Personale specialista nautico non più idoneo alla conduzione delle UU.NN. e macchine.

Roma -

Capo del Corpo Vigili del Fuoco

del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Ing. Alfio Pini

 

 

 

 

Al Dirigente Centrale Area IV

Soccorso Acquatico, Portuale e servizio Sommozzatori

Ing. Emanuele FRANCULLI

 

 

 

Ufficio garanzia diritti sindacali

Dott.Iolanda Rolli

 

Vorremmo porre la Vostra cortese attenzione su quei specialisti nautici (non sono pochi) che a causa di sopravvenuti anche minimi problemi fisici non rientrano più nei parametri sanitari stabiliti dal dipartimento venendo dichiarati non idonei alla conduzione delle uu.nn. (padroni di barca) o delle macchine (motoristi navali), ma idonei al servizio di soccorso ordinario. Questo comporta la perdita di personale specializzato che oltre ad aver acquisito un’idoneità formativa negli anni ha acquisito una grande esperienza professionale, la quale si disperderebbe in carenza di norma che preveda il recupero di questi lavoratori, per mantenerli almeno negli equipaggi operativi che operano sulle motobarchepompa. Tale personale risulterebbe indispensabile, in virtù dell’esperienza maturata, per portare avanti le manutenzioni ordinarie e lo specifico addestramento, oltre al fatto di dare continuità al lavoro svolto con passione da decenni.

            Stiamo parlando di personale che ha acquisito una specializzazione con un costo per l’Amministrazione e che da un giorno all’altro si ritrova inserito nel dispositivo di soccorso “ordinario”. Il paradosso sta nel fatto che questi stessi lavoratori, tolti dal personale specialista di condotta, permangono nel comando di residenza, ritrovandosi in molti casi come componenti dell’equipaggio operativo che viene imbarcato sulle UU.NN. vv.f. per portare a temine un intervento di soccorso in mare aperto, nei porti e a bordo di navi.

            Il recupero di queste figure professionali dovrebbe comunque tenere conto della volontarietà dei singoli, nel senso che da un lato non è auspicabile, né per il soggetto interessato né per l’amministrazione, l’obbligo a transitare a servizio operativo ordinario tuttavia, dall’altro lato, non è auspicabile permanere nel settore contro la propria volontà.

            Pertanto chiediamo alle SS.VV. di colmare tale lacuna normativa diramando precise disposizioni in merito che tutelino gli specialisti incorsi o che incorreranno in tale problema. Ci auguriamo che l’ Amministrazione si renda disponibile ad aprire un tavolo di confronto per affrontare al meglio le difficoltà con cui ogni giorno i distaccamenti portuali devono fare i conti a causa della carenza di personale e mezzi.