Mobilità capi squadra: cambiano i vertici del Dipartimento e si rimette tutto in discussione!
Lavoratori,
ad ogni cambio di stagione assistiamo a mutamenti degli indirizzi politici precedenti.
In questo caso la moneta di scambio da utilizzare da parte del Dipartimento sono i capi squadra in mobilità. Difatti dopo mesi che è stata trasmessa la mobilità per il 22 dicembre p.v. di questo personale, l’amministrazione ci convoca per informarci che alcuni comandi interessati da questa andranno in “sofferenza”!
Per risolvere il problema la merce di scambio è l’avallo del sindacato nel preordinare:
- aumento dell’orario di lavoro, con più straordinario (a proposito altri fondi sono stati tagliati al dipartimento dei vigili del fuoco pertanto aumenta il debito;
- ritornare al vecchio metodo dei facenti funzioni (dimenticando che con il 217/05 hanno volutamente tolto questa possibilità per non pagare nessuno);
- affidare ai direttori regionali la gestione del personale nella regione (transumanza di personale secondo le esigenze dell’amministrazione senza che nessuno abbia più fissa dimora);
- recuperare tutto il personale attualmente giornaliero nelle attività di soccorso (dopo che per tanti anni è stato tenuto fuori dal soccorso anche per esigenze dell’amministrazione).
La RdB/CUB, ha espresso le proprie convinzioni rimarcando prima di tutto l’attuale inadeguatezza del sistema pubblicistico che ci ha portato al blocco delle carriere come da sempre evidenziato e la necessità urgente ad addivenire alle modifiche necessarie del 217/05, per trovare le possibili soluzioni.
In secondo luogo abbiamo voluto ribadire il diritto sacrosanto alla mobilità per tutto il personale che non può essere subordinata alle carenze strutturali del Dipartimento quali quelle dell’organico.
Nel merito delle questioni prospettateci abbiamo sottolineato che il ricorso allo straordinario non ci trova assolutamente d’accordo poiché già il personale è massacrato da turnazioni e attività istituzionali extra orario di lavoro che aggravano e logorano l’integrità fisica e la conseguente lucidità nello svolgimento dell’opera di soccorso.
Così come teniamo ad evidenziare che l’utilizzo, come predisposto dal dipartimento, di personale da anni giornaliero potrebbe essere controproducente nella gestione delle squadre di soccorso senza un’antecedente verifica propedeutica. Non possiamo certo nemmeno immaginare, in queste condizioni, di tutelare la volontà di ogni lavoratore ad occupare il posto che ritiene confacente alla propria individuale esistenza, ci permettiamo però di segnalare che la questione posta così senza parametri e criteri lascerà sicuramente spazio all’arbitrio (tra l’altro, su chi graverà il lavoro che costoro lascerebbero?).
Né tanto meno possiamo avallare l’attribuzione di mansioni superiori al personale che verrebbe interessato da incombenze e responsabilità non proprie e con l’aggravante di non essere remunerato economicamente ma con dei punteggi per passaggi di qualifica.
Peggio ancora la richiesta di demandare, con l’avallo del sindacato, senza dati né tanto meno riscontri oggettivi di carenze, la gestione del personale a livello periferico dove presumiamo la clientela potrebbe sfociare in contrasti tra il personale.
Dopo le nostre rimostranze la riunione si aggiornerà magari con dati più confutabili per potere esprimere un giudizio di merito.
La soluzione può essere solo quella di colmare le carenze di organico al posto di tanti elogi che non servono a nulla e ripristinare l’afflusso delle risorse per gestire il soccorso.