New Orleans: un disastro annunciato in un paese che ha convertito le attività di protezione civile in difesa civile!!
Quello che si vorrebbe fare anche in Italia con la legge Pisanu che trasforma il rapporto di lavoro dei vigili del fuoco
Abbiamo atteso una settimana prima di esprimere il nostro parere su cosa sta succedendo nel paese più progredito del mondo di cui molti pensano che bisognerebbe copiarne il modello.Senza polemica come operatori del soccorso, pensiamo il contrario poiché riteniamo che in una società civile il problema centrale di ogni paese sia quello di salvaguardia e tutela delle persone e delle strutture presenti nel proprio territorio, non certo conquistarne altri a fini economici.
Quello che sta succedendo a distanza di una settimana a New Orleans è inaccettabile, ma è la logica conseguenza di chi in questi anni ha smembrato un sistema di protezione civile dedito alle attività di prevenzione e previsione dei rischi e si è concentrato su un sistema di difesa civile a salvaguardia della propria economia (prima l’economia poi le persone).
Nulla di più di quello che sta succedendo nel nostro Paese, ovvero ciò che questo governo, sta predisponendo per il corpo nazionale. Dei vigili del fuoco.
Non più una struttura tra la popolazione con organici adeguati che possa garantire un appropriato soccorso tecnico urgente, ma una struttura incentrata su attività di difesa civile, attacchi nucleari, difesa da atti terroristici, ordine pubblico, sfratti ecc… (è in preparazione una esercitazione con modalità già codificate – quindi è da ritenersi una sola rappresentazione dell’efficienza dello Stato) mentre il soccorso viene delegato alla buona volontà dei singoli oppure al volontario che tra la necessità di un posto di lavoro e la precarietà perenne si adopera nelle attività di emergenza, quando richieste. Quello a cui stiamo assistendo nello stato di New Orleans, non è altro che la punta dell’iceberg di ciò che ancora deve emergere dal quel fango che ha travolto migliaia di persone.
Per un evento naturale previsto da settimane il governo federale ha attivato la protezione civile solo dopo otto giorni, mentre la gente prima ha dovuto lottare con le proprie forze per sopravvivere, poi dopo tre giorni senza viveri né case si è data ai saccheggi; il governo infine ha percepito la gravità dell’evento e come da tradizione del paese più “progredito” del mondo, ha subito inviato l’esercito con licenza di sparare per salvaguardare gli interessi economici dei potenti di turno.
Un fallimento totale, un modello di protezione civile e soccorso tecnico urgente da rigettare, sicuramente da non imitare – purtroppo è da registrare come lo stesso indirizzo anche in Italia stà prendendo piede per il corpo nazionale VV.F. – infatti questo governo si appresta a predisporre attraverso atti parlamentari una struttura di difesa civile rigida e militarizzata.
La cosa grave è che volendo sempre copiare da altri si stà mettendo a repentaglio in Italia una organizzazione dei soccorsi nata dall’esperienza nei tempi in un paese con un territorio peninsulare dove le emergenze sono giornaliere, puntando ad “americanizzare” il corpo nazionale dei vigili del fuoco, con il progetto “Pisanu” di militarizzazione.
La Rdb-Cub continua la sua battaglia per riportare la discussione nel Paese sul progetto iniziale che è quello di avere il Vigili del Fuoco struttura portante della protezione civile in grado di prevenire le emergenze, studiare piani di rischi, avvalersi delle competenze di altri settori, senza subordinarsi a chicchessia per ciò che riguarda le sue competenze e soprattutto evitare qualsiasi forma di militarizzazione che comporti la salvaguardia del governo e della “sua” economia!