Nessuno tocchi Caino ma intanto Abele è morto e non può più parlare.

Posso solo ringraziare Mirko Schio presidente di FERVICREDO per avermi invitato a partecipare al Memory Day svoltosi a Mestre il 19 novembre 2009 e di riflettere sull’enorme forza d’animo ed impressionante dignità delle vittime e dei familiari delle vittime del terrorismo, della mafia, del dovere e di ogni forma di criminalità.

E’ stato un giorno che difficilmente dimenticherò. E stato un giorno in cui mi sono sentito stringere il cuore in gola di fronte ai familiari delle vittime, sentire il loro dolore ancora vivo nel loro animo ma, nonostante ciò, avere quella forza e quella determinazione che solo chi crede di fare la cosa giusta può avere.

Si, proprio di questo si tratta; riuscire ogni giorno a fare la cosa giusta e soprattutto essere dalla parte della giustizia e del senso del dovere non per imposizione o ordine di un superiore, ma semplicemente perché si crede in ciò che si sta facendo e, pur potendo scegliere la via breve dell’indifferenza o dell’omissione, si fa tutt’altro. Si affronta il problema e lo si risolve con i mezzi ed il ruolo che in quel momento si ricopre.

Di esempi ne sono stati citati fin troppi, da semplici Dipendenti del Petrolchimico di Marghera a Poliziotti che hanno assolto il loro dovere andando spesso ben oltre gli ordini ricevuti; uno su tutti, quello che ha sancito la nascita della FERVICREDO: Giovanni Falcone.

Le sue parole a quasi 20 anni di distanza sono di una terribile e vergognosa attualità. Sono riecheggiate per il teatro Toniolo ed hanno cementato in ognuno dei presenti la consapevolezza di dover tramandare alle future generazioni quanto è stato fatto nella storia per poter donare una società più giusta a noi ed ai nostri figli. “Gli uomini passano ma le loro idee restano” ed è vero. Qualsiasi forma di criminalità più o meno organizzata non riuscirà mai a prevalere sugli uomini giusti, non riuscirà mai perché questi ultimi non sono semplicemente delle Vittime ma, come ha detto anche il sindaco Cacciari, si trasformano in Testimoni ed arrivano fino all’estremo sacrificio se necessario divenendo poi Martiri della giustizia.

Anche se questa società non li riconosce come Eroi del nostro tempo o della porta accanto ma spesso li usa in nome di quella “pornografia del dolore” che tanto vende bene qualsiasi tipo di merce, i nostri Eroi non saranno dimenticati dalle persone comuni e anzi, saranno da esempio per i nostri figli e ci esorteranno quali genitori a non dover mai insegnare loro “fatti i fatti tuoi, lascia stare non ti impicciare”.

Siamo noi che educhiamo, siamo noi che di fronte al messaggio mediatico di apporre il carnefice al centro dell’attenzione con, ad esempio la produzione de “Il capo dei capi”, reagiamo e ci indigniamo. Chi ha mai pensato di fare un film o una fiction sulle vittime, sui loro familiari o solo sulle conseguenze che un lutto provocato da ignobili, ignoranti, vigliacchi ed arroganti porta all’interno della famiglia stravolgendo il corso della vita non di un individuo ma di una generazione; chi è capace di narrare la vita di un Eroe dei giorni nostri che di fronte ad una pistola puntata non ha sparato per primo ed ha convinto il carnefice a desistere.

E’ una delle tante vite spezzate ma da adesso è anche il mio Eroe e presto insieme a qualche altro centinaio sarà ricordato in un archivio che l’Assessorato alla Produzione Culturale di Venezia si è impegnato a realizzare per dare la possibilità a tutti di conoscerli, ammirarli e soprattutto prenderli da esempio, da buon esempio.

Delle sigle sindacali dei Vigili del Fuoco invitate ne mancava solo una, e mi rammarico di non aver potuto vedere la faccia dei miei colleghi  pompieri quando sia l’On. Mantovano sia l’On. Calipari nonché il Prefetto Vice Capo della Polizia, hanno parlato dei problemi che affliggono i poliziotti.

Innanzitutto sono sott’organico, percepiscono uno stipendio da fame, non hanno mezzi per poter lavorare dignitosamente né percepiscono straordinari pagati sempre con ritardo o addirittura a Palermo, si anticipano di tasca propria il buono pasto. Politicamente per loro sono stati sottratti 32 miliardi di euro (che sicuramente hanno finanziato le missioni di “pace”), sono stati “concessi” 100 milioni di euro che corrispondono ad aumenti di contratto scaduto da tempo, da fame!

Ah pero!!! Ho pensato, quale luminoso futuro ci aspetta nel Comparto Sicurezza con l’equiparazione (anche) economica….(?)

Il Segretario Generale del Sindacato di Polizia (Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle forze di Polizia) Franco Maccari, poco tempo fa ha manifestato tutto il suo dissenso nei confronti della politica e, per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana è sceso democraticamente in piazza insieme a TUTTE le 32 forze sindacali di Polizia!!! Proprio come negli scioperi dei Vigili del Fuoco …., i media hanno rigorosamente taciuto la notizia e dovendo ammettere che almeno in 40 mila erano a manifestare, nessun quotidiano o telegiornale rilevante ha dato la corretta e soprattutto GIUSTA informazione.

Ogni giorno ed ogni momento si sceglie da quale parte stare, siamo adulti consapevoli delle nostre azioni e non trasmettere il senso di giustizia, la strada Maestra ai nostri figli, non produrrà una società dove farli vivere dignitosamente. E’ immorale tacere oggi la verità che abbiamo conosciuto, è immorale reprimerla e soffocarla illudendoci che essa stessa non affiori nei cuori dei nostri figli in un futuro che non potremo certo vivere ma che conserverà indelebile il ricordo delle nostre azioni.

Con l’auspicio che la fiaccola del Memory Day possa un giorno percorrere non solo il suolo veneziano, ma quello di tutta la penisola e perché no quello dell’intero continente, ringrazio ancora tutti dell’importante e ben organizzata giornata che mi avete regalato, delle realtà che ho conosciuto e che spero di poter trasmettere a molti altri colleghi ed amici.