NEWS SUL TERREMOTO DELL'EMILIA: DIMINUIRA' ULTERIORMENTE IL DISPOSITIVO DEL SOCCORSO.

Ieri si è svolta una riunione con il Presidente di Regione Errani, presenti tra gli altri il Direttore regionale dell’Emilia Romagna. Si è deciso di ridurre sostanzialmente il dispositivo del soccorso sui territori dell’Emilia. La nostra presenza si ridurrà a 150 uomini circa,  si prevede di smantellare a breve il campo di S.Prospero e di far rientrare gli UCL dei Comandi fuori regione, stessa cosa per molte delle operative, si conta infatti di riuscire a provvedere con le operative dei comandi di cratere, soprattutto Ferrara e Modena, Bologna sarà meno coinvolta, sempre da quanto si è potuto apprendere.

Confermata la presenza del Nucleo Coordinamento Opere Provvisionali (NCP), stessa cosa per le squadre SAF e per la postazione TAS (topografia applicata al soccorso). Si continuerà dunque con le opere di messa in sicurezza. Per quanto riguarda invece gli sgomberi, come già anticipato verranno diminuite le postazioni UCL, rimarranno solo quelle dei comandi della regione, quindi diminuiranno anche le operative necessarie per questi compiti.

Evidente la volontà di diminuire i costi relativi alla presenza dei Vigili del Fuoco,  speriamo solo che la scelta di diminuire il dispositivo di soccorso sia legata effettivamente al miglioramento delle condizioni generali e non solo al proposito di tagliare le spese. Grazie all’opera dei Vigili del Fuoco, grazie alle comunità colpite che hanno reagito con grande partecipazione, la situazione è in miglioramento, ma ancora alcuni comuni hanno i propri centri storici chiusi (zona rossa). Questo fatto ci preoccupa, vogliamo come USB essere certi che non sia l’economia a dettare le regole, la fretta di smobilitare è dovuta alla voglia di ripartire di un territorio o alla voglia di tagliare i costi? Questa la domanda che bisogna porre e alla quale bisogna rispondere con onestà.

Al di là dei numeri ci preme porre l’attenzione su quanto più volte da noi denunciato, cioè agli effetti della nuova legge della Protezione Civile, che prevede un meccanismo per dichiarare l’emergenza poco funzionale e soprattutto poco attuabile, vedi la decisione di imporre tempi prestabiliti. Questo meccanismo ha di fatto contribuito a il permanere dei vigili del fuoco nelle tende per mesi, nonostante le condizioni meteo proibitive, in una delle estati più calde degli ultimi 50 anni. A tutto questo si aggiunga la gestione dell’emergenza confusa e poco rispettosa del contratto nazionale di lavoro.

A dimostrazione di ciò, ancora oggi i nostri uomini stanno alloggiati in tende con 40 gradi all’ombra, pagati in terza fase, ma con i disagi della prima fase!

Dovremo a breve fare il punto di come si è gestita in generale questa emergenza, di come non si è applicata correttamente la circolare 28 del 91, soprattutto per quanto attiene la gestione di cratere. Presenteremo un documento all’Amministrazione allo scopo di individuare meglio quali sono state, secondo noi, le maggiori criticità, con la speranza di contribuire ad una revisione critica dell’emergenza.

Concludiamo esprimendo un desiderio, quello di vedere i cittadini emiliani tornare quanto prima alla normalità, gettandosi alle spalle il triste ricordo delle macerie e della distruzione.