PRECARI A NAPOLI APRONO IL FRONTE DI LOTTA
Lavoratori,
oggi l’assemblea a Napoli ha segnato una svolta al movimento creato dai lavoratori che dicono NO al precariato e abbracciano la sola idea dell’assunzione. Si è parlato di STABILIZZAZIONE VERA non quella che ha colpito la categoria in questi ultimi anni e ha spaccato la classe lavoratrice del corpo nazionale. USB è sempre stata CONTRO IL PROCESSO DI PRECARIZZAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO poiché non ritiene coerente che un precario possa svolgere la mansione di operatore del soccorso fino ed oltre i 50 anni, e poi per essere assunto deve invece possedere un’età inferiore a 35anni.
Oggi si è affrontato il problema della re-internalizzazione dei servizi e dell’assunzione di tutti i precari mettendoci in linea con i parametri europei di 1 VF ogni 1000 abitanti.
Quindi, assumiamo i precari TUTTI (basta con le guerre tipo: 814, stabilizzazione, associazioni, ex questo ed ex quell'altro) e facciamo UNA UNICA LISTA DI ASSUNZIONI. E fino ad una certa soglia li inseriamo nei ruoli operativi e per chi è ben oltre il requisito dell'età, lo si assume con il compito di mantenimento di servizi interni (mensa, lavanderia, officina, ecc.).
ABBATTERE IL PRECARIATO NON SIGNIFICA ELIMINARE IL PRECARIO, SIGNIFICA ASSUNZIONE!!!
I lavoratori partenopei hanno affrontato l’assemblea con grossa partecipazione e autocritica, analizzando sia la fase politica attuale sia le forme di lotta da mettere in campo in difesa al loro diritto di essere assunti. USB VIGILI DEL FUOCO HA LANCIATO L’ASSEMBLEA NAZIONALE DEL 26 A ROMA DOVE SI LANCERÀ UN DISEGNO DI LEGGE CHE DARÀ RISPOSTE CONTRO LA PRECARIETÀ ED IN FAVORE DEL DIRITTO AL REDDITO. Dicendo NO alla spending review che vuole fare cassa e disegnare una pubblica amministrazione con compiti ridotti, cancellando in sostanza il concetto dello Stato erogatore di servizi pubblici.
I VIGILI DEL FUOCO SONO VITTIME SACRIFICALI DA OFFRIRE SULL’ALTARE DEL NUOVO MODELLO SOCIALE TUTTO IMPRONTATO ALL’IDEOLOGIA DEL MERCATO.
USB DICE BASTA E INVITA ALLA LOTTA IN DIFESA DELLA CLASSE