Però c'avremo li gradi III

Catanzaro -
  • Ai colleghi abbagliati da specchietti per “allodolo”;

  • Ai colleghi che pensano che l’art. 121 è più meglio dell’art. 21 (…ognuno ha il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero...);

  • A tutti quelli che vogliono leggere;

 


 

 

 

 

leggete :

Avanzamenti di grado a 1° Maresciallo: sale il malessere tra il personale militare.

Numerosissimi sono i messaggi che giungono alla redazione riguardanti l'avanzamento al grado Primo Maresciallo, ma ciò che pubblichiamo sembra racchiudere tutta la sensibilità di uomo e di "soldato".

 

Mimmo, Francesco, Michele, Leonardo... vi esprimiamo la nostra solidarietà con un grande "in bocca al lupo"...

 

Sideweb, 7 febbraio 2010

 

 

Lettera aperta ai nostri  Comandanti 

 

Il Maresciallo di 1^cl.+10 ovvero il milite igno..rato

 

 

 

Anche quest’anno si è perpetuato l’ennesimo “ insulto” al ruolo a cui con fierezza appartengo: l’avanzamento al grado apicale del ruolo marescialli, aliquota 31.12.2007 !!  Pur non essendo ancora pervenuto il verbale definitivo relativo all’avanzamento, da tempo serpeggiano notizie sul responso della Commissione d’Avanzamento, i più informati e/o agganciati collegati con la Capitale, già esultano in silenzio per il traguardo raggiunto, tutti gli altri come me, scaramantici, tacitamente rassegnati, “mendicano” dai colleghi “ traffichini”  ogni notizia utile, ecco che spunta    ( come in  tutte le valutazioni),  un anonimo file excel e non è una sorpresa quando nel digitare il proprio nome, tra le migliaia, come una condanna  si concretizza l’ennesima delusione…..nuovamente, inesorabilmente fuori  per pochi centesimi di voto che in questo marasma  di nomi  equivalgono a centinaia di posti  !!!

 

Sentimento di rabbia, frustrazione, angoscia,delusione…ci si chiede quale nefanda azione si è compiuta  nei due decenni e oltre di carriera per meritare una simile U M I L I A Z I O N E, almeno comprenderne i motivi per porvi rimedio futuro, questo sarebbe il minimo auspicabile se la complicata macchina dell’avanzamento avesse una logica e soprattutto se i nostri vertici avessero nei confronti del ruolo non direttivo un’altra considerazione: non semplici, anonimi numeri ma uomini, cittadini con  diritti e doveri che hanno scelto con orgoglio di indossare la divisa per servire la Patria!   Colleghi con 23/24/25/26 anni di servizio effettivo ed oltre, superati, declassati da tanti colleghi di 7/8 anni meno anziani. Si ripete la giostra di delusione, sconforto, frustrazione che inevitabilmente si ripercuote anche nelle proprie mura domestiche; c’è l’incredulità in un sistema che i nostri vertici militari definiscono meritocratico…..ma il vero merito dov’è.. forse nel conoscere la persona giusta nel posto giusto?!? Come dare torto a coloro che nella precedente valutazione sono stati estromessi…...bisogna farsi furbi, chi ha frecce al proprio arco, visto l’andazzo, è  giusto che le utilizzi altrimenti corre il rischio di restare  nel girone dantesco degli     M.1 + 10, dannati a vita.

 

E’ difficile comprendere, come  possa avvenire per tanti colleghi che hanno raggiunto il grado apicale, un salto  di 2/3 mila posti dall’esito della scorsa valutazione a quella attuale …se è vero che nella valutazione annuale confluiscono non solo le note caratteristiche dell’anno in corso ma trovano importante parametro valutativo anche tutto il pregresso iter lavorativo dei valutati; così come ci pare di difficile comprensione sapere che alcuni colleghi che avevano appreso “telefonicamente” o per vie informali di essere fuori dalla graduatoria utile, all’arrivo della graduatoria ufficiale si ritrovano promossi…. …onori al merito!!!!!

 

Ennesima notte insonne, pensieri che affollano la mente e che ci strappano all’abbraccio di Morfeo…la delusione mista al senso di vergogna nel sapere che domani si sarà oggetto di scherno  di coloro che per fortuna,  per merito o raccomandazione indosseranno il tanto atteso “ grado rosso”.

 

La consapevolezza di ritrovare i propri paricorso  che già da anni rivestono il grado di Primo Maresciallo, molti dei quali proprio in funzione di ciò divenuti capi nucleo, la consapevolezza di trovare  colleghi molto più giovani che  in virtù della promozione diventano i  nostri stessi superiori con i quali dover lavorare  nello stesso ufficio, nello stesso nucleo ….onori alla meritocrazia!!!!

 

 

Si cerca di  nascondere la propria frustrazione, la propria delusione per un diritto negato quale la legittima progressione in carriera con tutto quello che comporta; la bufala della equiparazione economica, che da sempre ci hanno propinato i nostri inutili, fatui Organi di Rappresentanza; basta  informarsi un po’ e si scopre l’arcano, alla beffa del grado negato si aggiunge il danno: il ritardato raggiungimento del grado di P.M. precluderà ogni possibilità futura di ottenere la qualifica di Luogotenente con i relativi scatti stipendiali che già  dal 25° anno di servizio, senza il grado  di P.M. effettivamente  indossato, produrranno una  sperequazione economica in busta paga rispetto ai colleghi più fortunati e questo per  tutti gli stipendi  addivenire fino alla pensione con conseguente, pesante sperequazione economica anche nel futuro trattamento di quiescenza.

 

Delusione che si cerca di celare anche con i propri familiari, ma la rabbia, la frustrazione è tanta e alla nostre compagne di vita non è difficile scoprire tale malessere….anche quest’anno l’attesa promozione non è arrivata!!!

 

Coloro che per anni hanno creduto nell’Istituzione,  dando il massimo, mettendosi alla prova quotidianamente, studiando, elevandosi culturalmente ( diplomandosi , laureandosi), facendo innumerevoli corsi stando lontani dalle proprie famiglie per settimane, mesi, cercando di essere sempre aggiornati professionalmente, trascurando tante volte la famiglia stessa con orari lavorativi penalizzanti, si ritrovano a meno di due lustri dalla pensione, con i capelli che diventano gradualmente più grigi ad indossare sempre lo stesso  ormai logoro e ingiallito grado di M.1…siamo sì militari, uomini con le stellette ma pur sempre cittadini con doveri e diritti e uno di questi è la dignità, l’onore, l’amor proprio…. Basta!!! Non bisogna  porre in secondo piano la propria famiglia, il proprio tempo libero, quello che potenzialmente si può e si deve dedicare ai propri figli se non c’è più alcuno stimolo, nessun corrispettivo, nessuna attenzione al lavoro silente del ruolo non direttivo.

 

L’uniforme sempre ( fino ad ora ) indossata con orgoglio, viene vista diversamente, i capelli che diventano sempre più grigi, le prime rughe, sintomo che gli anni passano ma che tanto si è acquisito in termini di professionalità, fanno trasparire l’età anagrafica e se prima era un momento di gioia andare a prendere i propri figli a scuola ( nei pochi venerdì liberi) indossando con fierezza  la divisa, adesso tale sentimento ha lasciato il posto a un diffuso senso di disagio …essere osservato da tutti leggendo quasi i loro pensieri : “ …ma come alla sua età ancora M. 1 ?!?”.  I tuoi figli, tua moglie che prima coinvolgevi nelle domeniche in aeroporto e manifestazioni varie  aperte ai civili  dove  forte era il senso di appartenenza  all’Aeronautica, ora vengono puntualmente disertate per non sentirsi dire:…” papà perché i colleghi più giovani hanno i gradi rossi e tu non   ancora ?!?” Rabbia, vergogna…eppure hai sempre creduto, hai sempre dato il massimo, quante volte sei andato a lavoro con la febbre addosso magari per non mettere  in difficoltà il collega o magari perché pensavi, ingenuamente, di essere importante nel  contesto lavorativo!!

 

 

Sempre presente negli organismi collettivi che promuovono la collaborazione, il senso di appartenenza e lo spirito di corpo, nei  vari sodalizi dei sottufficiali e in seno ai gruppi  di appartenenza, iscritto da sempre alla stessa Associazione Arma Aeronautica perché siamo una grande famiglia, perché ci gratifica, perché siamo fieri di  indossare l’uniforme, perché non è solo un lavoro ma uno status, una scelta di vita,  per la consapevolezza di concorrere alla sicurezza ed al benessere della Nazione…. ed ora è svanita tutta una visione della realtà, la nostra realtà …..quale meritocrazia, quale riconoscimento come valore aggiunto delle professionalità, delle capacità che solo con l’anzianità di servizio e l’esperienza possono acquisirsi, continuando a migliorarsi, studiare,crescere, condividere!!!!!……..finalmente quando pensi che sia arrivato il tuo momento, che necessariamente deve coniugarsi con la progressione in carriera, ti vedi superato da tanti colleghi meno anziani forse più meritevoli, forse più fortunati  o forse solo  “ammanigliati” !!!!!
Ebbene, mi rivolgo a lei, Comandante, per un attimo immagini che dopo tanti anni di studio,  di lavoro, trascinando la famiglia da una località all’altra, le fosse negata la meritata progressione in carriera…come si sentirebbe???? Certo è una lontana ipotesi perché a voi ufficiali, come diceva Totò un grado da colonnello non si nega a nessuno. Ma sono i suoi stessi colleghi comandanti,  che membri delle Commissioni d’Avanzamento cercano di dare una valenza meritocratica ad un sistema non equo. E’ sin troppo facile ed arbitrario in un contesto dove migliaia sono i valutati, con decine e decine di voci da valutare per ciascuno di essi, addivenire ad una graduatoria dove 2/3 centesimi di voto rappresentano scalare centinaia di posti ( quindi essere promossi o meno) e  dove i criteri valutativi non sono più oggettivi in funzione della valenza di titoli  in possesso,  ma vengono opportunamente modificati ricorrendo all’ausilio di un programma informatico, che dà la possibilità ai membri della Commissione di esprimere  un coefficiente “ migliorativo o peggiorativo” che modifica il peso e la stessa valutazione  di ogni singola voce delle note caratteristiche, dei titoli di studio e benemerenze acquisite .

 

Ogni pubblico dipendente, avverso le decisioni della Pubblica Amministrazione può esperire opportuno ricorso qualora ravveda  errori e/o incongruenze nei procedimenti concorsuali, nell’avanzamento, nell’attribuzione di punteggi, meriti e quant’altro, i cittadini con le stellette in questo senso non sono tutelati in quanto le valutazioni attribuite, i criteri adottati dalla Commissione Avanzamento sono inoppugnabili, insindacabili, soggette al loro esclusivo arbitrio, con criteri in realtà mai chiariti

 

. Ergo: militari uguale a cittadini di serie B; non consideri questo sfogo epistolare una anonima denuncia di uno stato di disagio, malessere , sconforto…lei ci conosce, sa  chi siamo, basta che alla cerimonia dell’Alza Bandiera  interroghi i nostri sguardi, non più sereni, non più fieri di indossare la divisa Azzurra piena di decorazioni, per riconoscerci….siamo tanti gli M.1 + 10  +20  +25 ecc. ( dove il numero rappresenta l’anzianità di servizio) con la tristezza nel cuore, dall’indole ferrea di coloro che nonostante l’amara delusione continueranno sempre e comunque a fare il proprio lavoro solo che adesso c’è la consapevolezza di essere solo un numero  che non è rientrato nell’aliquota dei promossi, la consapevolezza che per il proprio benessere morale e psicologico, per la propria salute e l’equilibrio con la propria famiglia bisogna trovare altre gratificazioni, altri stimoli che possano in qualche modo bilanciare le mortificazioni  professionali!!

 

La invito a considerare la presente non una missiva anonima ma lo sfogo di tantissimi  collaboratori vilipesi, offesi nella propria dignità e identità di sottufficiali. 

 

Con subordinazione  “…sine ira et studio”    M.llo Mimmo,  M.llo Francesco, M.llo Michele, M.llo Leonardo, M.llo…………

 

www.forzearmate.org/sideweb/2010/approfondimenti/mancate-promozioni_100207-084.phP