METTETEVELO IN TESTA
I PRECARI NON MOLLANO!
Se il Governo pensa di aver liquidato la “pratica precarietà” con la circolare attuativa dei commi 519 e 520 sbaglia di grosso! Quella circolare è servita piuttosto a mettere in evidenza tutti i limiti di quelle norme assolutamente insufficienti e troppo parziali per affrontare dignitosamente il problema del precariato nel pubblico impiego. Infatti solo pochi contrattisti a tempo determinato vedono una prospettiva di stabilizzazione grazie alla finanziaria, ma la stragrande maggioranza dei precari del pubblico impiego rimangono esclusi da qualsiasi ipotesi di stabilizzazione.
NON ILLUDETEVI CHE FINISCA COSÌ!
I lavoratori precari, ad un anno dalle elezioni che hanno consentito all’attuale governo di essere eletto, pretendono il mantenimento delle promesse fatte. Le chiacchiere non servono più, è il momento dei fatti!
• Si deve aprire subito la discussione sul comma 417 e seguenti, frutto delle grandi mobilitazioni dei lavoratori precari che hanno caratterizzato lo scorso autunno, mettendo subito sul tavolo tutte le risorse necessarie e a favore della stabilizzazione di tutte le tipologie di lavoro precario.
• Si devono avviare immediatamente le procedure per allargare il diritto di voto a tutti i lavoratori precari del pubblico impiego, indipendentemente dalla forma contrattuale, già dalle prossime elezioni RSU.
• Nel prossimo DPEF devono essere previste deroghe e risorse per la stabilizzazione di tutti i precari (anche co.co.co., interinali, lsu, esternalizzati, ecc.) adeguate al numero di lavoratori che opera nella P.A. e non le briciole che ha stanziato l’ultima finanziaria.
Tre punti ineludibili per il centro-sinistra che in campagna elettorale ha parlato molto di stabilizzazione del precariato e che ora deve dimostrare che quelle promesse non erano squallide speculazioni fatte sulla pelle dei lavoratori precari.