Non solo guanti di protezione....
Ma vogliamo proprio dirla tutta?
Delle calzature antinfortunistiche a cui si stacca la suola per una errata vulcanizzazione ne vogliamo parlare?
Non sono solo quelle di vecchia foggia con la suola "ad esagoni" a perdere pezzi per la caserma ma anche le più nuove "made in Spain" perdono la suola che in teoria dovrebbe savaguardare la calzatura da olii, idrocarburi ecc.
Ordunque è facile fare di tutta un erba un fascio, ma è anche innegabile che chi valuta le forniture in dotazione ai VVF, non gli frega nullla di ciò che andranno ad indossare i colleghi!
IL CAPITOLO DIVISE?
Abbiamo perso il conto di quante e quali divise abbiamo indossato negli ultimi 20 anni e su come sia diventato variopinto il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco al momento della consegna di nuovi indumenti che però non vengono dati ai Volontari per insufficienza di fornitura. Il risultato è che su una squadra c'è sempre un collega che non ha indossato la 2^ striscia sui pantaloni, la polo con le righine o quella senza (molto più fresca in estate), il giubbino con la scritta e quello senza ecc.ecc.
Fosse solo questo il problema! Oltre a non riuscire a capire quanti e quali tipi di divisa indossiamo, queste al 90% non tengono le cuciture e si strappano al minimo movimento.
Si scuciono le tasche, la giunzione sul "cavallo" ha sempre una presa d'aria (basta indossare un intimo rigorosamente scuro), ed hanno una pessima vestibilità; sono fastidiose quando ci si china a raccogliere qualcosa o semplicemente quando si cammina....
Verrebbe da pensare che ai nostri acquisti di vestiario e calzature (nonché guanti, elmetti, cinturoni, nomex) ci siano persone che non hanno mai fatto parte di una squadra di VVF o non abbiano il benché barlume di cosa significhi indossare questo o quel pantalone....
Abbiamo dubbi sulle persone che si occupano degli acquisti e sulle loro capacità; sarebbe il caso di ridiscutere tutto ed azzerare le commissioni?