Nuclei Elicotteri e Colonne Mobili !!

Nazionale -

Lavoratori,

REPARTO VOLO

Siamo stati convocati presso il Dipartimento, per una lunga riunione su temi vitali per quanto riguarda il soccorro alla popolazione, la riorganizzazione dei nuclei elicotteri sul territorio e il nuovo dispositivo delle colonne mobili.

Ci è stato illustrato il percorso organizzativo dal settore emergenza, l’esordio della riunione è stato che bisogna “sopravvivere” visti i tagli che hanno colpito il Corpo nazionale, e con tutto ciò di questo disagio finanziario il Dipartimento ha  evitato “deportazioni” di personale avendo intrapreso solo una “razionalizzazione” dell’esistente (!). In parole povere non possiamo programmare nessun sviluppo della componente area  del Corpo, e con quella che abbiamo  dobbiamo “arrangiarci” per prestare soccorso, eliminando convenzioni e procedure di soccorso con carichi umani sospesi, che negli anni abbiamo costruito con la nostra esperienza, perché la burocrazia non lo permette.

La proposta è stata di unificare reparti di volo, ogni reparto avrà a disposizione 2 macchine uguali, quindi alcuni reparti voleranno solo con i 412 unici adeguati per il soccorso -  altri con i  109 solo adatti per ricognizioni – altri ancora solo con i 206 adibiti a non fare nulla.  Saranno individuati su tredici degli attuali reparti, 8 reparti volo che potranno utilizzare le macchine di soccorso, complessivamente sono disponibili solo 16 di questi aeromobili,  (senza soccorso con carichi umani) i restanti reparti volo relegati a controllare lo spostamento delle nuvole!

Come USB-VVF, addetti ai lavori abbiamo lanciato un segnale di allarme  per lo stato di grave degrado in cui tutto il Corpo nazionale si trova, ed in particolare il soccorso aereo con conseguenze alla popolazione. La situazione di crisi e quindi il, mancato sviluppo di questa componente prefigura una condizione di aggravio delle nostre attività per il futuro.

Una confusione  legislativa, una scarsezza di stanziamenti, nessun investimento sugli organici e relativi incentivi economici, vincoli burocratici che servono solo a depotenziare le nostre attività operative, e soprattutto specialisti e dirigenti demotivati senza nessuna autonomia, che stanno portando il settore all’asfissia del servizio.

Sono anni che parliamo di riformare il servizio aereo, anni che verifichiamo solo riduzioni e transumanza di aeromobili e personale senza criteri, una situazione che a distanza di anni è sensibilmente peggiorata.

Ed ancora oggi, pochi si chiedono, che tipo di paese dei servizi avremo tra pochi anni se il pensiero comune governo/amministrazione è quello di razionalizzare. Oggi razionalizziamo le attuali risorse, di altro NON si può parlare, domani appena manca una risorsa chiudiamo e dopo ancora se questo è il trend – niente soldi e niente mezzi – nel giro di poco tempo tutto svanisce.

Da ciò la necessità avanzata dalla USB e dai presenti  di intervenire rapidamente prima che questo servizio precipiti in una crisi più ampia.

Per quanto ci riguarda non c'è connessone tra prestare il soccorso e razionalizzare, non si concilia. A fronte di una crisi non creata dai lavoratori l’unico pensiero di questo Dipartimento è affrontarlo in modo discontinuo frammentario con risultati scarsi ma soprattutto dare una mano al Governo nei tagli.

Abbiamo ribadito che non siamo disposti ad affrontare la questione reparti volo, a colpi di interventi straordinari tagliando pezzi di strutture con riduzione di quello che abbiamo.

Al tavolo abbiamo avanzato alcune proposte, una per tutte, la creazione di un centro nazionale di manutenzione risparmiando soldi da investire nel settore.

La riunione si è conclusa con l’impegno di una nuova bozza su quanto emerso al tavolo in attesa di riunirci nuovamente.

COLONNE MOBILI

Anche in questo campo ci muoviamo nella emergenza più assoluta, nessun investimento o incremento ma “razionalizziamo”  tra poco tempo quando i cittadini chiameranno per soccorso dalle sale operative risponderemo stiamo razionalizzando e quindi non abbiamo risorse!

Ci è stata prospettata la costituzioni dei C.O.A. (centri operativi avanzati) in dieci regioni dove fanno capo almeno 300 unità per coprire l’emergenza. Il  dirigente della regione colpita nomina il Comandate ed il suo staff del COA dispone dei fondi di quel Comando ( zero ) ed è solo il Direttore di quel campo che prende direttive dal DICOMAT.

Altre disquisizioni sono state prospettate sui campi da installare per la prima settimana e poi per quelle successive, anche in questo caso verrà costituita una commissione centrale per elaborare una nuova direttiva.

La USB,  ha ribadito al tavolo di non essere appassionata alla “”razionalizzazione”” ne a tavoli tecnici che comportano solo ridimensionamento dei dispositivi di soccorso, parteciperemo alle prossime riunione per verificare quali impegni si vuole assumere questo Dipartimento in merito alla valorizzazione dei settori in questioni, e quali sono le richieste al Governo per assicurare il soccorso.