Ordine pubblico e Disordine mentale
AAA: identità e ideali per lavoratori in crisi CERCASI
Ultimamente la cronaca vede sempre più coinvolti i VVF in operazioni di ordine pubblico, ultimo in ordine di tempo il 1 aprile u.s., lo sgombero di via Adda a Milano.
Questa escalation è chiaramente riconducibile ad una volontà e strategia politica nazionale (se non sovranazionale), la quale prevede il coinvolgimento di categorie dalla “faccia pulita” per cercare di far digerire operazioni a forte impatto sociale che comporterebbero, da parte dei veri “organizzatori”, qualche imbarazzo in più per essere portate a termine.
Non meraviglia più di tanto questo atteggiamento da parte di governo, istituzioni e amministrazioni varie, compresa la nostra, tanto più che sappiamo benissimo quest’ultima dove vuole trascinarci;
piuttosto vorremmo che la categoria si interrogasse sugli aspetti istituzionali ed etici di quanto sta succedendo.
Evitando qualsiasi retorica, molti di noi si sono sentiti realizzati, ed anzi hanno scelto questa professione, per un diretto coinvolgimento nella tutela dell’ambiente ed un efficiente servizio di soccorso alla popolazione.
Ma allora cosa c’entriamo con operazioni di ordine pubblico?
Oltretutto quando sappiamo che le forze dell’ordine sono in grado di svolgerle benissimo anche senza il nostro ausilio?…quando vogliono.
Se non l’orgoglio personale o di categoria, dovrebbe accendersi una lampadina che porti a riflettere sulle prospettive di questo percorso. Per i più veniali, come abbiamo visto in questi giorni, la volontà del governo è quella di militarizzarci senza darci un euro.
In compenso molte rogne.
Gli esempi cominciano a moltiplicarsi, come il collega pestato a Roma durante il recente derby (vedi comunicato nazionale); e non è certo il primo caso.
Non ne abbiamo abbastanza di morti e feriti di cui dobbiamo “normalmente” farci carico?
Per adesso stiamo incassando qualche vaffanculo dagli appartenenti ai centri sociali, sempre presenti durante gli sgomberi e che spesso, sull’utilizzo improprio dei VVF, hanno dimostrato di saperne più di molti pompieri.
E domani, quando dovremo “collaborare” nello sfratto di famiglie magari italiane, costrette a scelte drastiche dall’indigenza, quanto ci metteremo a sputtanarci tutto il credito acquistato in tantissimi anni?
Si sa, ci vuole molto a costruire e poco a distruggere, ed è dura riconquistare stima e riconoscimento dalla gente.
E’ bene chiarire che non possono essere sufficienti le continue prese di posizione della RdB-Cub contro queste politiche, se i Lavoratori non riacquistano coscienza dei loro diritti, dei loro doveri, ma soprattutto non rivendicano la loro dignità.
Non diventare un manovale dell’ordine pubblico!
Pensaci!