Pianta organica: per l'amministrazione la stesura è completata.
Chiesta alle OO.SS la firma sul prodotto finale: “RdB non Firma”!
All'apertura del tavolo tecnico si è discusso del metodo da utilizzare per la creazione della dotazione organica nazionale. Il lavoro da svolgere concerneva la spalmatura dell'organico che si fondasse su criteri di omogeneità e coerenza. Inizialmente è stato fatto un lavoro di recupero di risorse umane ( sempre sulla carta) dagli aeroporti, in quanto l'amministrazione ha considerato questi in esubero rispetto le norme internazionali.
Si è proceduto poi a mettere ordine ai danni fatti in precedenza. Danni a cui ha contribuito la politica che ha fatto in modo di attribuire personale attraverso decreto solo a poche e specifiche località. In questo periodo, all'incirca un quinquennio, non si faceva riferimento a piante organiche e si assegnava personale spesso la dove non vi era necessità, in una battuta: e che te devo di? Ad un amico un favore non si può rifiutare!
Il lavoro, considerate le premesse, non è stato facile. Tuttavia nelle ultime riunioni il prodotto sembrava, in linea di massima, rispettare i criteri di omogeneità e coerenza, anche se c'è da dire che per alcune province l'unità di misura usata è quella definita un tanto al kilo.
l'RdB non firma in quanto tutto il lavoro non è stato sostenuto da un progetto, cioè non si è lavorato individuando dei criteri oggettivi, ovvero dei coefficienti di rischio studiati ad hoc per ogni provincia. Si è proceduto meramente a spalmare l'esistente – sulla carta – da quello che si è recuperato erodendo da aree ritenute in esubero di personale.
Non firmiamo perché sono stati penalizzati fortemente i settori specialistici come elicotteristi, sommozzatori e nautici. I primi poiché la nuova dotazione organica limiterebbe e/o precluderebbe così come ideata il passaggio di qualifica a tanti lavoratori del settore. I sommozzatori invece sono oggetto di razionalizzazione in quanto la nuova pianta organica prevede la chiusura fisiologica dei nuclei di Grosseto, Brindisi e Ferrara. Non abbiamo ancora avuto risposta alla nostra richiesta di chiarimento. Nessuno ha saputo spiegarci perché nuclei storici che lavorano anche più di altri debbano andare ad esaurimento. Considerato che la maggior parte di questi nuclei sono composti da personale abbastanza giovane dovranno passare diversi anni prima che chiudano. Considerata anche la previsione di istituire un nuovo nucleo in Calabria, si può ben arguire che un problema di costi non è. E il settore nautico in fine, è l'unico a permanere sotto la responsabilità dei dirigenti periferici, invece di essere assegnato alla responsabilità dei direttori regionale, e lasciato quindi alla mercé dell'umore dei Comandanti in quanto regolarmente utilizzati come tappabuchi, in barba a leggi e circolari, per fare le partenze terrestri lanciando sguarniti i distaccamenti portuali. Questo finché, come al solito, non accadrà qualcosa di grave.