NUBI SCURE ALL'ORIZZONTE DEL NUCLEO ELICOTTERI DI BOLOGNA

Alla C.A. del Capo Dipartimento Dott. Francesco Paolo Tronca

 

Alla C.A. del Capo del Corpo Nazionale Ing. Alfio Pini

 

Alla C.A. del responsabile del Soccorso Aereo Ing. Salvatore Demma

 

E.p.c. del Direttore Regionale Ing. Domenico Riccio

Bologna -

Siamo costretti a scrivere alle massime cariche del Dipartimento per segnalare un fatto grave che coinvolge il Nucleo Elicotteri di Bologna, nucleo storico che vanta una operatività ad altissimi livelli, distinguendosi spesso a livello nazionale per la prontezza con il quale ha saputo rispondere alle calamità che purtroppo hanno devastato più volte il nostro Paese.

Ricordiamo che anche nella triste occasione del terremoto in Abruzzo l’elicottero di Bologna è stato il primo a sorvolare le zone colpite dal sisma.

Non vogliamo con la presente rivendicare primati regionali, ma evidenziare l’importanza strategica di questo Nucleo, che vive una situazione di disagio e malcontento più volte segnalatoci dai lavoratori in ripetute assemblee, più volte rimarcato da noi USB/RdB al Direttore, ing. Riccio,  in ripetuti incontri e telefonate.

Abbiamo dunque tentato una mediazione che di fatto non sta portando risultati, anzi con una lettera sofferta il personale ci comunica una “pericolosa situazione”, in quanto: “ il clima lavorativo è gravemente compromesso” a seguito di “una gestione fallimentare” che è “il miglior nido per un incidente”. 

La lettera prosegue denunciando: “ una gestione attenta alla sola immagine” mirata solo a fare bella figura presso il Ministero e il Dipartimento, ma che nei fatti nasconde la mancanza di continuità nell’addestramento e la mancanza di attenzione ai carichi di lavoro, in pratica: “si stanno pericolosamente forzando i limiti della sicurezza volo”. 

I lavoratori scrivono: “ci preoccupa l’ostinazione ad andare in una direzione non condivisa senza dubbi e senza una costante revisione critica di ciò che comunque si sta facendo” e ancora: “tra il personale di Bologna non c’è una sola persona che non ami il proprio lavoro e non sia fortemente motivata alla missione di soccorso che ci è affidata.

E’ estremamente doloroso vedere cosa sta accadendo, una rivoluzione contraria, costante, continua e devastante di un sistema già perfettamente collaudato e funzionante.

Un’isola felice che rischia di non esistere più”.

Inutile dire che questa lettera ci ha toccato per il suo coraggio, per la sua carica di denuncia che non si può ignorare, perché al suo interno non c’è solo la richiesta di aiuto dei lavoratori che il sindacato ha l’obbligo di raccogliere, ma c’è un avvertimento preciso che l’Amministrazione non può non recepire, perché si parla di sicurezza e si dichiarano condizioni di pericolo che possono in futuro determinare incidenti.

Quali che siano le ragioni di questa grave crisi, la responsabilità, secondo noi, va ricondotta al Capo Nucleo Mario Breschi e al Direttore ing. Riccio, il primo in quanto ha voluto apportare cambiamenti radicali, senza cercare, evidentemente, il contributo del personale, imponendo un metodo di lavoro che ha creato disagio e disservizio. Non meno responsabile il Direttore Regionale per aver, a nostro avviso, sottovalutato la situazione, appoggiando in pieno la linea di condotta del Breschi.

Inevitabile dunque la nostra richiesta di un VS intervento, magari anche di un incontro con tutte le parti coinvolte, perché come recita la lettera da noi ricevuta: bisogna “ ristabilire la serenità e l’equilibrio necessari per svolgere a pieno il lavoro a cui siamo chiamati e che abbiamo svolto egregiamente per oltre dieci anni fino ad oggi senza inciampare in ostacoli che invece ora sono all’ordine del giorno e negli ordini del giorno”.

La nostra opinione come USB/RdB è che il personale non si è opposto a dei cambiamenti per mantenere chissà quale privilegio, ma l’opposizione è nata in risposta ad una organizzazione del soccorso mal concepita che ha determinato problemi alla sicurezza volo e al soccorso.

Molte le motivazioni accampate dal Direttore e dal Capo Nucleo a sostegno delle proprie decisioni, motivazioni però, che ci sono apparse deboli e poco coerenti con scelte eseguite dagli stessi in questo periodo di tempo, saremo lieti di entrare nel dettaglio se sarà richiesto. Siamo certi di aver suscitato il vostro interesse e di avervi toccato nella vostra sensibilità, non ci siamo infatti dimenticati che sia Lei, ing. Pini, che Lei, ing. Demma,  conoscete bene la realtà del Nucleo di Bologna e ne siamo certi, che questo  documento vi coglierà di sorpresa.

Conoscevate il Nucleo ieri, stentereste a riconoscerlo oggi.