Per non dimenticare

Bologna -

Due Agosto 2009, la RdB Vigili del Fuoco non dimentica la strage alla stazione di Bologna. Ore 10 e 25, anno 1980, un vile atto terroristico poneva fine ad 80 vite e coinvolgeva, ferendole, altre 200 persone, casuali bersagli di una assurda logica di terrore.

La RdB vuole ricordare quelle innocenti vittime, vogliamo stringerci idealmente attorno a tutte quelle famiglie che da anni e anni piangono la scomparsa di un loro caro o convivono con traumi fisici e psicologici conseguenti all’attentato.

In questa triste ricorrenza, un ricordo speciale vogliamo indirizzarlo ai nostri colleghi Pompieri, che in quei terribili momenti si sono prodigati allo stremo delle proprie forze per salvare la vita di chi era rimasto sepolto sotto le macerie della stazione centrale.

Oggi si ricorda una pagina ignobile della nostra storia, una delle tante stragi che hanno funestato il nostro Paese: Piazza Fontana, rapido 904, l’Italicus, Ustica, etc, etc… Una serie incredibile di drammi e misteri.

Oggi come allora dopo un susseguirsi di discorsi, di promesse, di commissioni….. dopo la nascita di nuovi partiti, l’arrivo in politica di nuove facce, il succedersi di vari Governi, l’istituzione di nuove commissioni….

Dopo tutto questo….. i misteri rimangono, i segreti di Stato anche. Anni di dubbi, politici commossi nei vari palchi, sempre meno gente alle commemorazioni, sempre meno giovani in piazza. Il ricordo rischia di svanire, per questo è importante ricordare.

La memoria deve essere mantenuta perché certi errori / orrori non si ripetano. Per onorare questa memoria, per restituire giustizia a queste famiglie che attendono la verità, per restituire dignità a tutta la nostra Nazione dilaniata da anni di silenzio, la nostra classe politica deve impegnarsi a divulgare tutte le notizie ed i documenti contenuti negli archivi di Stato.

Passo coraggioso ma necessario, per avviare un vero processo di cambiamento che il Paese chiede, un processo di trasparenza che darà una svolta democratica fondamentale, un processo virtuoso che contribuirà a risanare lo strappo tra la società civile e le istituzioni, che negli ultimi anni ha generato un diffuso disinteresse per la vita pubblica.