ORGANIZZAZIONE DEL DISPOSITIVO DI SOCCORSO DI BOLOGNA
Ieri si è svolto un incontro tra le OO.SS. e il dirigente provinciale, incontro richiesto da USB per affrontare il problema degli organici e dell’organizzazione del dispositivo di soccorso. La USB ha chiesto di dare disposizioni chiare che impediscano di far rimanere determinati distaccamenti a tre unità o meno, questo riguarda soprattutto la sede di Vergato e Pianoro, ma a volte anche Budrio, anche il distaccamento di Imola da 10 unità previste si trova spesso in 7. Una situazione che non è più emergenziale, ma che rischia di divenire la regola. Il fatto di permettere un dispositivo di soccorso ridotto in alcuni territori, pone un problema non solo in termini di risposta al cittadino, ma soprattutto un problema di sicurezza dei lavoratori che si trovano in solo tre unità ad affrontare interventi complessi, come già accaduto. La questione quindi è la tutela della incolumità dei lavoratori, della quale risponde direttamente il dirigente in qualità di datore di lavoro, il quale invece ha ribadito la necessità di tenere aperti i distaccamenti a tutti i costi, chiudere una sede di servizio e non dare alcuna risposta è, a suo dire, peggio che aspettare una squadra completa che arriva magari mezz’ora dopo, in definitiva: pochi è sempre meglio di niente. Questa logica al ribasso sul soccorso, noi della USB la rigettiamo, se i numeri non ci sono, si chiude e basta in ottemperanza all’ODG 13 del 2010 che indica dei numeri minimi, già contestabili e a suo tempo contestati.
Pensare il soccorso in questi termini è pericoloso per tutti, sia per i vigili del fuoco che per i cittadini. Continuare a garantire con sempre meno uomini la stessa copertura sul territorio è folle, perché danneggia la qualità del soccorso, perché mette in pericolo la vita dei lavoratori e in ultimo impedisce ai cittadini e alla politica di prendere coscienza dei problemi reali del nostro Corpo Nazionale. Illudere la comunità su una qualità di un servizio che non siamo più in grado di offrire è fallimentare, come quei distaccamenti volontari con dentro i mezzi rossi, spesso più nuovi dei nostri, ma senza nessuno che li può guidare, in quanto non disponibili nei giorni feriali.
Il cittadino si aspetta che chiamando quei pompieri, loro arrivano, non ci sono, allora si spera nel distaccamento permanente più vicino, ma anche lì arriva una mezza partenza che farà quel che può, l’ultima speranza è una partenza intera che arriva dal primo posto possibile, magari da un’altra provincia! Questo scenario è più che possibile, è attuale.
Continueremo come USB a denunciare questa grave situazione anche a mezzo stampa. Infine abbiamo colto l’occasione per parlare anche dello stato di manutenzione delle sedi di servizio in particolare dei servizi igienico sanitari, il dirigente ci ha confermato che non ci sono soldi per fare lavori di manutenzione, i soldi bastano a malapena per i contratti di manutenzione delle centrali termiche e degli ascensori, quindi a breve faremo la doccia a casa e i bisogni nel vasino, però abbiamo l’ascensore e almeno le scale ce l’evitiamo, magari ci faceva pure bene fare un paio di rampe di scale, così tanto per mantenersi in forma!