisiti e non negoziabili? Un presupposto imprescindibile è quello di lavorare in condizioni migliori e non quello di sovraccaricare ulteriormente una categoria che da anni continua a ricevere solo promesse.

Queste sono responsabilità che devono ricadere unicamente sull’Amministrazione e sulla Politica che non hanno saputo governare in maniera oculata un processo legato alle assunzioni di nuovi Vigili del Fuoco in tutti i ruoli, siano essi operativi, ovvero quelli nel Ruolo Tecnico Professionale che mostrano carenze di organico spaventose.

Legare la Pronta Disponibilità al dispositivo di soccorso ordinario mostra già da principio il suo colossale fallimento, dove visti i numeri, la volontarietà è pura astrazione e dove, per esigenze dell'Amministrazione, si va ad attingere da fondi già dei Lavoratori (FA).

Un istituto contrattuale che deve essere contestato e che doveva vedere quelle economie tese a valorizzare alcune figure professionali e di responsabilità all’interno del Corpo Nazionale non monetizzando miseramente il tempo libero dei Lavoratori

Non è possibile da parte della USB accettare questa imposizione e i relativi accordi, ove l’Amministrazione continua a sottolineare il fatto che il contratto di lavoro è stato sottoscritto da tutte le Organizzazioni Sindacali.

Allora è bene che anche l’Amministrazione inizi a rispettare tutti gli accordi sottoscritti con le Organizzazioni Sindacali a partire dalle promozioni a ruolo aperto, i passaggi di qualifica ed il rispetto dell’accordo sulle “leggi speciali” del 2016.

Oltre a quanto finora esposto non possiamo porre unicamente la questione sull’esiguità dei fondi messi a disposizione di questo strumento contrattuale. La vera questione va posta sulla non ricevibilità della proposta che calpesta ogni dignità e va ad impattare fortemente sulla vita privata dei Lavoratori, delle loro famiglie e dei loro affetti.

La vera soluzione alla Pronta Disponibilità è quella di aumentare le assunzioni.

Solo questa è la soluzione che consentirà ai Lavoratori del Corpo Nazionale di prestare la loro opera in condizioni migliori.

 

per il Coordinamento Nazionale USB VV.F.

Paolo CERGNAR