NOI
Per riuscire a sapere dove possiamo e dobbiamo andare, capire chi si è diviene basilare.
Questa dissertazione che per molti può sembrare scomputata in realtà fa a pugni con una forte crisi d’identità che infagotta un mondo confederale in cui Noi viviamo. La RdB è nata per un esigenza naturale, quella di tutelare i Vigili del Fuoco e difendere la possibilità di critica del sistema ghetto creato dalle sigle confederate, proponendo al lavoratore un’alternativa dettata dall’analisi globale del mondo del lavoro.
Noi crediamo nei Vigili del Fuoco come strumento essenziale della Protezione Civile (come del resto lo è in tutto mondo).
Noi non crediamo sia dignitoso per il nostro mestiere confrontarsi con persone che svolgono altri tipi di attività istituzionali e scimmiottarne le funzioni per ottenere indennità maggiori.
Noi crediamo alla particolare specificità del lavoro che il Vigile del Fuoco svolge e che alla sua opera spetti uno stipendio più dignitoso di quello che oggi percepisce, senza la necessità di aggregarsi ad altre forze (come accade nel resto del mondo) anche perché 13centesimi di euro al giorno (che ancora non si vedono) non riteniamo siano l’inizio di un processo di valorizzazione della Nostra figura professionale, ma forse esprimono il valore concreto che Loro hanno di Noi.
Noi non siamo aggregati ad altre rappresentanza sindacali, (altrimenti non si scorgerebbe la necessità della nostra esistenza) anche se sosteniamo tutte le iniziative che siano tese alla tutela dei Vigili del Fuoco e al suo apprezzamento professionale.
Noi non offriamo sconti, polizze assicurative, benefici vari o quant’altro, ma offriamo solo sindacato.
Noi non raccogliamo sottoscrizioni con velate provocazioni o false garanzie, eppure siamo capaci anno per anno di sederci al tavolo dei confederati con la dignità che ci caratterizza riuscendo anche a non apporre la firma più volte e dicendo NO quando ad altri il SI è dovuto (prendiamo l’esempio di come il Governo ha deciso di usare il Fondo Unico, a cosa serve firmarlo se poi tutti sanno che è un modo per raggirarci e pagarci con i soldi che già sono i Nostri).
Noi non crediamo in “uomini forti” che si espongono a paladini delle Nostre idee o leader carismatici che “pensano a tutto loro”.
Noi siamo convinti che solo la massima partecipazione di tutti in prima persona può portare ad un risultato.
Noi crediamo nella più ampia partecipazione alle scelte del sindacato e perciò nessuno di Noi scrive di sé in terza persona, parlando con affettazione di quanto fa, né pone foto di sé stesso sui comunicati.
Noi non rinneghiamo il nostro passato, le nostre lotte, le nostre vittorie e le nostre sconfitte.
Per tutto ciò Noi siamo pochi, ma per tutto ciò Noi siamo diversi.