Navigazione a vista anche per il corso sommozzatori

Brindisi -

Nel tentativo di dare vita al XXIV corso basico per sommozzatori, l’amministrazione sta dando l’ennesima dimostrazione di improvvisazione, in molti aspetti simile a quella che fu vista nell’elaborazione degli ultimi corsi per capi squadra.

Di fatto si stanno ripetendo le interminabili serie di notizie, smentite e successive fantasiose correzioni, le quali potrebbero suscitare anche una certa ilarità se non fosse che, come al solito, si sta giocando con il futuro delle persone e con quello dei Nuclei Sommozzatori che urgono personale.

Nei fatti si sa soltanto che a causa delle numerose defezioni, e a seguito della selezione fatta in vasca, il numero degli idonei (ancora da mandare a visita medica), è insufficiente per fare partire il corso, che come è noto è altamente selettivo.

Ora per recuperare qualche unità da ammettere al corso, si sta facendo ricorso ai creativi di turno, e c’è chi propone di richiamare quelli che hanno presentato domanda ma non si sono presentati alle selezioni (magari andandoli a prendere a casa), chi dice di rifare il bando quando il 64° corso avrà compiuto i due anni di servizio necessari (per recuperare qualche potenziale aspirante), e altro ancora. Questo comporterebbe necessariamente lo slittamento dell’inizio del corso a settembre, con interruzione a novembre per poi ripartire in primavera: decisamente un corso raffazzonato.

Alla luce della situazione che si è venuta a creare, dove lo svolgimento del corso è seriamente a rischio, con tutte le ricadute negative facilmente immaginabili, non si capisce perché la Formazione si ostina a non tenere in considerazione tutte le domande che gli sono giunte, comprese quelle degli aspiranti che hanno più di trentacinque anni, cosa peraltro già fatta nei precedenti corsi, considerando anche che tra di essi vi sono colleghi entrati con il mestiere di operatore subacqueo per i quali in passato non c’è mai stato il vincolo anagrafico, e colleghi che hanno partecipato al precedente corso basico i quali negli anni precedenti venivano ammessi d’ufficio al nuovo corso.

 

Purtroppo sempre più spesso l’amministrazione ci costringe ad assistere a degli insensati “anni zero”, nuovi punti di partenza che vorrebbero essere la soluzione ad ogni problema, ma che nella realtà, viste le carenze di organico e l’elevata età media di ingresso nel Corpo, rischiano di complicare ulteriormente degli equilibri già a rischio.

Mi torna quindi a mente la frase di un dirigente che in merito ad un annoso problema del quale non si riusciva a venirne a capo disse tra lo sconforto generale: “si naviga a vista”; in questo caso aggiungeremmo “di notte e con la nebbia”.

 


Anche questo tema sarà argomento di confronto con il Dipartimento nella riunione del 26 prossimo venturo.