Manifestazione di protesta VICENZA; utilizzo del personale Vigili del Fuoco

Lettera a: sottosegretario di Stato On.E.Rosato, Capo Dip.VV.F. Anna Maria D’Ascenzo e Vicario Ing. G. Mazzini

 

 

Roma -

Riceviamo notizie dal personale VIGILI DEL FUOCO del comando provinciale di Vicenza, trapelate dopo la riunione che il comitato per l’ordine pubblico, avrebbe effettuato presso la locale prefettura, assumendo alcune risoluzioni in merito all’utilizzo del personale del corpo nazionale.

 

Si è deciso di organizzare personale fuori dai normali turni di lavoro, ordinario straordinario e di turnazione, non per le attività di soccorso tecnico urgente, ma bensì, impiegarli nel dispositivo organizzato in materia di ordine pubblico per la manifestazione del 17 c.m.

 

Oltre a ciò, altro personale in turnazione dovrà organizzarsi per interventi nella città, oggetto della manifestazione, il tutto al di fuori dalla sede centrale dislocandoli nei punti di raduno dei manifestanti.

 

Premesso che, il comando provinciali è collocato in posizione centrale rispetto alla manifestazione con tempi di intervento rapido, si chiede l’immediato ritiro delle disposizioni emanate VERBALMENTE dal dirigente locale, richiamandolo a quanto asserito altre volte dalla scrivente, e sancito da circolari e note del Ministero, sull’utilizzo del personale del corpo nazionale in simili situazioni.

 

E’ appena da accennare che la manifestazione non ha connotati di emergenza o straordinarietà ed è del tutto pacifica, ne tanto meno sono previsti numeri allarmanti, anzi è da dare rilievo che alla manifestazione oltre alle organizzazioni pacifiste, partecipa anche la cittadinanza del posto.

Per concludere senza voler continuare sull’argomento e sulle strategie di tensione messe in atto per ridurre al silenzio ogni forma pacifica e non violenta di opposizione, si invitano gli uffici in indirizzo a non intraprendere iniziative che mettano in difficoltà il sistema operativo di soccorso alla cittadinanza come pure l’incolumità degli operatori stessi, lasciandoli con le loro famiglie a manifestare, invece di essere obbligati a partecipare a dispositivi di ordine pubblico.