Non è colpa dell'emergenza

Roma -

Lavoratori,

durante la convocazione odierna al Comando di Roma abbiamo avuto conferma che i “disguidi” accaduti nella sede di Civitavecchia in conseguenza dell'incidente alla nave Concordia sono da imputare ad una sorta di esercizio di militarizzazione del C.N.VVF.

A cuor leggero l'Amministrazione non solo ha finto di non sapere delle numerose inosservanze contrattuali perpetuate ai danni dei lavoratori, ma ha negato le disposizioni (sospensione di ferie e recuperi compensativi) e soprattutto nega che da parte del personale vi siano state delle rimostranze per quanto accadeva. Ciò avvalora tutte le preoccupazioni della USB in merito alle conseguenze della “riforma” tanto voluta e sostenuta da altre OO.SS.

Vedere poi l'Amministrazione giustificarsi di tante nefandezze, adducendo di aver applicato le disposizioni impartite da altre strutture superiori (Direzione Regionale), ci deve far comprendere il pericolo, ormai reale, di come sia facile e irresponsabile “inventare”, per questi “strateghi dell'arbitrio”, condizioni di lavoro sempre peggiori.

L'Amministrazione ha affermato di non essere a conoscenza che alcuni lavoratori siano stati costretti a prestare servizio per oltre 36 ore consecutive di lavoro, probabilmente non si sarà accorta che al personale è stato cambiato l'orario di servizio e non ha notato le minacce ai danni dei lavoratori “colpevoli” di chiedere il rispetto del CCNL ecc…

Un Dirigente provinciale, un vicario, un funzionario addetto al personale, un funzionario addetto al dispositivo di soccorso, quattro funzionari di servizio, 4 capiturno provinciali, 4 capiturno della sede di Civitavecchia... 16 responsabili che non si accorgono di quanto accade? ...o 16 irresponsabili che se ne infischiano del rispetto del CCNL, delle condizioni di lavoro in termini di salvaguardia della salute e dell'incolumità del personale?

L'Amministrazione ha poi illustrato la prossima “redistribuzione” di personale qualificato. In realtà si tratta di una grossa riduzione, circa 50 unità entro il mese di Marzo p.v., con conseguente mobilità dei qualificati restanti, volontaria prima e d'ufficio successivamente. Probabilmente però nei mesi successivi, neanche ciò sarà sufficiente a garantire l'efficienza del dispositivo di soccorso. L'Amministrazione, infatti, ha fatto intendere di aver iniziato a valutare la necessità di utilizzare, come capoposto, il personale vigile coordinatore che sarà quasi certamente oggetto anch'esso di una mobilità d'ufficio per garantire la presenza uniforme in tutte le sedi e in tutti i turni di tali figure.

Su tali ipotesi la USB ha espresso il più assoluto dissenso. Abbiamo condannato tali decisioni e la sempre più evidente militarizzazione del C.N.VVF, dove il personale è alla mercé di decisioni arbitrarie, scriteriate, a volte illegittime, che la dirigenza giustifica con la necessità di “garantire” il servizio di soccorso.

Garantire il soccorso deve andare di pari passo con la necessità di garantire la sicurezza dei soccorritori. Senza soccorritori sicuri il soccorso non è garantito, perché inaffidabile e insicuro e quindi inefficiente quando non dannoso.

Non è colpa dell emergenza