Nota RdB Piemonte al Capo del Corpo
Capo del Corpo
Vigili del Fuoco
del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Ing. Alfio Pini
E p.c.
Direttore Regionale
Vigili del Fuoco
del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Piemonte - Ing. Pippo Sergio Mistretta
Dirigenti Provinciali
dei Vigili del Fuoco
del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Alessandria - Ing. Calvelli Giuseppe
Asti - Ing. Orrù Francesco
Biella - Ing. Di Carlo Vincenzo
Cuneo - Ing. Di Risio Pietro
Novara - Ing. Aulicino Rosario
Torino - Ing. De Angelis Claudio
Verbania - Ing. Antonelli Arturo
Vercelli - Ing. Guarnera Mariano
Ufficio garanzia diritti sindacali
Dott.Iolanda Rolli
La scrivente RdB Vigili del Fuoco del Piemonte, con la presente, vuole portare il proprio saluto al Capo del Corpo, Ing. Pini, da poco chiamato a ricoprire questo importante ruolo tecnico all'interno della struttura del C.N.VV.F.
Le problematiche che affliggono la categoria, crediamo siano state egregiamente rappresentate dalle OO.SS. Nazionali al Capo del Corpo durante l'incontro di presentazione recentemente avvenuto e comunque ben documentate in tutti questi mesi dalle varie comunicazioni sindacali.
Come struttura territoriale non possiamo esimerci in prima battuta ad un confronto diretto con le nostra struttura sindacale nazionale, ma altresì riteniamo indispensabile ricercare, quando possibile, ogni forma di confronto diretto con l'amministrazione per meglio rappresentare le problematiche del territorio, della regione e dei Comandi Provinciali di nostra competenza; riteniamo che troppo spesso si sia cercato di dare un’interpretazione troppo federalista ad una struttura dello Stato che ha sempre e comunque un’inderogabile caratteristica nazionale.
Infatti la scrivente RdB VV.F. (nazionale) ha in diverse occasione chiesto, per esempio, di rivedere tutte le convenzioni e protocolli d'intesa (da quello operativo con il servizio sanitario 118, ai rapporti con il CNSAS, alle convenzioni AIB con le regioni) indicando un modello base nazionale; riteniamo che i Vigili del Fuoco del Piemonte NON debbano dare risposte diverse rispetto ai colleghi di altre regioni: è impensabile che ci siano riscontri diversi, frutto di una migliore o più vantaggiosa convenzione stipulata sul territorio.
Auspichiamo che durante il Suo mandato si possa riportare al centro della discussione il lavoratore con la sua dignità ed i suoi diritti e necessità; un Vigile del Fuoco (a tutti i livelli dal precario all'amministrativo, al funzionario al primo o l'ultimo degli operativi) gratificato dal proprio rapporto di lavoro, dalla propria remunerazione, dalla propria crescita professionale: questa è la miglior immagine che possiamo dare della nostra struttura.
Non Le nascondiamo che sovente abbiamo rappresentato a diversi livelli la necessità di migliori relazioni sindacali; vogliamo riappropriarci, come sindacalisti, di quel che è (riforma del C.N.VV.F. permettendo) materia di contrattazione sindacale, partendo dall'organizzazione del lavoro ed della sicurezza sul lavoro.
A livello regionale non siamo sicuramente soddisfatti di come è stato gestito l'evento dell'ostensione della Sindone a Torino e la visita del Santo Padre; ricordiamo, a chi in indirizzo, che come OO.SS. regionali nel 2006 abbiamo supportato i lavoratori e questa Amministrazione, per quanto di competenza del Corpo, prima, durante e dopo lo svolgimento delle Olimpiadi Invernali.
Nello svolgersi, questo recente evento, che solo qualche mese fa sarebbe stato curato dalla Protezione Civile come "grande evento", non è mai stato aperto nessun tavolo di confronto sindacale regionale.
Vorremmo, per quanto possibile, contribuire a valorizzare la professionalità dei lavoratori del Corpo partendo dal collega che sta in sala operativa, per arrivare a quello che opera sull'elicottero, ma l'Amministrazione ci deve ridare quegli strumenti che ha cercato di toglierci con questa riforma, partendo dal confronto diretto tra datore di lavoro e rappresentanti dei lavoratori.
Come Vigili del Fuoco piemontesi abbiamo una radicata e consolidata tradizione del volontariato ma questo non significa che la componente volontaria debba sostituire quella permanente anche sul piano del confronto; abbiamo assistito a visite in regione del Capo Dipartimento il quale ha "snobbato" se cosi si può dire, il saluto alla OO.SS. in favore di incontri con i volontari.
Come RdB del Piemonte auspichiamo in una Sua visita presso la Direzione Piemonte e nella Sua capacità di trasformare questa visita in un incontro tra Vigili del Fuoco, piuttosto che in una visita istituzionale o politica, come accaduto in un passato non troppo remoto. Per conto nostro invitiamo fin da oggi le strutture sindacali territoriali RdB a rappresentare nuovamente le problematiche dei vari Comandi al fine di consentire il più ampio confronto possibile.
I Vigili del Fuoco del Piemonte soffrono dello stesso male che affligge il C.N.VV.F., partendo dalla carenza di organico a tutti i livelli, dal funzionario nei piccoli Comandi provinciali che garantisce la quotidiana reperibilità del Tecnico di Servizio, all'Amministrativo, alle varie qualifiche del personale Permanente; il contratto scaduto ed i ritardi nel pagamento degli emolumenti, la vetustà di alcune attrezzature e l'inadeguatezza di altre.
Come RdB, sia Regionale che Nazionale, abbiamo in diverse occasioni (il giorno dopo il terremoto che ha colpito l'Abruzzo) sollecitato il Dipartimento alla revisione della circolare 28, che organizza le Colonne Mobili regionali chiedendo l'apertura di un confronto anche da parte delle Direzioni Regionali.
Non siamo sicuramente soddisfatti della gestione dei poli didattici territoriali, i quali troppo spesso vedono trattamenti differenti non solo economici ma anche formativi a livello nazionale.
Il Piemonte ospita una strategica struttura alberghiera dell'Opera Nazionale di Assistenza (Salice d’Ulzio) da anni chiusa per mancanza di risorse necessarie alla sua ristrutturazione (come altre Tonale, Borgio Verezzi ecc), con la presente la invitiamo a sensibilizzare la componente politica di questo Dipartimento, al fine di eliminare quella norma introdotta con la Legge Finanziaria che ci sottrae oltre il 50% delle riassegnazioni: in questo modo veniamo truffati e questo lo riteniamo inaccettabile.
Le esigue risorse finanziare che sono destinate ai Comandi provinciali troppo spesso non consentono lo svolgimento dell'attività ordinaria di queste strutture; crediamo che non si possa far pagare al lavoratori l'attuale crisi e non vogliamo disquisire se la crisi economica sia stata causata dalla crisi finanziaria o viceversa.
Auspicando di poterLa incontrare quanto prima, rinnoviamo i complimenti per il nuovo incarico e cogliamo l’occasione per augurarLe un buon lavoro.