Nuova prevenzione incendi, per USB il servizio di soccorso non è una fabbrica
Lavoratori,
la riunione di oggi al Viminale si è aperta con un interrogativo, ovvero se fosse un incontro di contrattazione oppure altro. L’amministrazione ha risposto “consultazione”, ma visto che l’argomento ricade nella contrattazione questa USB ha chiesto che per i prossimi incontri l’ambito sia specificato nella convocazione per correttezza di relazione.
L’amministrazione ha illustrato i parametri contenuti nella bozza di circolare ispirati da principi legislativi e per questo orientati ad un incremento della produttività attraverso l’espletamento di pratiche incentivate e non, dentro e fuori l’orario di lavoro. Questo è nemico dell’incremento di organico, mentre la valutazione del dirigente sul livello di produttività del lavoratore è nemica sia della dignità sia della qualità del servizio di soccorso; rappresentiamo che il recupero psico-fisico sarà uno degli elementi compromessi al quale i lavoratori, messi alle strette dalla concorrenza tra loro, dovrebbero rinunciare in favore del raggiungimento degli obiettivi.
L’adesione, della quale abbiamo chiesto possibilità di revoca da parte del lavoratore, su base volontaria, se è vero che le condizioni economiche non influiscono sulla volontà, implicherebbe l’accettazione incondizionata del volente alle esigenze del dirigente per l’assegnazione delle pratiche. Visti i termini rigidamente matematici proposti, abbiamo sottolineato, in ragione delle variegate peculiarità dei territori, la volontà dell’amministrazione di sottrarre ogni contrattazione, anche in virtù della citata, in sede di riunione, trasparenza, che non può essere un punto di vista unilaterale. Troppe volte vediamo la meritocrazia trasformarsi in raccomandocrazia.
Secondo USB l’intero discorso va inserito nel contesto più ampio sia della discussione sul fondo di amministrazione, sia dell’intera circolare 13/99 che attualmente regolamenta l’insieme dei servizi a pagamento, elementi necessari alla comprensione dell’incidenza dell’argomento in questione rispetto agli altri temi della stessa “vecchia” circolare ed all’intero contenuto della questione fondo.
Gli scandali più eclatanti sono rappresentati da due fattori. Il primo è che per accedere alle pratiche incentivate bisogna dimostrare al dirigente un livello di produttività, attraverso l’espletamento di un tot di pratiche non incentivate, ( manco na lira !!) in un dato lasso di tempo, il secondo, dulcis in fundo, è la remunerazione del personale amministrativo; tralasciando come potrà essere assegnato tale incentivo, visto che una pratica possa girare tra più mani, lo sbalordimento è significato dal mezzo euro ( ora invece super pagati !!) per ciascuna di queste.
Lavoratori, se il concetto d’incremento della produttività mal s’addice al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, come chi lavora e lavorava in fabbrica insegna, ancor meno lo potrà fare per un servizio immateriale e talmente variegato come questo, le briciole concesse non copriranno nemmeno una piccola parte di quanto già sottratto e di quanto si apprestano a sottrarre alle nostre retribuzioni.
Con il solito ritornello del servizio reso al cittadino, l’amministrazione innesca la zuffa sotto la regia dirigenziale. Se passa il modello FIAT, quale futuro si prospetta per i nostri figli?