NAUTICI VITTIME DEL RIORDINO E DELL'AMMINISTRAZIONE

GRAZIE ALL’AMMINISTRAZIONE ED AI SINDACATI “FIRMAIOLI”, CHE HANNO VOLUTO IL RIORDINO, ANCHE GENOVA È A RISCHIO OPERATIVITÀ

Nazionale -

Lavoratori,

a questo settore nell’ordinario, da sud a nord della penisola non manca di un giorno che non ci comunichi l'utilizzo improprio dei lavoratori del settore. Addirittura vi sono casi in cui, in barba a tutte le circolari esistenti, il personale non solo viene distratto dal servizio portuale, ma addirittura viene mandato a svolgere il servizio a 100 Km di distanza dalla sede naturale, tale che in caso di soccorso nautico è evidente che ci ritroveremmo con una squadra di soccorso dimezzata, snaturando lo spirito della circolare SAP 3353-3406-C. Infatti, il personale eccedente la condotta (che dovrebbe essere mantenuto al distaccamento per le consuetudinarie attività di manutenzione dei natanti e addestramento professionale, aspetti da cui non si può prescindere sia per una continuità dell'efficienza dei natanti sia per il mantenimento e/o miglioramento della professionalità) viene utilizzato come una toppa per arginare eventuali improvvise assenze di qualsiasi natura.

Cosa significa questo? Che ci siamo dimenticati del Moby Prince (10 aprile 1991) che è costata la vita a 140 persone o dell'Haven (11 Aprile 1991) o la Concordia… e di tutti gli innumerevoli interventi che siamo  chiamati ad espletare quotidianamente?

Come ben saprete il servizio antincendio portuale nazionale dei vigili del fuoco a tutt'oggi è regolamentato da: (le elenchiamo per nostra memoria)

 

  • legge n°690 del 13/05/1940 n°153 (e successive modificazioni) (istituzione dei servizi antincendio e di prevenzione e vigilanza nei porti);
  • D.M. 01/06/1978 pubblicato su G.U. del 27/06/1979 n°174 (norme interministeriali per il coordinamento delle operazioni di soccorso e ricerca della vita umana in mare tra i vari organi dello stato in possesso di mezzi navali, aerei e di comunicazione;
  • Nota Ministeriale n°31446/4468 del 29/11/1982 (intervento dei mezzi V.F. al di fuori delle acque portuali;
  • Circolare Ministeriale n°24 del 28/08/1986 e successive modificazioni del 20/01/1990 prot. 571/3406/C del 14/02/1990 prot. 2247/3406/C. (disposizioni concernenti il servizio e l'organizzazione del personale prestante servizio presso le sedi portuali);
  • Codice della Navigazione e regolamento del codice della navigazione (regola la disciplina ed i rapporti con l’autorità marittima e con l'armatore; disciplina la condotta del comandante e degli altri equipaggi.);
  • D.M. n° 227 del 27/07/1999 Adeguamento della normativa sulla sicurezza e salute dei lavoratori nell'espletamento di operazioni e servizi portuali, nonché di operazioni di manutenzione, riparazione e trasformazione delle navi in ambito portuale, a norma della legge 31/12/1998 n° 485;
  • Varie note e protocolli S.A.P. prodotte nel tempo.

Ebbene, nonostante la necessità di assicurare un servizio adeguato al crescente traffico navale italiano, sia passeggeri che merci, dobbiamo constatare che, grazie al riordino, molti “comandi provinciali” dotati di distaccamenti portuali, adesso hanno la giusta spalla per poter distruggere questo “servizio”. In questi giorni quindi, grazie al riordino, vediamo la caduta di Venezia, Napoli, Livorno, Palermo, Siracusa, ecc. (scusateci ma l’elenco è troppo lungo!!!). Eccetto Genova… che è il primo porto d’Italia… per la città ligure basta la cattiva gestione del dirigente periferico a distruggere il tutto!!!

In considerazione infatti, di una gestione al risparmio, la unita piccola mbp raff 11 non è attualmente in servizio causa mancanza di certificazioni. Con la conseguente mobilità forzata del “personale”. Il quale malgrado le 52 unità previste opera attualmente con 39 unità ad oggi “esodate”.

Quindi per poco meno di 6000 euro, una unità navale non è in servizio con la conseguenza che i lavoratori del settore possono essere spostati ed usati a piacimento dell’amministrazione periferica.

Che tutto faccia capo ad un piano di smantellamento ben preciso di tutto il settore è ormai scritto tra le pagine del riordino del CNVVF… voluto dall’amministrazione e firmato dalle OO.SS.!!! Ma a Genova se togli i vigili del fuoco di fatto non c’è presenza di mezzi antincendio dello stato… forse che questo è volutamente architettato per dar forza ai privati???

Ma se il primo porto d’Italia è trattato così, cosa succederà a realtà come la vicina Savona (l’esempio è a caso... ma non troppo!) che per il dipartimento non ha nessuna importanza strategica e di mercato??? Che fine è prevista per questi lavoratori??? ...Valigia in mano e professionalità svenduta???

LAVORATORI IL RIORDINO È LA PEGGIORE POLITICA DELL’AMMINISTRAZIONE CHE DI FATTO

CURA I PROPRI INTERESSI CON IL “BACETTO IN FRONTE” DEI SINDACATI “FIRMAIOLI”

FERMIAMOLI