Non si placa la protesta dei caschi rossi precari
SICUREZZA Ancora lontana la stabilizzazione dei “discontinui”: da ROMA TERRITORIO arrivano solo promesse, di impegni concreti nessuna traccia !!
Continua la mobilitazione dei Vigili del fuoco precari in forza al Comando di Salerno. Una folta delegazione di caschi rossi salernitani – guidati dai rappresentanti sindacali della RdB/CUB – ha preso parte alla manifestazione di protesta svoltasi l’altro giorno a Roma (25\10), manifestazione conclusasi con un incontro tra i rappresentanti dei precari ed il sottosegretario Giampiero Scanu. In cima alla lista di doglianze esposte all’esponente del governo Prodi, ancora una volta la mancanza delle risorse necessarie al rafforzamento degli organici dei vigili del fuoco, processo che dovrebbe essere attuato in primo luogo proprio attraverso la stabilizzazione occupazionale dei caschi rossi precari, condannati invece a rimanere ancora nel limbo a causa delle esitazioni del governo. Al termine del colloquio la delegazione sindacale - composta anche da un rappresentante del comitato salernitano dei Vigili del Fuoco discontinui – ha ottenuto l’impegno dal sottosegretario Scanu ad intavolare un confronto con il Ministero dell’Economia al fine di ottenere uno stanziamento di 10 milioni di euro come primo passo verso la risoluzione dell’annoso problema. Ancora una volta, dunque, i caschi rossi precari sono stati costretti ad accontentarsi di promesse ed impegni vaghi, a fronte di una situazione che rischia di portare al collasso il Corpo, con gli evidenti ed inevitabili rischi per la sicurezza della popolazione. La progressiva riduzione delle risorse economiche disponibili per i vigili del fuoco ha portato ad una progressiva riduzione dell’organico disponibile ed all’impossibilità di assicurare la piena efficienza del parco mezzi. Un problema cui si è tentato di porre rimedio con l’utilizzo dei precari, ma la cura non sembra aver dato i risultati sperati. Una prova lampante delle difficoltà con cui quotidianamente sono costretti a confrontarsi i Vigili del Fuoco è quanto accaduto nei mesi estivi a Salerno ed in provincia: nel pieno dell’emergenza incendi solo una cinquantina di caschi rossi era in servizio per ciascun turno per fronteggiare i roghi che divampavano senza soluzione di continuità nella seconda provincia d’Italia per estensione. Solo l’abnegazione e lo spirito di servizio dei Vigili del Fuoco – rimasti in servizio per 48 ore di seguito – ha consentito di superare quelle durissime settimane, segno evidente della scarsa attenzione riservata dal governo alle esigenze del Corpo. Sarebbe opportuno, dunque che gli amministratori locali si mobilitassero per ottenere dal governo nazionale un intervento concreto, indispensabile per garantire la sicurezza dei 158 comuni della provincia. Potenziare l’organico dei Vigili del Fuoco significa rendere possibile una più capillare presenza dei caschi rossi su un territorio esteso come quello salernitano, caratterizzato nella sua parte meridionale dalla presenza di numerosi piccoli centri difficilmente raggiungibili. Ridurre i tempi d’intervento in molti casi può significare salvare la vita di quanti sono rimasti coinvolti in incidenti o disastri, un obiettivo per cui purtroppo non sempre è sufficiente l’abnegazione dei caschi rossi.