Olimpiadi: ai pompieri niente medaglie!

Solo lettere di contestazione!

 

 

 

 

Roma -

Mentre giustamente si tessono le lodi e gli elogi ai VV.F. che prestano la loro opera “volontaria” alle Olimpiadi (e ne hanno ben donde visto come sono stati trattati), in un comando della Regione Piemonte (Alessandria) il dirigente locale, in spregio degli accordi regionali, ha iniziato a dare il meglio di sé comminando lettere di contestazione a iosa al personale che ha usufruito di autovetture per recarsi ai siti olimpici per compiere il proprio volontariodovere.

Questo comportamento “estemporaneo” è la riconferma di una generalizzata incompetenza dirigenziale che trova fertilità da quando il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è stato MILITARIZZATO con la legge 252/04 voluta dal ministro dell’interno PISANU e sostenuta da una minoranza di sindacati gialli e corporativi (cisl in testa).

Mette altresì in grave evidenza l’incapacità sia del Direttore Regionale a fare applicare e rispettare gli accordi per tutto il territorio piemontese sia di tutte quelle OO.SS. nulla facenti a livello locale per far ripristinare quanto da loro stessi concertato a livello regionale.

A tal proposito occorre ricordare che la RdB/CUB, garante esclusivamente delle prestazioni rese volontariamente dal personale, a fronte di cambiamenti non concordati dei programmi e degli accordi appena sottoscritti, tolse responsabilmente la propria disponibilità a quegli accordi a tutela della serietà e dignità di tutti i lavoratori e di chi rappresenta.

Tutte quelle situazioni di disagio che i colleghi hanno subito, che prontamente abbiamo denunciato e questi ultimi fatti sopra esposti confermano la giustezza delle nostre scelte e di quelle che ci apprestiamo ad intraprendere per riappropriarsi di quel ruolo sociale che da sempre contraddistingue il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

 

Firenze 1 marzo 2006 ore 9,30

ASSEMBLEA NAZIONALE

dei delegati/e della RdB-Cub Pubblico Impiego settore Vigili del Fuoco

Sala Dopolavoro Ferroviario via Luigi Alamanni 4/A

 

PERCHE’ UN SISTEMA UNICO DI PROTEZIONE CIVILE E’ POSSIBILE