Precari nei Vigili del Fuoco, l'Amministrazione in grossa difficoltà ??
Oramai siamo abituati dalla politica, se un problema non si sa come affrontarlo, l'ordine è fare finta che non esista, evitare di nominarlo, negare anche di fronte all' evidenza.
In molti Comandi Provinciali, nostri delegati, hanno diffidato l'amministrazione a perseguire la politica del volontariato selvaggio tanto per fare volume, la politica della quantità contro l'esigenza della qualità.
In alcuni di essi la questione è stata posta anche alla Corte dei Conti, ufficialmente non si conoscono gli esiti di questi interventi interlocutori.
Ci giungono però dalla periferia sempre più segnali che ci confortano della bontà della nostra azione e della giustezza delle nostre argomentazioni: sono pochissime le sedi dove si perpetrano i corsi e, laddove i dirigenti interrogano il centro le risposte non devono essere buone (per loro) in quanto certuni si sono lasciati sfuggire commenti sul fatto che quei (bip) della R.d.B. col loro “ricorso” hanno avuto ragione e non si possono formare precari (voloprecari) se non a proprio rischio e pericolo.
Parole sfuggite in momenti di rabbia, esternazioni estemporanee certo, quantomeno significative ci pare. In questo siamo confortati da una azione peculiare fatta solo in Toscana: l'appello al Difensore Civico Avvocato della regione Toscana il quale, sentite le ragioni portate alla sua attenzione da alcuni VP e CS iscritti alla RdB e non, ha ritenuto di dover porre il problema al Direttore Regionale della Toscana, questi ha passato la “palla” al Capo Dipartimento che ha dato una prima risposta che il Difensore Civico ha ritenuto assolutamente insufficiente, elusiva e poco attinente alla problematica. Ha quindi proceduto ad inoltrare ulteriore richiesta di chiarimenti alla quale, da mesi, è seguito solo il silenzio nonostante i solleciti reiterati.
Siamo ancora una volta di fronte all'arroganza del potere, si vogliono ignorare le regole, quando queste sono deleterie per i lavoratori ci si affretta ad applicarle, quando sono favorevoli (anche solo per caso) se va bene ci si limita ad ignorarle.
Questo è il quadro politico di una Italia e di un Corpo Nazionale agonizzante, fingere e negare anche di fronte all' evidenza. Noi dell'RdB\CUB un risultato lo abbiamo ottenuto, abbiamo praticamente fermato, fino a nuova e diversa legge, la formazione di nuovi voloprecari, precari il cui numero dovrebbe oggi essere multiplo intero di diversi ordini di grandezza superiore al numero dei professionisti in quanto, oltre a quelli formati ad hoc, sono precari anche coloro che hanno svolto il servizio di leva nei VF e non hanno ancora compiuto 44 anni, un numero elevatissimo di persone potenziali volontari/precari.
Occorrono regole certe e condivise su questa delicata faccenda, regole che impediscano di sostituire i voloprecari ai permanenti fin anche dentro i grandi centri urbani in nome del risparmio di spesa.
I dirigenti hanno perseguito questa politica perché è un loro obbiettivo, fa punteggio per la carriera: più sedi volontarie apri, più volontari formi, prima ti promuovono. Per noi i volontari devono essere un ausilio, presenti in aree a bassa densità abitativa ed basso livello di rischio generale, come è in tutta Europa. Non ci inventiamo niente, vogliamo solo riconosciuta la nostra professionalità.
Se questa folle corsa al risparmio (presunto) a tutti i costi, alla ricerca della quantità a scapito della qualità ha subito uno stop, è soprattutto grazie al nostro operato, grazie all'RdB\CUB; crediamo sia giusto che i lavoratori ne vengano informati. Vogliamo regole certe a garanzia di tutti, volontari compresi, questo è l' obbiettivo che perseguiamo con le nostre azioni.