Malpensa aperta a tutti i costi, costi quel che costi
24 Dicembre 2000. L'aeroporto di Malpensa in affano
Malpensa aperta a tutti i costi, costi quel che costi, è la verità che ancora una volta emerge e che questa O.S. va denunciando da tempo, mai ripresa da certa stampa.
Perché di Malpensa si deve parlare il meno possibile, al punto che addirittura si tende a non informare i soccorritori in caso di velivoli in difficoltà; gli esposti inviati alla Procura della repubblica competente sono emblematici.
Abbiamo atteso le edizioni dei quotidiani per verificare l’ovvio scaricabarile. Puntualmente i presumibili colpevoli hanno aperto un’inchiesta. Chi scrive era in servizio la notte del 24 Dicembre ed ha udito via radio l’affanno dell’ENAC per assicurare l’operatività dello scalo.
Un affanno che ha significato anche il caos negli spazi aerei con velivoli in attesa che rischiavano di terminare il carburante. Raccomandiamo alla Magistratura l’acquisizione delle registrazioni radio, con preghiera di non lapidare il funzionario dell’Ufficio Controllo Traffico in servizio, colpevole solo di fare il proprio dovere ed applicando le direttive impartitegli.
Ancora una volta si rivela esistere un tacito accordo per imporre alla comunità un aeroporto inutile, mal organizzato, mal gestito e con tutti e due gli occhi chiusi sui diritti di chi viaggia, non ultimo quello della sicurezza.
Di questo aeroporto si continuerà a parlare fino a quando verrà gestito come ora, con un’accurato marketing supportato da roboanti campagne promozionali della società di gestione, in combutta evidente ma clandestina con i dirigenti di vari enti di Statali, il tutto nel feudo Alitalia. E con troppi addetti della carta stampata sui libri paga della SEA.
Ed ancora una volta pagherà pantalone, lo stesso che ha sborsato settemila miliardi per la costruzione di Malpensa 2000.