Lavoratori,

è ormai evidente a tutti come la nostra Amministrazione abbia deciso di relegare il soccorso tecnico urgente in fondo alla scala delle priorità.

Quotidianamente assistiamo ad episodi davanti ai quali restiamo ogni volta impotenti e sconcertati, l’ultimo in ordine di tempo quello accaduto qualche giorno fa sul Lago di Garda.

Nello specifico il distaccamento di Bardolino viene inviato su una ricerca persona dispersa all’interno del lago e la squadra nautica si mette subito in navigazione verso il luogo dell’intervento.

Una volta arrivati, però, ci si accorge dell’inadeguatezza del mezzo nautico VF e della relativa strumentazione, qualcuno dice: “Ci vorrebbe la RAFF!”, ma come replichiamo noi, c’era la RAFF e ce l’hanno tolta adesso invece ci vorrebbe nuovamente?

Dopo appena due turni un principio di incendio motore imbarcazione ma i pompieri non hanno un mezzo nautico munito di dispositivi antincendio e allora come fare? Affidarsi alla provvidenza ed infatti l’incendio si è estinto da solo evitando ai pompieri di doversi per l’ennesima volta arrangiare cercando di tamponare le falle del sistema col rischio sempre dietro l’angolo di finire anche per fare qualche figuraccia!

“Ci vorrebbe la RAFF”, sibilano ancora le stesse parole portate dall’ora del Garda…

Allora ci chiediamo come sia possibile essere finiti in questa spirale senza fine, all’interno della quale ormai non siamo più in grado di garantire un soccorso efficace, sempre con le pezze al culo ed il fil di ferro in mano. Eppure noi lo sappiamo dove stanno le responsabilità, stanno nelle mani di quei sindacati firmaioli e di quei dirigenti scellerati che hanno firmato tagli al soccorso senza logica né competenze, basandosi su algoritmi, calcoli e statistiche.

Poi magari adesso qualcuno ci invita anche a protestare con loro, a scendere in piazza…Ma noi le battaglie le facciamo ogni giorno, ogni turno, per tutto l’anno, non quando dobbiamo lavarci la coscienza…Anche perché noi peccati da farci perdonare non ne abbiamo!