Manifestazione precari dei Vigili del Fuoco del 15/12 p.v. sotto Montecitorio.
Al Presidente, al Vicepresidente ai Segretari e ai membri
della 1a Commissione permanente Affari Costituzionali
Camera dei Deputati
Al Presidente, al Vicepresidente, ai segretari e ai membri
della 1a Commissione permanente Affari Costituzionali
Senato della Repubblica
Oggetto: Manifestazione precari dei Vigili del Fuoco del 15/12 p.v. sotto Montecitorio.
Egregi,
la situazione dei precari dei Vigili del Fuoco si è aggravata a tal punto da diventare insostenibile. Tale categoria, utilizzata al bisogno, spremuta fino all’osso con condizioni di lavoro indegne per un Paese civile, è oggi, complici i tagli indiscriminati, accompagnata alla porta. Alle già note problematiche delle quali siete a conoscenza poiché più volte avete discusso disegni di legge in proposito, si deve aggiungere la Legge di stabilità che prendendo di mira proprio questi lavoratori, ne sancisce di fatto l’uscita dalla precarietà e l’ingresso nella disoccupazione più nera.
E’ previsto dal 01/01/2012 un taglio del 56% alle risorse destinate a richiamare questo personale che a regime dal 2013 arriverà a meno 75%. Una cifra colossale di soldi che saranno sottratti al CNVVF e che potevano servire per la stabilizzazione. Non solo, sempre la Legge di stabilità prevede l’introduzione di un apposito comma al D.Lgs. 139/2006 atto a disinnescare le migliaia di cause che i precari stanno vincendo nei tribunali di tutta Italia, contro il cosiddetto “collegato lavoro” ed il mancato riconoscimento delle voci in busta paga (TFR, ferie maturate non godute, straordinari, indennità di turno, etc.).
E’ un attacco violento ed indiscriminato che mina le condizioni di lavoro in maniera irreversibile e di conseguenza di vita di oltre 20.000 persone e delle loro rispettive famiglie. A breve rivedremo al rialzo le stime sulla disoccupazione e questo paese dovrà fare i conti con l’emergenza criminalità che aumenta laddove languono i posti di lavoro.
Fermo restando che a breve questo Governo volgerà al termine e saranno proprio questi lavoratori chiamati a decidere chi e quali schieramenti dovranno far parte del prossimo Parlamento, vi assicuriamo che questa volta non si asterranno.
I Discontinui non vogliono più essere presi in giro, desiderano più di ogni altra cosa al mondo quel posto di lavoro, perché negli anni se lo sono guadagnato servendo lo Stato attraverso il CNVVF; si sono presi cura delle sofferenze nei momenti di difficoltà, rischiando e purtroppo anche perdendo la propria vita, su quei mezzi rossi di soccorso. Anche nelle condizioni più avverse non lesinano di prestare la propria opera.
Solo un governo indegno può non riconoscere questo encomiabile apporto che questi lavoratori hanno garantito negli anni dandogli il benservito, è questo il riconoscimento che meritano queste persone?
Non dobbiamo quindi chiederci quanti anni hanno questi lavoratori, se abbassano o alzano l’età media del CNVVF, dobbiamo chiederci da quanti anni servono questo Corpo Nazionale, interrogarci sul loro futuro avendo servito questo Corpo, con parziale formazione per farlo, male equipaggiati, quando stanchi tornano nelle loro sedi non hanno nemmeno un armadietto dove riporre le proprie cose, per cambiarsi o per farsi semplicemente una doccia quando stremati e sporchi di cenere e sudore tornano dagli interventi. Hanno stretto i denti e sono andati avanti a testa alta in silenzio senza medaglie né onori ma solo oneri, gratificati dal sorriso e dai “grazie” detto loro dalle persone servite.
Oggi li ricompensiamo del servizio reso sbattendoli fuori di casa, quale padre si comporterebbe così con i propri figli?
Interrogatevi su come la storia vi giudicherà e con che coraggio vi guarderete ancora allo specchio sapendo che avete contribuito a spezzare i sogni e le speranze di migliaia di loro che tanto desiderano questo lavoro e che tanta passione e tanti sacrifici hanno fatto in questi decenni.
Mettete da parte le lenti con cui giudicate questo fenomeno, è anti-economico il metro di giudizio con cui si decide di tagliare indiscriminatamente posti di lavoro, indossate gli occhiali dell’efficienza solidale e umana nel valutare l’opera lavorativa e l’importanza dell’apporto che hanno dato nel terremoto dell’Aquila, nelle alluvioni in Toscana , in Liguria, in Piemonte, in Calabria e nel Messinese, nei gravi incidenti di Viareggio e della Thyssenkrupp, senza il quale il Corpo Nazionale non avrebbe potuto far fronte a queste dolorose emergenze. Sappiate che cancellando questi lavoratori da domani a risentirne sarà tutto il dispositivo di soccorso, quindi i cittadini che voi siete chiamati a rappresentare. Da domani questo Paese sarà più vulnerabile perché mancherà l’apporto lavorativo e il bagaglio d’esperienze che questi lavoratori si sono fatti sul campo, operando tra le macerie, negli incendi, districando persone negli incidenti stradali e ferroviari. Più vulnerabili e meno sicure saranno le nostre attività lavorative, le nostre imprese, il nostro patrimonio boschivo, le nostre ferrovie, i nostri aeroporti, i nostri porti, le nostre strade e le nostre case, perché questi “angeli” non vigileranno più, perché da domani si è deciso di poterne fare a meno.
Di sicuro non s’è valutata l’incidenza del costo in termine di vite umane che si sarebbe potuto evitare con la prevenzione o semplicemente perché un distaccamento invece di chiudere, come farà a causa dei tagli, rimarrà aperto garantendo tempi d’intervento sensibilmente più bassi, determinanti per evitare catastrofi peggiori.
Oggi questi lavoratori hanno bisogno di Voi, da domani potreste essere Voi ad aver bisogno di loro. Non dimenticatelo.
Adesso si aprono due scenari il primo è non ascoltare le istanze di questi lavoratori, oppure metterci insieme dietro un tavolo e cercare di trovare una volta per tutte una soluzione a questo annoso ed incancrenito problema.
Noi come O.S. che da anni seguiamo questa vicenda, abbiamo elaborato una piattaforma rivendicativa, che esplichiamo di seguito sinteticamente:
Potenziamento del CNVVF, quantomeno a livelli europei: 1 vigile del fuoco ogni 1000 abitanti;
-
Riforma del CNVVF che preveda la sua collocazione nella Protezione Civile sotto la Presidenza del Consiglio al di fuori del Ministero dell’Interno;
-
Avvio immediato della stabilizzazione del personale Discontinuo attraverso procedure trasparenti con oggettivi risparmi di risorse finanziarie per concorsi, corsi di formazione, equipaggiamento, vestiario, tempi d’ingresso;
-
Previsione di percorsi di ingresso agevolati per i Discontinui nei ruoli del personale tecnico ed amministrativo dell’amministrazione;
-
Previsione per essi di una congrua riserva di posti per l’accesso in tutti i concorsi della P.A.;
-
Scivolo pensionistico per i Discontinui di lunga data (oltre 20 anni), a tal proposito facciamo presente che in Paesi come l’Argentina (dove il lavoro del Pompiere è considerato usurante) è previsto per questi lavoratori, il pensionamento dopo appena 15 anni di servizio prestato.
Vorremmo esaminare queste ed altre proposte insieme a Voi, ci auspichiamo pertanto che nella giornata di giovedì 15/12 p.v. vogliate riservare una parte del Vs tempo per discuterne insieme ai lavoratori interessati.
Volantone