PADOVA: FUGA DI GAS CROLLA UNA PALAZZINA

Padova -

Erano le 3.30 di ieri quando una intera palazzina esplode nella zona “Portello” di Padova: un cumulo di macerie è davanti agli occhi dei primi soccorritori.

La palazzina è abitata da 8 studenti fuori sede che la forze dell' ordine cercano di rintracciare in tutti i modi. Essendo un periodo di vacanze si presume che gli occupanti siano tornati a casa.

Non si esclude nulla, anche che ci siano degli occupanti “non registrati” ; si scava alla ricerca di persone e si provvede ad estrarre dalla casa adiacente resa inagibile dall' onda d'urto due persone bloccate.

Nel frattempo arrivano sul posto squadre cinofile da Bologna, Reggio Emilia e Ferrara, mezzi e personale addetto al movimento terra con ruspa ed escavatore da Belluno, gli USAR da Venezia e Treviso: una imponente macchina di soccorsi che continua per tutta la giornata. Per fortuna sotto le macerie non c'è nessuno, una strage sfiorata.

Ottimo il lavoro dei Vigili del Fuoco che hanno messo in campo tutta la professionalità senza risparmiarsi e con le ormai esigue risorse messe a disposizione dal governo. Procedure operative ad hoc portate a termine dal personale operativo tutto.

La stampa tutta esalta giustamente il lavoro dei Vigili del Fuoco disconoscendo pero' la realta nella quale vivono i VF. che con mezzi e attrezzature vetusti, personale ridotto all' osso e investimenti per la macchina del soccorso pari a zero stanno facendo miracoli mentre il dipartimento spende e spande.

Grazie ai tagli indiscriminati un solo comando provinciale non è più nelle condizioni di affrontare un soccorso alla popolazione e per questo motivo sono dovuti intervenire mezzi e personale dai comandi del Veneto e dell' Emilia Romagna.

Sempre dalla stampa abbiamo appreso di una intervista fatta al comandante di Padova che ci ha fatto sobbalzare: sarà dovuto alla stanchezza, all' emozione oppure chissa' ma il dirigente ha fatto fischiare le orecchie a molti (anche perché è passata in tutti i tg nazionali pubblici e privati). Secondo il primo dirigente di Padova la presunta causa e' una perdita di gas prolungata nel tempo che ha saturato gli ambienti e con un semplice innesco quale l' accensione di un elettrodomestico ha causato l'esplosione.

Non vogliamo essere duri con il dirigente di Padova il quale, ripetiamo, forse la stanchezza o il fatto di essere davanti ad una telecamera ha fatto un' ottima disamina della situazione ma ha fatto un' affermazione non corretta.

Ormai molti conoscono il triangolo del fuoco e il campo di infiammabilità.

 

tratto da wikipedia:” Il campo di infiammabilità è definito da un limite superiore di infiammabilità e da un limite inferiore di infiammabilità. Al di sotto del limite inferiore il gas non è abbastanza concentrato per infiammarsi, infatti benché un innesco possa produrre una reazione combustibile-comburente, la reazione non si propaga all'interno della miscela. Al di sopra del limite superiore, viceversa, l'atmosfera è ricca del gas ma scarsa di comburente (in questo caso ossigeno).

I limiti di esplosione (o limiti di esplosività) di un gas o dei vapori di un liquido sono dei limiti che definiscono l'intervallo di concentrazione entro cui, se la miscela aria-vapore o gas infiammabile è opportunamente innescata (ad esempio da una scintilla), si verifica l'accensione della miscela. Questa combustione può essere una detonazione o solamente una "fiammata" (deflagrazione), in funzione di numerosi fattori (concentrazione di combustibile in primis, tipo di recipiente). Il limite di esplosione viene considerato in un range che va da un minimo ad un massimo di percentuale di combustibile in aria (o più raramente in altri comburenti), in inglese lower explosive limit (LEL), e upper explosive limit (UEL).

Situazioni in cui non avviene l' esplosione: per concentrazioni nell'aria al di sotto della LEL, non vi è abbastanza combustibile per la propagazione della fiamma.

Per concentrazioni superiori alla UEL, il combustibile ha reso l'atmosfera satura (troppa poca aria), pertanto non vi è sufficiente ossigeno per la propagazione della reazione.”

 

Alla fine riteniamo che bastava dire che si era formata una percentuale nell' ambiente di miscela esplosiva che con un semplice innesco ha reagito.

Perdoniamo l' uscita del dirigente ricordando che diversi CS dell' ultimo corso sono stati bocciati per domande molto ma molto più difficili e lo invitiamo al prossimo corso di prevenzione incendi (per lui niente criterio preferenziale autista)....