Manifestazione precari VV.F. del 27/11, perchè l'USB non ci sarà.
All'Associazione Nazionale Discontinui
via San Sebastiano, 44
96010 Cassaro (SR)
Colleghi/e,
abbiamo riflettuto molto sul Vs invito a prendere parte alla manifestazione nazionale che avete indetto per il 27/11 p.v.
L'evento da Voi autoconvocato arriva del tutto inaspettato e comunicatoci con scarsissimo preavviso ci coglie alla sprovvista e suscita tutto il nostro imbarazzo.
Come già anticipato in diversi colloqui telefonici al collega Mazzarella Carlo, ci colpisce l’assoluta mancanza di condivisione nel proclamare un evento di tale portata, in un momento dove i movimenti Discontinui ma più in generale i colleghi, stretti in una lotta intestina, versano in una condizione di assoluta debolezza. Basta girare e leggere i commenti sui principali social network o sui blog per capire che si è caduti nella gigantesca trappola voluta dai potenti, non è più lotta tra poveri ma peggio, è cannibalismo di classe.
Indire quindi in questo momento in cui paradossalmente stiamo peggio di ieri in quanto a coinvolgimento dei lavoratori, quando invece dovrebbe essere il contrario, viste le condizioni in cui versa chi lavora, chi è precario e chi da aspirante è disoccupato.
Noi come O.S. nonostante continui tentativi e richiami all'unità tra tutte le forze in campo che pur partendo da situazioni diverse ambiscono ad entrare nei ruoli permanenti del CNVVF, abbiamo avuto più volte dimostrazione di questo, avendo già tastato il polso nelle recentissime manifestazioni di piazza del 17/10 e del 27/10 e del 21/11, solo per citare le ultime in ordine di tempo. La partecipazione della nostra categoria di lavoratori benché abbia raggiunto numeri altissimi tali da assurgere a primo bacino di precariato nella P.A. scavalcando la scuola in termini percentuali, non riesce a raggiungere numeri incisivi, indispensabili per la riuscita di iniziative come questa.
Proprio per questo e per il fatto che molti colleghi hanno già fatto il biglietto per venire a Roma Vi avevamo proposto, di trasformare la manifestazione in una convention da allargare trasversalmente alle altre categorie di precari e coinvolgendo altri soggetti che a vario titolo si occupano di contrasto e denuncia della precarietà (sociologi, economisti, giornalisti, politici, giuristi, avvocati, associazioni, etc.). da Voi purtroppo rigettata.
Quello che è emerso nella riunione appositamente convocata del nostro direttivo nel quale discutevamo della nostra adesione alla manifestazione, emergono considerazioni in contrasto rispetto al nostro modo di vedere le cose; non condividiamo pressoché nulla, della Vs lettera che avete inviato al Ministro, nella quale si rimarca un presunto impegno dello stesso nel voler dirimere la nostra causa e nella quale vi si elogiano qualità e virtù di un Ministro che come dimostrano i fatti e fin dalla prima ora, se ne è fregato altamente della nostra condizione di lavoratori, non rispettando gli impegni presi nell’incontro del 29/12/11 al Viminale di aprire un tavolo tecnico e di discutere le nostre 18 proposte per risolvere la questione del precariato, arrivando addirittura a farci cacciare dalla polizia pur di non riceverci per ascoltare le nostre rivendicazioni nel sit-in sotto il Viminale del 17/10 u.s..
Non condividiamo la Vs posizione di “antisindacalisti militanti” nella quale gettate discredito 364 giorni l'anno sulle OO.SS., in più definendole inaccettabilmente tutte uguali, per poi richiamarle opportunisticamente all'adunata nell'unico giorno della Vs manifestazione.
Non funziona così, pur con tutte le sue difficoltà e con le sue limitazioni definite da Leggi scellerate, il sindacato è un grande patrimonio dei lavoratori, senza il quale essi sarebbero senza ombra di dubbio ancor più deboli. Oggi il problema non si può porre nei termini che Voi ponete, ovvero liquidando nel complesso tali organizzazioni, ma nella maniera di come fare Sindacato, questo è l'obiettivo che ci poniamo, definendoci sindacato di base, a difesa degli ultimi e con un'organizzazione orizzontale non verticistica a fondamento democratico.
E' solo con una forte democrazia dal basso, fatta nei luoghi preposti al conflitto che si parte per cercare di cambiare gli equilibri, prima nei luoghi di lavoro e poi nella società stessa.
Di contro, l'autoconvocare unilateralmente questa manifestazione ci estranea dal necessario ed indispensabile percorso partecipativo che è proprio della Democrazia, appoggio che probabilmente non sarebbe mancato se fossimo stati coinvolti fin dalla prima ora a questo evento.
Pertanto, rifiutando il ruolo marginale da claque, ad una manifestazione nella quale non ci è stata data la possibilità di condividere nulla, e decisa insieme ad altri soggetti con chiare ambizioni politiche che tenteranno di utilizzare la nostra visibilità di Vigili del Fuoco per il proprio tornaconto elettorale, così come successo nella manifestazione del 15/12/2010, riteniamo un clamoroso errore in un momento come questo convocare una manifestazione nazionale di soli Discontinui, sapendo già che non si raggiungerà la partecipazione necessaria ad influenzare le decisioni politiche. Costatiamo che la Vs volontà di autoconvocare la piazza ci esclude da un percorso che è stato condiviso fino alla stesura dei 18 punti e che poi ha preso un'altra strada sia nella ricerca diplomatica di mettersi al tavolo col carnefice, cercando ostinatamente un dialogo con l’amministrazione rivelatosi poi infruttuoso, sia nel perseverare nel credere nella possibilità di risoluzione politica della situazione dei precari, abboccando per
l'ennesima volta alle “promesse da marinaio” che è l'unica farsa che una classe politica di nominati ormai ampiamente delegittimata nel Paese riesce a fare.
Quindi non riconoscendoci nella linea politica intrapresa e non avendone avuto la possibilità di condividerne i contenuti e di discuterne insieme le strategie, nostro malgrado ci sentiamo come USB di non aderire alla manifestazione del 27/11/2012, lasciando comunque totale facoltà di scelta ai nostri aderenti ad aderirvi individualmente.
Non mancheremo comunque già il 27/11 in occasione dell'incontro col Ministro, di rappresentare il pur coraggioso impegno della Vs iniziativa di lotta, chiedendogli già in quella sede un confronto aperto con i lavoratori precari.
Nella speranza di un più proficuo rapporto futuro tra le nostre organizzazioni, vi rinnoviamo tutta la nostra solidarietà.