NE S. BARBARA, NE S. AMBROGIO, AIUTANO I POMPIERI DI LINATE!

COMUNICATO AI LAVORATORI

 

 

 

 

 

 

 

 

Milano -

E’ vero che il detto dice: “scherza coi fanti, ma lascia stare i santi”, però in questo 2006 sembra proprio che nessuno voglia ascoltare i pompieri della sede di Linate.

 

Infatti, dopo molte segnalazioni per problemi derivanti da dinamiche nazionali, ma molti anche da “disattenzioni” di carattere locale, i VVF della sede aeroportuale milanese il 4 dicembre hanno deciso, per protesta, di rinunciare ai consueti festeggiamenti della Santa protettrice e chiedere un’assemblea a tutte le OO.SS. provinciali.

 

L’appello raccolto da RdB e UIL, ha visto numerosi Lavoratori partecipare e discutere di tutta una serie di problemi che affliggono questa sede, alcuni anche di gravità rilevante, relativa alla sicurezza del servizio e delle squadre operative.

 

Formalizzato dalle OO.SS. presenti all’assemblea, lo stato di agitazione, il Comando ha convocato una riunione per il giorno seguente.

 

Purtroppo nella riunione si è cercato di mistificare le evidenti responsabilità, in particolare di alcuni uffici del Comando come quello del Personale, che ormai agisce come una cellula impazzita, al di fuori di ogni logico criterio e contrattazione sindacale, interpretando l’organizzazione del soccorso con iniziative estemporanee, a volte clientelari e con risultati approssimativi.

 

E pensare che da quasi un anno, per attenuare la deriva del CNVVF, OO.SS. e Comando avevano intrapreso un percorso comune che, dopo molte riunioni e contrattazioni, aveva cercato di impostare una seria riorganizzazione provinciale del settore del soccorso, Linate compresa.

 

Il risultato è che al termine della riunione, nonostante la presenza di tutte le OO.SS. del Comando, sempre e solo RdB e UIL, hanno confermato lo stato di agitazione, pianificando ulteriori forme di lotta, in attesa che nella riunione del 14 dicembre p.v., i responsabili dell’amministrazione provinciale, si decidano ad organizzare qualcosa e seriamente.

 

Speriamo che Sant’Ambroeus ci ripensi!…

 

 

 

Davide Suffada