MOBILITA' NAZIONALE VF E ASSEGNAZIONE VF 100° CORSO
Al Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento
Pref. Attilio VISCONTI
Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Dott.ssa Angelina TRITTO
Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Ing. Eros MANNINO
Direzione Centrale Risorse Umane
Dott.ssa Maddalena DE LUCA
All’Ufficio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Floriana LABBATE
OGGETTO: MOBILITA’ NAZIONALE VF E ASSEGNAZIONE VF 100° CORSO
Egregi,
con la circolare DCRU n. 68228 sulle prime assegnazioni del 100° corso AA.VV.F., l’Amministrazione ha scritto l’ennesima pagina di ingiustizia nei confronti dei lavoratori del Corpo Nazionale. Da una parte c’è chi aspetta da anni di rientrare nella propria sede di residenza, dall’altra ci sono i neoassunti che oggi, grazie a scelte improvvisate e poco trasparenti, si vedono spalancare porte da tempo richieste invano da centinaia di colleghi.
Eppure, già durante gli incontri sul riordino, tutti avevano convenuto che il blocco dei due anni andasse abolito. Un vincolo inutile e punitivo, che con la deroga giubilare poteva essere cancellato subito. Invece no: si è preferito giocare sull’ambiguità, applicando le regole a metà e creando un caos che oggi ricade sulle spalle di chi ogni giorno garantisce il soccorso.
La verità è semplice: tutto ruota intorno al blocco dei due anni e alla gestione “creativa” delle leggi speciali.
USB Vigili del Fuoco lo denuncia da sempre: questo vincolo non solo è ingiusto, ma si è trasformato in un tappo esplosivo che, tolto all’improvviso e senza criterio, sta provocando disastri soprattutto nei Comandi del Nord, dove il dispositivo di soccorso viene smantellato pezzo dopo pezzo.
È inaccettabile che ancora una volta l’Amministrazione scelga la strada più comoda per sé e più dura per i lavoratori. Si calpesta il diritto a rientrare a casa, si alimentano divisioni tra “vecchi” e “nuovi”, si gioca con la vita delle persone come fossero semplici pedine.
USB non dimentica: il D.lgs. 217/2005 e il correttivo 127/2018 hanno segnato l’inizio di una militarizzazione che ha svuotato il Corpo di democrazia, piegando i lavoratori a logiche burocratiche che nulla hanno a che fare con la nostra missione: portare soccorso, non subire soprusi.
Un tempo le assunzioni seguivano un ciclo naturale: uscivano i corsi, entravano i nuovi, senza vincoli punitivi e senza stravolgimenti. Oggi invece si preferisce gestire tutto con decreti, deroghe e cavilli che producono solo caos e ingiustizia.
USB non si piega e non si piegherà mai. Non abbiamo mai fatto da stampella all’Amministrazione né abbiamo mai taciuto come fanno certi sindacati “amici del potere”, che oggi, di fronte a questo scempio, fingono di non vedere.
Noi lo diciamo chiaro: basta giochi sulla pelle dei lavoratori! Basta regole inventate a tavolino! È ora che i diritti di chi garantisce ogni giorno il soccorso tecnico urgente vengano rispettati.
In attesa di riscontro immediato, porgiamo distinti saluti
Per il Coordinamento Nazionale USB VVF
Enrico Marchetto