Più che formazione forse bisognerebbe parlare di riorganizzazione delle parrocchie.

Nazionale -

Come concordato nell'incontro del 12 gennaio scorso,  abbiamo partecipato alla riunione sulla Formazione (diventato tavolo tecnico): che dire se non che siamo  sconcertati da quanto successo.  

Credevamo che sederci a quel tavolo ci avrebbe portato ad acquisire qualche informazione “tecnica”: quanto costa un aa.vv.pp. al giorno, cosa serve in termini di ore, giorni e  minuti per fare questo o quello;  ed invece nulla, nessuna risposta,  neppure qualche dato pratico su quanti TPSS sono stati formati a livello nazionale o quanti colleghi hanno nel loro pacchetto formativo il corso base di Prevenzione Incendi. Chiaramente ci siamo mossi ed abbiamo formalizzato l'acquisizione di tali dati.  

Ci è sembrato che la Formazione sia nuovamente in emergenza per poter gestire i prossimi corsi.  E alla domanda quali ? Siamo stati invitati a riformulare la domanda al Dipartimento.

Di certo partirà un nuovo corso per la stabilizzazione dei precari (quanti – quando non ci è dato saperlo); di certo il corso di formazione dei Capi Squadra 40% 2007 verrà svolto presso le Direzioni Regionali, non appena  terminato l'iter amministrativo (ricorsi contro-ricorsi graduatorie).  

Ma ancor più certo che  al solo pensiero, che dovrà partire il prossimo corso  di formazione del concorso pubblico con oltre 800 aa.vv.pp, è panico generalizzato.  

Massima disponibilità per RdB  a rivedere i pacchetti formativi,  a creare l'albo dei formatori, a stabilire dei criteri e delle regole per poter cancellare questa anarchia che da anni regna sovrana su questo settore che da sempre ha consentito la costituzione di lobi e di orticelli.  

Ma alla domanda con che soldi facciamo tutto questo, è sceso il gelo (per l'Amministrazione e purtroppo anche per altri.... anche per questo si dovrebbe attingere dal FUA); nessun problema a dire chi è il formatore e cosa deve fare, ma con che soldi lo paghiamo ?

Ci sembra quanto meno evidente che se uno “deve” fare qualcosa di diverso dalla massa questo avvenga in cambio di qualcosa.  

Sarà a tutti chiara l'equazione per la quale: lavoro = remunerazione (soldi) ?  

Come RdB non crediamo che con le patacche patacchette o giacchette colorate dei GOS – SAF – TPSS – NBCR – Istruttore A B o C ci si paghi l'affitto di casa o ci si faccia la spesa!  

Dividit et impera questa è stata la parola d'ordine per anni; è ora di dire basta.    

Altresì riteniamo, che se quello aperto ieri è un tavolo tecnico per costruire il futuro formativo del Corpo,  sia improponibile non avere la presenza anche di qualche esponente dell'Area Emergenza di questo Dipartimento; noi potremmo essere i migliori teologi del mondo ma è all'Emergenza che  viene gestito il soccorso tecnico urgente di tutti i giorni, sono loro che devono dire che caratteristiche dovrebbe avere in nuovo pompiere che uscirà dalle scuole.  

Il segnale che abbiamo percepito è preoccupante,  contro una prospettata continua mancanza di risorse, di fronte a sempre nuove prospettive di tagli ai bilanci, si richiede dall'altra parte al lavoratore di portare addirittura dall'esterno un bagaglio di sempre più alta e puntuale professionalità.  Cosa dire ? Se il personale è già formato di suo, ancor prima della assunzione, di rimando l'Amministrazione dovrà sempre meno impegnarsi sul settore della formazione e spendere risorse.

Concedeteci una battuta:  al prossimo personale Amministrativo che verrà assunto (se mai verrà assunto)  oltre che al possesso di una  serie di titoli tecnici,  inglese, diploma ecc. gli chiederemo di portare in dote,  il computer questo naturalmente a fronte di una retribuzione di  1.100€ di stipendio; al futuro pompiere  per essere assunto, gli chiediamo il brevetto da elicotterista, di salvamento, la patente, l'inglese e ovviante l'APS.  

Come  vuoi fare il pompiere se non “tieni” l'APS?  

Battute a parte la situazione ci è apparsa più drammatica di quanto immaginavamo. Abbiamo altre sì assistito a qualche chiarimento all'interno del tavolo (se cosi si può dire) dal quale emerge sempre più con forza la necessità di riorganizzare la struttura delle scuole, gli uffici o quelli che qualcuno ama chiamare i reparti; togliere privilegi e ripristinare un organico con mansioni chiare.

Anche questo Dirigente delle Scuole non è all'altezza del ruolo richiestogli.  

Manca un reale progetto dell'Amministrazione, della gestione delle formazione, delle risorse, nessuna strategia, manca chiarezza su qualsiasi aspetto.  

Sembrava che la priorità fosse la lacrimevole comunicazione ormai reiterata della mancanza dei fondi e non tanto la creazione di percorsi formativi da realizzare, il monitoraggio del territorio, la creazione dei formatori.  

Come concludere se non che la NON FORMAZIONE del personale potrebbe aver avuto il suo avvio.