Pompieri, ovvero laboratorio sperimentale della Protezione Civile.

Milano -

Ebbene si, i Vigili del Fuoco stanno diventando sempre più come un “Centro Studi Esperienze” per il mondo del soccorso su base volontaria.

Sono il laboratorio e la fucina nella quale tutte le novità in ambito del soccorso vengono recepite, elaborate e testate sotto il profilo operativo costi/benefici.

Il CNVVF è il luogo naturale, dove i progetti sono resi concreti e fattibili e dove possono essere testati su vasta scala.

Peccato però che quando si arriva al dunque, cioè passare “all’incasso” in termini di risorse finanziarie e di organico, il Dipartimento VVF abdica sistematicamente ad esercitare il ruolo di autorevolezza e competenza territoriale al quale è preposto istituzionalmente.

E’ quello che sta succedendo ad esempio per il SAF, alla luce di quanto proposto nel disegno di legge riguardante il riassetto della PC e delle maggiori competenze date al CNAS.

Da ciò si comprende il motivo perché l’amministrazione abbia deciso di orientare fondi ed energie su altri settori nascenti, illudendo molti colleghi sullo sviluppo che alcune nuove “specializzazioni” avranno nel breve termine.

Sicuramente anche in questo caso i Pompieri profonderanno energie in metodologie didattiche e protocolli di intervento, che non avranno nulla da invidiare ad altri, anzi… ma ciò accadrà fino a quando il dirigente di turno avrà raggiunto il proprio obbiettivo in termini di carriera, dopodiché svenderà il pacchetto completo a qualsivoglia settore del volontariato, senza neanche un grazie.

Quasi si trattasse della creazione e vendita sul mercato di un format televisivo, senza però i successivi benefici economici!

Senza entrare nel merito del confronto pubblico/privato (anche se dietro il volontariato vi è una marea di interessi privati), ne tantomeno in diatribe interne alla formazione, varrebbe la pena avere un’ottica più ampia, meno settaria e meno chiusa sugli obiettivi delle singole “specializzazioni”.

Siamo tutti in cordata… se ne va giù una, vanno giù tutti i Pompieri, perchè di fatto non riescono a crescere e avere peso nelle scelte politiche, che sono quelle che ci condizionano.

Sarebbe auspicabile che i Pompieri avessero l’autorevolezza sulla base di professionalità riconosciute, sia in termini di realtà operative altamente professionali, sia dal punto di vista economico, in modo da potersi confrontare a 360° con realtà esterne all’amministrazione.

E’ palese che tutto ciò si può ottenere solo con l’immissione di risorse umane e finanziarie, cosa a cui fino ad ora Governo ed vertici della Dirigenza VVF, non hanno voluto dar seguito.


Link del DL 195