Patto per il soccorso: altro giro di valzer tecnico;

tanti impegni sulla carta pochi soldi per gli istituti del personale.

Nazionale -

Lavoratori,

la prima impressione avuta è che le varie direzioni del Dipartimento non interagiscano tra di loro infatti, in documenti attuali si parla di decentramento di alcune funzioni, mentre nell’attuale viene considerata tutta una centralità di azioni del Corpo nazionale. Il patto ripresentato al tavolo tecnico dal Dipartimento nella riunione odierna continua a contenere norme generali di pubblico impiego quali il memorandum, che ci convincono sempre meno, argomentazioni che come RdB/CUB, abbiamo avversato a livello di Federazione. Apre ad un concetto di meritocrazia, meritocrazia legata al soccorso con una delega in bianco all’Amministrazione su chi è perché è meritevole nel corpo nazionale?  una meritocrazia nelle mani dell’attuale dirigenza, tutta nominata su proposte sindacali! Il patto fornito dall’Amministrazione continua a riprende e valorizzare la riforma e pertanto il rapporto pubblicistico introdotto dalla 252/04 ed attuato dalla 217/05, mentre nei fatti i lavoratori stanno pagando a proprie spese la dequalificazione subita. Accelera, in più punti l’apertura di distaccamenti volontari o facendo riferimento al volontariato VV.F., quasi a sopperire la carenza della componente permanente, andando bel oltre al progetto “Italia in 20 minuti”; nel merito come RdB/CUB, abbiamo evidenziato che il volontariato si può essere una risorsa ma quando è organizzato gestito e sovraordinato dalla componente professionale. Il patto di questo Dipartimento concordato con questo Governo uscente di centro sinistra introduce per i Vigili del Fuoco compiti di pubblica sicurezza, concetto e lavoro lontano alla figura del Vigili del Fuoco quale soccorritore. Abbiamo indicato come una delle priorità odierna la  sicurezza sui luoghi di lavoro, svolta dal CN.VV.F. cosi come  anche nelle nostre sedi di servizio e durante gli interventi. E’ stata riproposto l’istituto delle trasferte all’interno del patto come strumento cui i lavoratori dovrebbero autofinanziarselo, argomento rimandato al mittente con l’indicazione di trovare risorse  al fine di garantire come tutti gli altri corpo dello Stato tale istituto. Riteniamo che l’accenno alla stabilizzazione vada inquadrato in un contesto più generale, in quanto l’amministrazione propone una forma di reperibilità di personale permanente che potrebbe pregiudicare le future assunzioni. Sempre lo stesso dilemma gli occupati lavorano nei turni, svolgono orario di vigilanza, boschive, formazione, ed ora anche una reperibilità non definita, creando qualche preoccupazione in termini di sicurezza degli stessi operatori, pertanto abbiamo espresso serie preoccupazioni sulla nascita di tale istituto; temiamo l’Amministrazione ma soprattutto il Governo sopperisca alla atavica carenza d’organico non assumendo l’organico necessario. La RdB/CUB;  ritiene che ogni forma economica debba essere ricondotta alle norme del contratto che, a differenza dei estensori del patto, sia elemento insostituibile sia per tutelare che per valorizzare l’opera svolta dai lavoratori del CNVVF.  Dobbiamo registrare una se pur diversificata ma sommariamente unitaria dichiarazione delle OO.SS. presenti al tavolo sulla doverosa subordinazione del Volontariato VF alla componente permanete, cosi come altre OO.SS. concertative collaborano fattivamente con il Dipartimento per le piccole modifiche di questo documento; pertanto riteniamo a breve ci venga fornita nuova copia aggiornata. Infine come organizzazione sindacale abbiamo chiesto un progetto di distribuzione di massima di come impiegare i 10 MLN di €.