Prigioniero a Firenze

Il destino si è accanito su un dirigente complice anche una gestione allegra del comando dove hanno prosperato gli interessi “particolari” dei var

Firenze -

Lavoratori,

siamo ancora a parlare della gestione del comando che sta andando sempre più alla deriva. Le ragioni sono da ravvisarsi da un lato alla lunghissima permanenza di un dirigente , che se ne sarebbe dovuto andare in cerca di nuovi e più gratificanti incarichi già molte volte promessi ma, sempre puntualmente disattesi frustrando le sue aspettative. Dall’altro lato sembra che il destino si sia accanito sul Nostro, complice anche una gestione allegra del comando dove hanno prosperato gli interessi “particolari” dei vari orticelli a detrimento degli interessi generali di tutto il comando:

uno su tutti, il settore automezzi e gestioni tecniche!

Un settore dove passano centinaia di migliaia di Euro nell’arco di un anno e dove è palese una mancanza di trasparenza, tant’è che abbiamo presentato una richiesta di accesso a tutta la documentazione relativa agli automezzi e dove si registra la maggior difesa di una funzione amministrativa svolta da un livello operativo.

Ci sarà pure una ragione, dato che ad essere osservanti delle normative vigenti, tale funzione dovrebbe essere ricoperta da personale STAI. Inoltre sarebbe buon principio, come si evince dalla lettura di un qualsiasi manuale di diritto amministrativo, che certi incarichi non fossero ricoperti per lungo tempo dalle stesse persone,per le conseguenze facilmente intuibili.

In questo comando tale principio non pare che abbia trovato adeguata applicazione.

Ultimamente si è ravvisato da parte del Comando una palese tendenza all’emanazione di atti intimidatori nei confronti di lavoratori che si sono rifiutati di adempiere ad una competenza che contrattualmente non li spetta: ci riferiamo al computo dei periodi di assenza per malattia da detrarre dai salti programmati aggiuntivi.

 

A ciò si aggiunge la variegata tipologia di criteri per l’individuazione del personale da inserire nei corsi per le patenti.

 

Infine, la deliberata volontà del dirigente di non corrispondere alle numerose richieste avanzate per iscritto dalla RdB sui temi riguardanti la formazione e i criteri adottati per la selezione del personale.

Or bene, ce né abbastanza per affermare che la condotta del Nostro sta affondando il comando in un buco nero dove anche colui che un giorno dovesse sostituirlo, dovrà cimentarsi con le varie zavorre disseminate, a meno che l’Amministrazione non ritenga che la permanenza a Firenze possa durare fino alla pensione.