Problematica varchi doganali - Aereoporto Bari.

documento unitario

Bari -


AL Ministro Dell'Interno

Pref. Annamaria CANCELLIERI


Al Sottosegretario di Stato all'Interno

Dr. Giovanni FERRARA


Al Capo Dipartimento VVFSP e DC
Pref. Francesco Paolo TRONCA


Al Capo del CNVVF
Ing. Alfio PINI


Al Direttore Centrale per l’Emergenza ed il

Soccorso Tecnico Urgente

Ing. Pippo Sergio MISTRETTA


Al Direttore Centrale per le Risorse Umane

Pref. Carla CINCARILLI


Al Direttore Centrale per gli Affari Generali

Pref. Roberta PREZIOTTI


Al Prefetto di Bari

Pref. Mario TAFARO


Al Direttore Regionale VV.F. Puglia

Ing. Michele DI GREZIA

Al Comandante Provinciale VV.F. Bari

Ing. Cesare GASPARI


ENAC

Dott. Antonio LATTARULO


UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA

C/O Aeorporto Bari-Palese

GUARDIA DI FINANZA

Sezione Aeroporto Civile di Bari-Palese


DOGANA

Aeroporto Civile di Bari-Palese

All’Ufficio Relazioni Sindacali del CNVVF
Dr Giuseppe CERRONE


Alle OO.SS. Nazionali




Egregi,

è con nostro immenso dispiacere dover ritornare sulla situazione frustrante che i nostri colleghi dislocati presso la sede aeroportuale dell’Aeroporto di Bari devono giornalmente subire, in quanto nonostante lo status giuridico della componente nazionale dei Vigili del Fuoco, Agenti ed Ufficiali di Polizia Giudiziaria, devono subire anche vessati, perquisizioni di carattere personale per poter accedere all’area di lavoro nel sedime aeroportuale e ciò da parte di un Istituto di Vigilanza Riunito Italiano (IVRI) vincitore della gara di appalto temporale.

Rammentiamo che in data 21/06/2011 a seguito del “tavolo tecnico Puglia” convocato dal Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco Prefetto Tronca e dal Capo del Corpo dei Vigili del Fuoco Ing. Pini a Roma, presso il Viminale, con le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative locali e nazionali, veniva a queste ultime assicurato che per questa problematica il Capo Dipartimento aveva già interessato diversi esponenti della Comunità Economica Europea circa la modifica al regolamento internazionale I.C.A.O. (International Civil Aviation Organizer) in materia di accesso alle aree sterili aeroportuali: accessi e controlli.

Purtroppo a tutt’oggi nulla è cambiato, anzi i controlli sono stati intensificati e inaspriti anche nei nostri confronti, ribadiamo da personale di un istituto di vigilanza privata. In funzione di ciò, ad ogni mobilità di personale in ingresso presso la sede aeroportuale, chiaramente sprovvisto di pass di accesso (servono mediamente tre mesi al suo rilascio da parte dell’ente di sicurezza dell’Aeroporto) si crea una defezione numerica rispetto alla normativa innanzi menzionata, ad inizio turno, a causa del ritardo accumulato per essere controllati e verificati, tale da ridurre il numero minimo di personale operativo previsto e di conseguenza di carico estinguente tale da mantenere intatta la categoria dell’Aeroporto; ciò comporterebbe secondo norma con apposita comunicazione, il declassamento della categoria dello stesso che fino ad ora non lo si è voluto far avvenire, grazie alla disponibilità dei colleghi che per far ciò si sacrificano diventando unici soggetti autisti e operatori nello stesso contempo.

Purtroppo questo, anche a causa dell’immobilismo di chi preposto alla risoluzione del problema, non lo si può più tollerare in quanto, nel caso malaugurato dovesse in quei momenti succedere l’imprevedibile, la responsabilità ricadrebbe inevitabilmente sul capo turno della sede di giornata, per omessa comunicazione, con tutte le conseguenze civili e penali del caso, pertanto dalla data di consegna di questo atto, gli stessi, non si assumeranno più alcuna responsabilità dichiarando per loro declassato l’Aeroporto fintanto che i controlli saranno esautorati e tutto il personale è in sede. Ci preme far notare la differenza istituzionale tra i Vigili del Fuoco Italiani (Agenti ed Ufficiali di Polizia Giudiziaria) muniti di tesserino e placca identificativa personale istituzionale e i Vigili del Fuoco Europei dipendenti comunali e/o privati al quale la norma fà specie.

Di conseguenza rimarchiamo parimenti che anche in possesso dei relativi dispositivi di riconoscimento rilasciati dall’Ente di sicurezza aeroportuale, gli stessi operatori sono sottoposti anche nell’esercizio delle proprie funzioni all’interno del sedime aeroportuale (controllo bagagli, parcheggi, zona di sosta merci, ecc.) a controlli serrati quasi fossero “terroristi”, pertanto ci chiediamo qual’è il nostro ruolo all’interno di questa area e quali differenze corrono tra i nostri operatori e gli operatori delle altre forze di polizia che invece godono di piena e libera circolazione all’interno di queste aree.

In attesa di conoscere le decisioni che in merito vorranno essere prese ribadiamo che saranno attuate alla lettera tutte le disposizioni Ministeriali interne.